FANTOZZI

I più bei film comici che abbia mai visto

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  1. Caio Regolo Cicerone
     
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    Il personaggio [modifica]
    Il personaggio esordisce nel 1968 nella trasmissione che segna l'esordio televisivo di Paolo Villaggio, Quelli della Domenica, con il nome "Fantocci". In seguito il nome viene cambiato in Fantozzi, e nello stesso anno Villaggio scrive per l'Europeo dei racconti in cui Fantozzi è protagonista.

    Questi racconti vengono raccolti dalla casa editrice Rizzoli nel 1971 nel libro Fantozzi, che assieme al suo seguito Il secondo tragico libro di Fantozzi, scritto da Villaggio nel 1974, ha un enorme successo, anche nell'Europa orientale, nell'Unione Sovietica, dove Villaggio vince il premio Gogol come "miglior scrittore in cirillico".

    Nel 1975 esce il primo film (dal semplice titolo Fantozzi) tratto dai due libri e diretto da Luciano Salce: inizia una delle saghe più longeve del cinema italiano comico. Seguiranno infatti altri nove episodi: il secondo diretto ancora da Salce, il terzo co-diretto da Villaggio e Neri Parenti, dal quarto al nono diretti da Neri Parenti, e il decimo ed ultimo diretto da Domenico Saverni.

    « Abbigliamento di Filini: gonnellino-pantalone bianco di una sua zia ricca, maglietta Lacoste pure bianca, scarpe da passeggio di cuoio grasso, calza scozzese e giarrettiere, doppia recchettina liberty da volano; Fantozzi: maglietta della Gym, mutanda ascellare aperta sul davanti e chiusa pietosamente con uno spillo da balia, grosso racchettone 1912, elegante visiera verde con la scritta "Casinò Municipale di St. Vincent" »
    (Descrizione degli abbigliamenti di Filini e Fantozzi per la partita di tennis dal film Fantozzi)


    Caratteristiche fantozziane [modifica]
    « Mi scusi? Disponghi (uno dei verbi storpiati secondo il linguaggio Fantoziano) di me come meglio vuole. Mi concedi l'onore di essere il suo umilissimo servo! »
    (Celebri frasi pronunciate da Fantozzi)

    Il personaggio di Fantozzi, nato come raffigurazione dell'uomo privo di abilità e fortuna e contro il quale si accaniscono malasorte e prepotenze, è entrato nell'immaginario collettivo degli Italiani per la sua grottesca attitudine alla sudditanza psicologica verso il potere costituito, e come esempio di uomo medio, o meglio mediocre, vessato dalla società e alla continua ricerca di un riscatto. Il prototipo del tapino, ovvero la quintessenza della nullità come ebbe a dire lo stesso Villaggio.

    La figura di Fantozzi è stata concepita durante il periodo lavorativo di Villaggio all'Italsider di Genova come impiegato. Lì prese spunto, ispirandosi agli episodi di servilismo (di cui era stato testimone oculare attraverso l'attenta osservazione dei colleghi), poi accuratamente ingigantiti e storpiati con vena ironica e tragicomica.

    « Abbigliamento di Filini: berrettone Sherlock Holmes con penna alla Robin Hood, poncho argentino di una sua zia ricca, scarpe da tennis con sopra caloches, carte topografiche e trombone da brigante calabrese; Fantozzi: berretto bianco alla marinara di sua figlia Mariangela, giacca penosamente normale stretta in vita da gigantesca cartuccera da mitragliatrice residuata dalla seconda guerra mondiale, fionda elastica, siero anti-vipera a tracolla, gabbietta con canarino da richiamo e gatto randagio da riporto subito fuggito durante le operazioni di partenza »
    (Descrizione degli abbigliamenti di Filini e Fantozzi per la battuta di caccia dal film Il secondo tragico Fantozzi)

    Il ragionier Fantozzi è un'iperbole vivente, un eccesso, in cui l'umanità del personaggio è sopraffatta dalle immani disgrazie che lo investono e a cui non reagisce minimamente. La mediocrità con la quale viene descritto il personaggio, che con il tempo diventa l'emblema dell'uomo sopraffatto, sfocia inevitabilmente in una rappresentazione delle sue volgarità, intese come essenza animale: rutti, turpiloqui, atteggiamenti negativi (come il servilismo), che lo rendono comico e allo stesso tempo tragico.

