I Ricerca, confronto tra le istituzioni romane antiche e Respublica

Di Caio Duilio Simone e Giulio Leone Aurelio

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  1. Caio Duilio Simone
     
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    I RICERCA

    Confronto Istituzioni Roma Antica e Respublica



    CITAZIONE
    RICERCA I

    Confronto istituzioni Antica Repubblica Romana e ResPublica

    CAIO DUILIO SIMONE


    Per poter fare un confronto tra le istituzioni di Roma Antica e quelle di ResPublica, bisogna fare una panoramica dei due sistemi statali e tenere conto del contesto storico. Non mi addentro molto nei particolari ma cerco di portare alle luce le differenze più importanti

    Introduzione
    La istituzioni di Roma antica si sono evolute e non sono mai rimaste le stesse per tutta la storia di Roma, dall’Età Monarchica sino all’Età del Dominato in cui le istituzioni romane si erano notevolmente trasformate. Per fare questo lavoro di confronto tra due realtà così distanti nel tempo e così diverse in durata, ho deciso di confrontare il periodo che più si avvicina ai nostri ordinamenti : la repubblica romana dopo l’anno 287, anno in cui fu promulgata la “Lex Hortensia”, in cui sia patrizi che plebei avevano gli stessi diritti e potevano accedere a tutte le magistrature e soprattutto il volere dei concilia plebis erano vincolanti anche per i patrizi.

    Le istituzioni di Roma Antica e l’ordinamento dello stato.

    Lo storico greco Polibio, vissuto durante l’epoca d’oro della Repubblica, nella sua opera “le Storie”, ci ha lasciato un quadro abbastanza nitido sulle istituzioni romane, celebre è il suo ragionamento che vede in Roma l’avvicendarsi di tre modelli costituzionali: da un lato la monarchia che risiede nella figura dei consoli, l’oligarchia rappresentata dal Senato e la democrazia data dalle assemblee, non a caso lo storico greco ci scrive di costituzione mista. Adesso entreremo nel dettaglio dei singoli ruoli e delle singole istituzioni.

    Senato

    Il Senato era l’assemblea aristocratica in cui si riunivano i senatori chiamati “patres et conscripti”, patres perché alcuni discendevano dagli antichi “patres” coloro che provenivano dalle antiche famiglie portate da Romolo, copscrpti le famiglie che si aggiunsero con il tempo. Il Senato ufficialmente aveva il ruolo di “consiglio” non di decretare leggi, infatti non era il senato che aveva potere, ma i senatori per i motivi che esporrò più in avanti. Il senato si occupava di “politica estera” dichiarare la pace, muovere guerra, mandare e ricevere ambasciatori, fare da arbitro nelle contese internazionali, solo più in avanti assumerà un ruolo più “prepotente” e più legislativo, quando saranno attuati i primi “ senatus consultum ultimum” che porteranno la repubblica al collasso.

    Comizi Centuriati


    Il Comizio Centuriato era l’assemblea più importante dello stato, in cui si eleggevano i magistrati superiori: consoli, censori e pretori, in cui si stabilivano le leggi più importanti e in casi molto particolari anche le dichiarazioni di guerra*. I comizi centuriati erano costituiti da tutti i cittadini romani che possedevano un reddito, anche se minimo, ai tempi di Roma Antica possedere un reddito significava possedere un appezzamento di terreno. La società romana era divisa in cinque classi, le prime erano costituite dai più ricchi cioè i senatori che erano i grandi proprietari terrieri e i cavalieri. Le prime classi costituivano le 98 centurie delle 193 totali, quindi raggiungevano da sole la maggioranza totale, alle prime classi toccava votare per prime, generalmente non votavano mai tutte le classi dato che le prime due raggiungevano già il quorum richiesto per approvare una legge o eleggere un magistrato. Ricollegandoci al discorso precedente si comprende il motivo per cui i senatori avevano un forte potere, perché erano i primi a votare nei comizi centuriati e raggiungevano quasi da soli la maggioranza dei voti dell’assemblea. I comizi centuriati formavano l’esercito romano, infatti si riunivano fuori dalla Città nel Campo Marzio.

    Comizi Tributi

    I Comizi Tributi era delle assemblee non censita rie ma divise geograficamente secondo le 35 tribù tradizionali che si dividevano in rustiche ed urbane. Compiti di questa assemblea era l’elezione dei magistrati minori, questori, edili curuli votazioni di leggi meno importanti. Quest’assemblea sembra che derivi dai primi concilia plebis.

