Le monete in ambito funerario

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  1. Marco Licinio Crasso
     
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    Le monete in ambito funerario

    Tanaquil scrive: "L'utilizzo di monete nell'ambito funerario è attestata dal II secolo a.C in poi. "
    Prima di questa data al posto delle monete venivano deposti nelle tombe semplici pezzi di ferro ( a volte avevano valore di premonetale, altri invece acquisivano valenza magica e recavano iscrizioni di maledizioni o di richieste magiche all'oltretomba).
    Per molto tempo si penso' che le monete deposte insieme al defunto fossero indicative dello status sociale dell'uomo quando era in vita, ma la questione e' tutt'ora piuttosto dibattuta.

    Sappiamo infatti che il prestigio sociale di una famiglia veniva testimoniato con altri mezzi, come un costo elevato della cerimonia funebre e una struttura tombale di una certa ricercatezza.
    Da alcune fonti ricaviamo che la spesa che si doveva affrontare per una tomba piuttosto importante era tra i 2000 sesterzi e i 3000 sesterzi. Per le classi meno agiate la spesa era circa sui 250 sesterzi.
    Il costo dell'incisione su un'epigrafe poteva essere anche solo di 3 sesterzi.
    Alcune testimonianze riportano la spesa di 100000 sesterzi per una sepoltura di un personaggio molto importante, oppure abbiamo documenti che testimoniano due casi in particolare di vita quotidiana relativi all'ambito funerario: il primo e' inciso su un'epigrafe di Mediolanum, e riguarda la spesa di 400 sesterzi che viene investita dai parenti di una certa Ausilia Angenna (morta molto giovane) per garantire che ogni anno, durante i "parentalia", venissero depositate sulla sua sepoltura 3 corone di rose e venissero offerte per lei libagioni; il secondo fa riferimento sempre al pagamento di una somma di 400 sesterzi da parte di una certa Mirsile che si occupa della custodia della tomba del suo padrone (che l'aveva liberata dalla schiavitù) adornandola di corone e ghirlande di rose ogni anno.

    I significati che le monete assumevano in ambito funerario erano molti.
    Il dato che emerge dallo scavo di sepolture è che i rituali erano numerosissimi, e molti coesistevano.

    Il rito senza dubbio piu' conosciuto e' "l'obolo di Caronte", usanza ripresa dai greci, anche se con qualche differenza.
    La presenza di questa usanza e' attestata al 405, caso piu' antico, epoca pero' piu' tarda rispetto alle prime sepolture. Questo ci fa comprendere appunto come dovevano esistere vari riti prima dell'adozione dell "obolo di Caronte".

    Il collegamento tra monete e morte ha una diffusione temporale e geografica molto vasta, non esiste spiegazione univoca. E in ogni luogo ogni ritualita' puo' variare a seconda degli usi, dei costumi e del proprio essere.
    La funzione delle monete in ambito funerario secondo Susan Stevens va ricercata nel potere astratto che questi oggetti hanno.
    Prima che la moneta fosse introdotta le punizioni venivano inflitte direttamente sulla persona, mentre poi si incomincia a "pagare" per scontare pene. Forse dunque la deposizione di una moneta nella tomba e' legata al voler "pagare" i misfatti del defunto per evitare che gli si ritorcessero contro.
    La moneta puo' dunque esercitare funzione apotropaica, allontana cioe' il male dalla morte.
    Il fatto che le monete venissero usate per "pagare" i traghettatori dell'aldila', puo' essere ricercato proprio nell'usanza dell'obolo di Caronte: ci sono fonti che rivelano che "quando Caronte accetta la moneta il defunto non puo' piu' tornare in vita"; inoltre dalla bocca secondo gli antichi usciva l'anima, per questo depositare una moneta sulla bocca del defunto era una garanzia di non ritorno in vita del defunto stesso.
    Le monete hanno inoltre funzione talismanica, in quanto "rotonde" (forma di per se magica che allontanava il male); a volte nelle sepolture erano presenti amuleti per proteggere il sepolcro da ladri, streghe e necromanti che eseguivano riti sui cadaveri.
    Tacito ci mette al corrente di un rito sulle spoglie di Germanico, da parte di un negromante che ne aveva utilizzato i pezzi.

    La tomba era un luogo di collegamento tra il mondo dei morti e quello dei vivi. A volte erano presenti condotti fittili vicino ad esse proprio per avere un certo "contatto", per permettere al visitatore di introdurre delle lastre di metallo con incise delle maledizioni (chiedendo aiuto e collaborazione ai defunti, prima dell'introduzione della moneta) o monete stesse.
    Plinio, nella Naturalis Historia, ci riferisce come "le monete, essendo di metallo, sono in grado di mettere in comunicazione il mondo vivente con quello dei morti poiche' il metallo viene estratto dalla Terra sede degli inferi".

