| Buonaserata a tutti,
non uso il termine concittadini, perché l'idea stessa di comunità non ci appartiene più da tempo. Capisco la gravità di quanto successo: aver chiuso il forum con virulenza, aver aggredito gli altri, riso del complesso di ipocrisie e menzogne che questa piccola realtà ha raggiunto, probabilmente, più che aver giovato la mia immagine, l'ha danneggiata ed ha dato ragione alle tanti voci, malevoli di per sé, che hanno sempre calcato la mano sulla mia persona. Questo mi spiace, me ne scuserei pure, perché è un gesto di per sé che ad uno sguardo superficiale può sembrare insensato, autoritario, opportunista. Ma per una volta vorrei, desiderei, che qui si andasse oltre le apparenze. E' stata una cosa sbagliata? Sì, chiaramente sì. Tuttavia, mi sono sentito di dover dare una segnale forte: perché, inutile dircelo in faccia, questa ennesima rinascita è nata sotto una cattiva, se non orrenda, stella. Una stella che parlava di profonde bugie, profondi rancori, profonde ipocrisie che giravano e voltavano sulla mia persona in special modo. Quando misimo la parola fine diversi e diversi mesi fa, io lasciai questo spazio afflitto: mi ero messo a disposizione di tutti, perseguendo ogni strada, accettando ogni polemica, senza però mai farmi indietro, perché caratterialmente sono una persona che va sempre in fondo ad ogni questione. Lasciai però detto: io non ho più la forza di rilanciare questo spazio, ma sono disponibile a mettermi a disposizione quando qualcuno l'avesse fatto. Ebbene, quando venni a sapere, per vie traverse, che qui si ricostruiva qualcosa, la cosa mi riempì di gioia, perché finalmente qualcosa si smuoveva, auspicando quello smarcamento che era sempre stato necessario e che non si era mai costruito per una sorta di debolezza delle volontà. Allo stesso tempo, il fatto di non aver saputo nulla da niente e nessuno mi mise un po' di preoccupazione e mi limitai ad osservarne l'evoluzione, finché il 1 Aprile, Cicerone, mi contattò e mi chiese di rientrare in Res Publica. La mia prima domanda è "perché?" ed il suo attestato di stima, espresso in privato e negato in pubblico, e dunque ipocrita, allora lo ritenni valido ed accettai, limitandomi a chiedere come si stessero svolgendo le cose. Lui mi disse due cose: la prima che si stava eleggendo il Principe del Senato e gli augurai di cuori l'elezione, la seconda che Massimo aveva espressamente chiesto la mia esclusione nella rinascita di Res Publica. Non diedi moltissimo peso, finché Massimo non mi diede una pessima accoglienza, trattandomi come un villano in chat privata. Pazienza. Tuttavia, neanche l'atteggiamento di Cicerone e Aurelio mi convincono. Il primo mi continua a profondere attestati di stima in privati e si distacca puntualmente dalle mie posizioni in pubblico. Il secondo sembra volermi incitare ad attivare una forza di opposizione per attivare la vita politica in res publica, considerandola cosa buona e giusta, e pubblicamente si espone fortemente contro di me. E' chiaro che la mia presenza è fastidiosa, mal vista. Riapro il Movimento Pulare Cesariano ed è polemica. Mi spendo per ricostruire una sinistra in Res Publica, ed è polemica. Riattivo l'Assemblea Popolare ed è polemica. Richiedo una leggitimazione democratica per modificare la Costituzione ed è polemica. E' la tipica guerra di un gruppo molto chiuso, che ha stabilito di dover condurre il gioco autonomamente e ritiene come una indebita ingerenza qualsiasi posizione estranea. Ed allora si compatta, aggredisce, offende, critica, reagisce malamente. Questo mi offende, ma non mi fa tirare indietro, perché voglio considerarlo come il normale gioco delle parti. Anche se continua a rendermi più inquieto che il problema è chiaramente la mia presenza, cosicché lo