    Comizi Curiati

    I Comizi Curiati derivavano dall’ordinamento monarchico, erano costituite da soli patrizi, assemblee gentilizie, a Roma esistevano tre grandi “tribù gentilizie” i Ramnes, i Tities e Luceres ognuna di queste tribù era divisa in 10 curie per un totale di 30, il ruolo di questi comizi era di conferire l’imperium ai magistrati eletti dalle altre assemblee e ratificare i testamenti di adozione.

    Magistrature

    Le magistrature vengono oggi divise in magistrature ordinarie e straordinarie, quelle ordinarie seguono i principi di annualità, la carica dura un anno, collegialità, i magistrati devono essere minimo in due, gratuità, non si riceve uno stipendio.

    Magistrature Ordinarie

    Consolato: formato da due consoli che vengono eletti nei comizi centuriati, e infine investiti d’imperium(il comando militare) dai comizi curiati. I compiti secondo la versione di Polibio rappresentano la monarchia, infatti per un anno erano dei veri e propri re.
    Funzioni del consolato:
    • i consoli esercitano la loro autorità su tutti gli altri magistrati
    • possono emanare decreti
    • convocare le assemblee perché investiti di “imperium”
    • hanno il comando assoluto nelle faccende di guerra

    Pretura: i pretori hanno il compito di amministrare la giustizia tra i cittadini romani, si dividono in due categorie “praetor urbanus” e “praetor peregrinus” quest’ultimo ha il compito di redimere le controversie tra cittadini romani e stranieri. I pretori sono magistrati investiti di “imperium”, vengono eletti dai comizi centuriati.

    Edilità Plebea: eletti dai comizi tributi sono riservati ai soli plebei, la loro funzione è di occuparsi dei templi plebei ( la triade libero, libera e cerere), organizzare feste e banchetti.

    Edilità Curule: magistratura riservata ai patrizi, eletti nei comizi curiati, svolgono azioni di polizia, si occupano dei templi patrizi( la triade capitolina Giove, Giunone, Minerva)

    Questura: eletti nei comizi tributi, amministrato l’erario e si occupano delle tasse, seguono i consoli durante la guerra per pagare i soldati ed arruolare nuove truppe. Sono il gradino iniziale del Cursus Honorum.

    Magistrature straordinarie:

    Dittatura: il dittatore veniva nominato solo nei casi di massimo pericolo per la repubblica, eletto dal senato su proposta dei consoli, nelle sue mani si concentravano tutti i poteri dello stato, durava in carica per sei mesi e non aveva un suo parigrado, ma poteva nominare un “magister equitum” suo subordinato. Per questo motivo viene definita straordinaria.

    Censura: tappa finale del cursus honorum, che conferiva un grande prestigio, il censore che doveva essere un consolare(ex console) veniva eletto nei comizi centuriati ogni cinque anni e durava in carica 18 mesi, cioè il tempo del censimento.
    Funzioni del censore:
    • Censire la popolazione romana in base al reddito
    • Gestire l’amministrazione degli appalti pubblici
    • Revisione delle liste dei senatori per decidere chi è degno di restare in senato

    Tribuno della Plebe

    Il Tribuno della plebe veniva eletto dai plebei, riuniti in concilio , protetto da leggi sacre agli dei (sacrosanctitas, bisogna ricordare che gli antichi romani erano molto religiosi) poteva porre il veto in qualsiasi decreto emanato dalle assemblee , inoltre tutte le leggi decise nei concilia plebis avevano valore di legge per tutti i cittadini romani, senza dover essere confermate da nessun’altra assemblea.

    Pontefice
    Il pontefice si curava della religione e dei culti di Roma, aveva il compito di scrivere gli annali della ResPublica in cui venivano compilati dei registri con gli avvenimenti più salienti di ogni anno.

    ResPublica

    L’ordinamento di ResPublica non è come la costituzione mista di Roma Antica, ma si basa su un sistema moderno di governo.

    Magistrature:

    I magistrati(ministri) non vengono eletti dal popolo ma nominati secondo un moderno sistema dal console( capo di governo).