    Le modalita' di deposizione erano varie (da tenere presente che non tutti i luoghi di ritrovamento effettivi delle monete sono quelli originari: le sepolture nel corso dei secoli sono soggette all'azione di piccoli roditori o defluvi di acque piovane che modificano la posizione originaria di certi oggetti).
    Le monete potevano essere deposte, nel caso di inumazione:
    - sulla bocca (questo e' un richiamo all'obolo di Caronte, per non far uscire l'anima del defunto)
    - sopra alla fronte
    - a sinistra del cranio
    - nella zona della testa
    - all'altezza del bacino
    - a meta' tomba
    - al centro della tomba
    - ai piedi dell'inumato
    - sul fondo della tomba (fra i piedi dell'inumato)
    - fra oggetti capovolti ( inizialmente si pensava che fossero tra questi oggetti per non essere rubate ma poi se ne capi' la funzione, in quanto "rovesciare" oggetti era indicativo di un utilizzo nell'aldila')
    - sugli occhi (alcune monere si ritrovano nel terriccio all'interno del cranio, durante la pulitura. Si potrebbe vedere in questo rito il desiderio di far sopravvivere simbolicamente una parte del corpo umano, come gli occhi, attraverso monete che ne richiamano la forma. Oppure possiamo citare la testimanianza di Macrobio, secondo il quale il metallo vile -aes- era in grado di neutralizzare gli influssi negativi che potevano provenire dagli occhi. In Italia Meridionale infatti chiudere gli occhi era un gesto di pieta' in antichita').
    - sul torace
    - tra la mandibola (la moneta era collocata anche in bocca talvolta)
    - nella mano -generalmente destra/o sotto le mani incrociate sul petto ( Tenero e' osservare come questo accade per molte sepolture di bambini, ma non si sa se avveniva al momento della morte o nel momento della deposizione, in quanto il cadavere dopo tempo perde rigidita')

    Nel caso di cremazione (non si parla di incinerazione in quanto in antichita' non si riusciva mai a polverizzare il defunto) i ritrovamenti sono per lo piu' nell'urna cineraria tra le ossa calcinate, in nicchie accanto all'urna o sotto altri oggetti di corredo.
    La moneta e' stata ritrovata insieme anche a fibule o chiodi in qualche caso (il chiodo aveva valenza magica, serviva ad "inchiodare" l'anima del defunto perche' non uscisse dalla tomba - v.sepoltura donna romana alla cappuccina, al museo guarnacci di Volterra; o l'urna di Vercelli, ritrovata circondata da chiodi).

    Per molto tempo ci si e' chiesti se la scelta delle monete non fosse casuale. Da alcuni studi e' emerso che era una scelta ragionata, in quanto i soggetti ritrovati sono legati ad una sorta di "rinascita" dopo la morte.
    Le monete deposte nelle tombe degli imperatori erano "monete celebrative", di "consacrazione" (v. divi augusti, morte/rinascita, oppure soggetti legati alla morte dell'imperatore che "rinasce da divinita'", condotto da un'aquila in cielo).
    Poi esistevano altri soggetti usati per la morte di cittadini comuni. I piu' comuni sono il "pavone" (animale dalla simbologia molto forte, che ogni anno perdeva le piume per riaverle in primavera.Il simbolo di rinascita e' anche nella sua coda che "sembra un cielo stellato"), l'"aquila" (trasporta l'anima del defunto verso il cielo) e il "sette stelle" (ci sono dei pianeti collocati attorno ad un crescente lunare, "ogni cosa scompare per tornare a splendere di nuovo")

    Altri soggetti invece avevano funzione escatologica, rappresentavano il mondo dopo la morte, ed erano "personificazioni":
    -"Eternitas" (raffigurata con in mano una fenice, tema di nuova condizione di vita dopo la morte.. la tomba diventa "domus aeterna")
    ."Spes", la speranza, definita Perpetua in alcuni casi.
    -"Felicitas"
    -"Pax" (Eterna)
    -"Tranquillitas" (Beata)
    -"Quies" (Quiete)
    -"Salus", la salute
    -"Vesta", protettrice del focolare domestico, quindi legata al concetto di famiglia.

    Oppure un'urna di Vercelli del II secolo ci porta come segno di rinascita la lupa che allatta i gemelli (allattamento inteso come rinascita e vita).
    O ancora la presenza di due capricorni affrontati, con valenza simbolica legata al mondo zodiacale (fine di una stagione inizio di una nuova).

    Alcune monete ritrovate in particolare nelle tombe di bambini presentavano dei fori. Questo significa che nella tomba potevano esserci "crepitacula" (ossia un gioco sonoro che nell'antica roma era dato ai bambini: era formato da un bastoncino con una anello di ferro nel quale venivano inserite monete forate, una sorta di sonaglio..queste monete avevano raffigurate divinita' protettrici sopra elencate; la scelta di queste divinita' femminili per bambini e' forse una scelta delle madri che volevano lasciare l'anima del figlio nelle madri di una divinita' materna in grado di proteggerla).

    Nelle tombe non era rado trovare anche "lucerne", con soggetti legati all'ambito funerario. La lucerna doveva servire infatti al defunto per "illuminare" l'aldila'."

     
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0 replies since 19/1/2010, 21:58   4203 views
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