dico: se sono io il problema, se è personale e non politico, basta dirlo. Ma mi si dice di restare, allora resto, ho toni minori, non voglio essere protagonista, invito a fare un governo provvisorio tra quelli che componevano il senato (così son contenti, danno l'indirizzo politico, no?), mi metto a disposizione delle proposte altrui in sede di assemblea costituente, limitandomi a commentare, senza mai offrire un indirizzo che sia antitetico, mi metto politica in disparte, lasciando la guida dell'opposizione a DioNero e Matto, benché i ragazzi non abbiano proprio messo il turbo alla loro azione politica. Ma questo non basta, percHé Massimo mi accusa di aver ucciso Res Publica. Ah, bene. Cioè, qui c'è il disinteressa più totale, e l'unico tuo problema sono io? Perchè respiro? Perché parlo? Incomprensibile. Ma se pensi che era quello che aveva espressamente chiesto di non chiamarmi in causa tutto risulta più chiaro, più evidente. Questo sporco gioco al massacro, nonostante il mio disimpegno (che non significa fottermene come hanno fatto Cicerone, Crasso, Massimo, Romulo, Techel ecc., dato che ho continuato a partecipare attivamente e regolarmente) io continuo ad essere offeso, criticato per chissà quali "male fatte" morali e politiche. Perfino un cretino, perché non me ne voglia è un cretino, come Ossola viene ed inizia la solita polemica senza senso, dato che su Vitla ci sono i cadaveri viventi e si annoia. E quindi? Quando succede che Matto decide di mettere me come candidato, ben sapendo che io ero contrario e che consideravo auspicabile perdere le elezioni per permette a questo gruppo autonominato di esprimersi, ma in maniera legittimata e democratica (e fanno fede le mie discussioni su facebook, TUTTE), Aurelio ha la pensata finale: dato che Romolo ha dimenticato per NEGLIGENZA di pubblicare le liste elettorale (come di sua ammissione), trovandosi nella difficoltà di coinvolgere gli altri (Cicerone si è già annoiato, Crasso è impegnato a fare il figo, Techel non gliene frega un cazzo sin dall'inizio, Massimo è indisposto perché gli hanno rovinato il gioco e come al solito quando è in difficoltà si eclissa), cosa pensa bene? Di BOICOTTARE le elezioni con l'ennesima requisitoria violenta contro di me, seguita dai commenti di quel bamboccio fascista di Massimo.
No, questo no.
Va bene la critica, le offese, le calunnie, le polemica. Ma non sono né fesso, né stupido. Sono stato disposto ad accollarmi qualsiasi polemica ed a mediare su moltissime discussioni. Ma la mia esclusione basata solo su questioni personali e basate su un vuoto politico totale (perché chiaro, vi era stata data la possibilità di scegliere quello che volevate fare e come farlo nella libertà più totale ed assoluta, ma di farlo legittimamente e con un confronto serio e costruttivo - ma un cazzo avevate da proporre devo pensare) non posso accettarla.
Allora faccio una cosa profondamente sbagliata: chiudo il forum, così vediamo se qualcuno si sveglia la mattina e capisce che su bugie menzogne ed ipocrisie non si costruisce nulla. Che fa, mi avrebbero bannato? Solo il fatto che ho il founder ha impedito Massimo di proporlo (ma il richiedere espressamente di tenermi fuori da qualsiasi incarico, perfino della cittadinanza, non è uguale al ban?).
Io non so come risponderete, quanto fango mi getterete addosso.
Ma dio dove è messo, vi ho messo in faccia la verità.
Io sono pure disposto a riaprire il forum ed andarmene, ma esigo la verità, esigo la giustizia, esigo la dignità. Ed esigo che abbiate le palle per una volta di parlare apertamente e senza tutte questa marea di merda liquida col quale avete insozzate i rapporti personali, il progetto e l'idea di comunità.
Arrivederci. |
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