    Consolato
    I consoli durano in carica sei mesi, si vota un console solo, eletto da tutta la popolazione, il console eletto nomina il suo collega e la squadra di governo( i magistrati)

    Funzioni del console:

    -Emanare decreti aventi valore di legge, che dopo 30 giorni devono passare al vaglio delle Assemblee Legislative per essere approvate o meno.
    -Nominare: Ministri, Procuratori e Pontefici.
    -Aprire il Concilio della Plebe(che è l’unione di entrambe le assemblee)

    Questura: si occupa delle attività interne, in particolare gli enti pubblici e privati che si riuniscono nel CNAI(Comitato Nazione Attività Interne) presieduto dal Questore.
    Compiti del questore sono la gestione degli archivi e l'apertura dei partiti politici.

    Censura: il censore ha il compito di concedere le cittadinanze quirite o latine, egli si occupa di gestire l'archivio anagrafico. Altro compito è l'assegnazione di onorificenze.

    Pretura: Il pretore si occupa di amministrare la giustizia, di constatare la costituzionalità delle leggi vagliate in senato e la compatibilità delle cariche.

    Edilità Curule: si occupa di cultura e tradizioni nazionali, ha il compito di dirigere l'operato della scuola Palatina e dell'Università coordinandone le attività didattiche e di ricerca. Compito dell'Edile Curule è la gestione del Museo Nazionale

    Edilità Ceriale: si occupa dei luoghi pubblici, nel nostro caso dell'interfaccia grafica. Suoi compiti sono anche la propaganda ufficiale e la gestione dell'informazione pubblica e privata.

    Pontificato:
    il Pontefice ha il compito di scrivere gli annali ogni mese. Gli annali sono la cronologia degli avvenimenti più importanti del mese.

    Assemblee
    Il sistema legislativo è un sistema bicamerale imperfetto, infatti il Senato è la prima camera dello stato, le sue leggi non devono essere vagliate per l’Assemblea Popolare, tranne in casi di veto. Mentre le leggi create dall’Assemblea Popolare non hanno valore di legge se non vengono confermate e vagliate in Senato. Nei fatti ciò che rende la legge valida, legale è la firma del Principe del Senato.

    Senato:
    Il senato della ResPublica è composto da senatori eletti e nominati. I primi sono eletti tramiti elezioni a cadenza semestrale, in cui tutto il popolo vota i candidati senatori. Il senato è presenziato dal Principe del Senato che ha la facoltà di nominare al massimo due senatori, detti onorari,per particolari meriti verso la nazione, il Principe del Senato ha anche la possibilità di revoca immediata del seggio onorario.

    Funzioni del senato:
    il senato può legiferare tramite “consulto”, in cui si legifera sulle leggi ordinarie o con la formula “Consulto Ultimo” in cui l’augusto senato si riunisce per discutere e legiferare per avvenimenti straordinari o per modifiche costituzionali. Le leggi discusse e infine approvate dai senatori per avere valore legale devono essere firmate dal Principe del Senato. Se il Principe del Senato non firma per due volte la legge in discussione, alla terza volta il senato si riunisce in Consulto Ultimo e il Principe del Senato deve rimare per forza.

    Assemblea Popolare
    L’Assemblea Popolare è composta da tutti i cittadini con diritto di voto che abbiano compiuto il quattordicesimo anno di età. L’AP è presieduta dal Tribuno della Plebe eletto dai soli Plebei .
    Funzionamento dell’Assemblea Popolare: L’AP può legiferare tramite i Plebiscito, in cui la legge viene presentare all’intera Plebe. L’AP può bloccare le leggi del Senato tramite un Plebiscito in cui viene dato al Tribuno il potere di porre il veto alle leggi del Senato.


    Il sistema legislativo è un sistema bicamerale imperfetto, infatti il Senato è la prima camera dello stato, le sue leggi non devono essere vagliate per l’Assemblea Popolare, tranne in casi di veto. Mentre le leggi create dall’Assemblea Popolare non hanno valore di legge se non vengono confermate e vagliate in Senato. Nei fatti ciò che rende la legge valida, legale è la firma del Principe del Senato.

    Pontificato:
    Il pontefice si occupa di stilare gli annali mensilmente.

    Differenze con il sistema Romano Antico:
    In sostanza cambia tutto, le nostre istituzioni sono un vago ricordo di quelle romane antiche, in cui vengono ripresi i nomi e inseriti in un sistemo politico moderno. Infatti in ResPublica vige un sistema bicamerale, nell’antica repubblica, come abbiamo visto vi erano delle assemblee con ruoli differenti, in cui non bisognava la ratifica da parte di tutte le camere. Il senato antico non aveva compiti legislativi come quello di ResPublica, dato che le leggi venivano stabilite nei Comizi Centuriati. I magistrati in ResPublica vengono nominati dal primo console, nell’antica repubblica venivano eletti e seguivano delle tappe ben stabilite(cursus honorum). Venivano eletti entrambi i consoli nell’antica Repubblica, in ResPublica viene eletto solo un console che sceglie il collega. Il tribuno delle plebe può porre il veto solo con l’approvazione dell’Assemblea Popolare, nell’Antica Repubblica aveva possibilità di porre il veto sempre e comunque senza nessuna approvazione popolare, dato che era stato eletto dal popolo. Il tribuno non poteva essere sfiduciato * . Il Principe del Senato nell’antica Repubblica era il più anziano tra i senatori ed aveva il diritto a parlare per primo, nella ResPublica assume il ruolo di capo di stato, concetto inesistente nell’Antica Repubblica. Il potere giudiziario era diverso, di fatto non esisteva una separazione dei poteri ma i giudici erano gli stessi senatori e gli stessi politici, ResPublica basa il suo sistema giudiziario in un sistema alla moderna, in cui vige la separazione dei poteri, concetto inesistente nell’Antica Repubblica. Le magistrature sono molto diverse, la questura si occupa delle attività interne mentre aveva il solo compito di gestire l’erario pubblico, la pretura ha in parte lo stesso significato dell’Antica Repubblica anche se il pretore aveva il compito di giudicare, Edilità Curule non ha nulla a che vedere con la magistratura antica infatti aveva il compito di gestire i templi e organizzare le feste, in ResPublica ha il compito di gestire la cultura. Edilità Ceriale , era una tappa minore e si occupava degli approvvigionamenti di grano per la città di Roma e di difenderli. Censura, è l’unica che ha in parte mantenuto il suo significato, dato che s occupa della cittadinanza, ma non ha poteri per quanto riguarda la moralità e i costumi.

    Considerazioni
    Per molte ragioni il sistema di Roma Antica non può essere adoperato in toto dalla moderna ResPublica, infatti non abbiamo le stesse condizioni di Roma Antica: divisione tra patrizi e plebei, censo,popolazione troppo esigua numericamente, mancanza di un territorio. Però molti altri provvedimenti possono essere presi in considerazione: creazione di un cursus honorum, quindi elezione diretta dei magistrati, ridimensionamento dei poteri del Senato.

    Caio Duilio Simone
    Ricercatore

    CITAZIONE
    RICERCA I Confronto istituzioni Antica Repubblica Romana e ResPublica

    GIULIO LEONE AURELIO


    La Lex Hortensia De Plebiscitiis promulgata da Quinto Ortensio nel 287 a. C. ha un valore e un'importanza fondamentale nella storia della Repubblica Romana. Fino ad allora la divisione della cittadinanza per censo tra patrizi e plebei aveva dato origine a continui contrasti generati dall'impossibilità dei plebei di venire eletti alle cariche pubbliche e di partecipare alla ripartizione delle ricchezze in caso di vittoria in una guerra. I motivi politici, culturali, sociali che costringevano i plebei in una vita all'ombra dei patrizi furono le cause della celebre secessione dell'Aventino e della nascita dei Conclia Plebis.
    La legge, impose al popolo romano, patrizi compresi, di sottostare ai decreti e alle deliberazioni prese dai Concili retti dai due Tribuni della Plebe, prima magistratura plebea della storia romana, che via via acquisì sempre maggiore importanza fino a divenire elemento imprescindibile della Repubblica.

    Res Publica SPQR, nasce, dunque sul modello della Repubblica post-hortensiana, dove nonostante la Costituzione micronazionalista preveda la supremazia del Senato sull'Assemblea Popolare (dove hanno diritto di voto soltanto i plebei, cittadini non senatori), il potere di veto del Tribuno sui consulti senatoriali conferisce alla plebe la possibilità di rifiutare leggi considerate nocive e parziali. L'Assemblea ha inoltre il potere di formulare proposte e disegni di legge, che se ratificati dal Senato, assumono valore legale per tutta la cittadinanza.
    La distanza territoriale dei cittadini di Res Publica, gli strumenti discreti in possesso di una comunità di destino ma non di terra, la modernità della nostra era e l'adattamento dei caratteri a situazioni diverse da quelle della Roma Antica, permette alla micronazione di incarnare lo spirito della Romanità nascendo già senza classi nè divisioni legate a condizioni di nascita.
    Il sogno di Roma nel nostro secolo è dunque Res Publica.

    La diffidenza della Roma repubblicana nei confronti della monarchia e della sua cattiva gestione del potere, portò i romani a concepire una forma di stato organica ove le magistrature contassero sempre un numero di due o più funzionari dediti alla carica in modo da limitare eccessi ed abusi di potere.
    Da notare come l'idea della limitazione del potere, presentata come figlia dell'epoca illuminista, fosse invece già radicata a Roma sotto varie forme, come specificato da Polibio nel suo Le Storie.
    Res Publica SPQR, causa uno sviluppo demografico buono ma non eccelso e problemi legati alla partecipazione, non può vantare un così nutrito numero di magistrati e uomini pubblici, assomigliando in questo ai moderni Stati occidentali, il cui Governo non è direttamente eletto dal popolo in ogni suo ufficio, ma espressione della factiones uscita vittoriosa da democratiche elezioni.
    Uno è, ad esempio, il Tribuno della Plebe, dove la sua diffusissima concezione come potere essenzialmente negativo deve molto alla visione ciceroniana, secondo la quale i tribuni avevano la funzione di limitare il potere quasi regale dei consoli, al fine di proteggere la plebe; e insieme avevano la funzione di contenere e moderare la prepotenza della plebe contro i patrizi e gli ottimati. Ma se noi identificassimo acriticamente il parere di Cicerone con la realtà della storia e della natura del tribunato antico commetteremmo un errore di metodo, dimenticando che Cicerone esprimeva pareri di parte, essendo ben nota la sua avversione per la plebe, per le sue istituzioni e per quei tribuni che, come Clodio, lo avevano recentemente perseguitato.

    E' dunque il Tribunato, la magistratura che più si differenzia ad un confronto tra la Roma Repubblica e la Roma micronazionale. Nonostante la Lex Hortensia, i patrizi fecero fatica ad accettare i poteri tribunizi, mentre in Res Publica, il Tribunato gode da sempre di ottima stima e l'elezione a Tribuno rappresenta per ogni cittadino un vanto non indifferente.

    Una seconda differenza sostanziale che va senza dubbio evidenziata è, dal punto legislativo, la presenza nella Roma del II secolo a. C. dei comizi centuriati, l'assemblea dei patrizi che di fatto non riconosceva le leggi delle assemblee popolari convocate dai tribuni.
    Ebbene, un simile assetto istituzionale sarebbe inconcepibile in uno Stato moderno. Proviamo ad immaginare in Francia, in Italia o in Ungheria due Camere che funzionano in maniera diversa e che varano, l’una e l’altra, leggi che, per quanto oggetto di contestazioni reciproche, entrano in vigore.
    Proviamo ad immaginare due presidenti che convocano le Camere, i quali presidenti hanno poteri e prerogative del tutto diversi fra loro. Figuriamoci una parte del popolo che si sente rappresentata da una delle due Camere, e un’altra parte che si sente rappresentata dall’altra. Immaginiamo, per altro verso, istituzioni comuni e riconosciute concordemente da tutti, come un Senato, che approva le leggi votate da una delle due Camere e solo alcune di quelle votate dall’altra. Una simile situazione, che è inconcepibile in un qualsiasi Stato moderno, era la realtà delle cose nella Roma repubblicana.

    E' con un po' di arroganza, forse, che considerandoci figli del nostro tempo riteniamo Res Publica uno Stato equo, integro, sociale, e chissà se non maturo, più di quanto fù la Repubblica di Roma, vecchia ormai di più di duemila anni.

    Giulio Leone Aurelio



    Edited by Helena Sofia Selena - 11/6/2011, 10:50
     
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  2. Caio Fabio Massimo
     
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    Bene, è importante per formare una nostra cultura diversa da quella strettamente legata all'antichità.
     
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1 replies since 15/1/2011, 15:18   2312 views
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