    Il comune denominatore di tutte le vicende vissute da Fantozzi è la totale inerzia innanzi al destino, l'impossibilità di poter controvertere la sorte avversa. Celebre la frase dello psicanalista della mutua a cui il ragioniere si rivolge e che, dopo ore di colloqui, conclude:

    « Rag. Fantocci [storpiando il nome], ma lei non ha nessun complesso di inferiorità! Lei è inferiore! »


    Secondo il critico Riccardo Esposito, Fantozzi rappresenta l'archetipo dell'"italiano medio" degli anni Settanta, medio-borghese dal lifestyle semplice (niente laurea, lavoro da impiegato, casa in equo canone, ecc.) che mette davanti alla telecamera le ansie e le "perversioni" di un'intera classe di lavoratori: probabilmente in tutti gli uffici è esistita una seduttrice un po' doppiogiochista come la signorina Silvani, un capo esigente o un collega arrivista, molti sono andati in giro su una vecchia utilitaria come la Bianchina di Fantozzi, ma soprattutto tutti abbiamo almeno una volta pensato di essere perseguitati dalla sfortuna.

    La sua famiglia, unico rifugio dalle angherie di una società che non lo riconosce come membro effettivo se non per sfruttarlo, è composta da una moglie insignificante e bruttina che non lo ama veramente, ma lo compatisce o al massimo dice di stimarlo, e da una figlia ottusa e dall'aspetto orripilante.

    Il solerte travet Fantozzi, nonostante le vessazioni, continua a frequentare i colleghi della Megaditta anche al di fuori dell'orario di lavoro: va con il dopolavoro in settimana bianca (a metà maggio, ovviamente), passa l'ultimo dell'anno in un freddo seminterrato mentre un direttore di orchestra imbroglione ha spostato gli orologi per poter allestire due veglioni nella stessa serata, si reca in viaggi itineranti in camper, o in improbabili gare ciclistiche, partite di calcio su fangosi campi di periferia, o in patetiche partite a tennis alle sei del mattino con il ragionier Filini.

    I film di Fantozzi, sia pur con una profonda ironia, ha anticipato le tematiche del mobbing nelle grandi aziende, hanno fatto entrare nel bagaglio lessicale dell'italiano medio espressioni quali "Com'è umano, Lei!", oltre agli aggettivi "fantozziano" (v. Dizionario Zingarelli) e all'espressione "alla Fantozzi", sorte per indicare esperienze, atteggiamenti o situazioni nate male e finite peggio.

    Stessa sorte è toccata curiosamente anche all'eterno collega Filini, nei film solerte organizzatore di gite del dopolavoro aziendale; per indicare eventi malriusciti, o pieni di contrattempi che normalmente sarebbero stati ampiamente prevedibili, talvolta si usa dire che si è ricorsi alla "organizzazione Filini" o "alla Filini".

    In veste cinematografica, Villaggio ha più volte interpretato Fantozzi. Secondo molti critici, i migliori di questi film restano i primi due (1975, 1976), entrambi diretti da Luciano Salce. Fra gli attori divenuti popolarissimi per aver partecipato alla serie ci sono Milena Vukotic e Liù Bosisio nella parte della moglie Pina, Anna Mazzamauro in quella della signorina Silvani, Gigi Reder nei panni del ragionier Filini, e Plinio Fernando opportunamente truccato per interpretare la mostruosa figlia di Fantozzi, Mariangela.

    Un possibile precedente letterario di Fantozzi è il Monsù Travet (signor Travet) protagonista de Le miserie di Monsù Travet (1863), del giornalista e scrittore piemontese Vittorio Bersezio


    I "cloni" del celebre ragioniere [modifica]
    Visto il grande successo della saga di Fantozzi, Villaggio ha riproposto nella maggior parte dei suoi ruoli comici, la stessa interpretazione, la stessa gestualità e a volte le stesse gag del suo personaggio più famoso, generando così dei veri e propri "cloni" di Fantozzi. Tra gli esempi più clamorosi abbiamo Paolo Ciottoli, protagonista del film Ho vinto la lotteria di Capodanno (pellicola che alcuni erroneamente includono nella filmografia fantozziana) ed il Sergio Colombo dei film Io no spik Inglish e Banzai.

    A detta di taluni fantozziano D.O.C. è il ligure Ciattaluga in A tu per tu, tassista vittima di un terribile raggiro da parte di uno spietato faccendiere interpretato da Johnny Dorelli. Un'ancora ignota Moana Pozzi lo salva dall'inevitabile suicidio ed un improvviso barlume capovolge inaspettatamente una sorte segnata. Clone meno riuscito un omonimo ed anonimo Rag. Arturo De Fanti, bancario precario.

    Caso a parte costituisce Giandomenico Fracchia: infatti questo personaggio è stato creato da Paolo Villaggio contemporaneamente a Fantozzi nella trasmissione Quelli della Domenica ed è stato suo collega (al posto di Filini) nei racconti sull'Europeo e sull'espresso e nei primi due libri che precedono i film, fino ad avere una propria serie TV "Giandomenico Fracchia - Sogni Proibiti di uno di noi" (1975).

    In seguito apparirà in due film (Fracchia la belva umana e Fracchia contro Dracula) e verrà ripreso in televisione in alcune trasmissioni del 1986. A differenza di Fantozzi, Fracchia è single e nella sua interpretazione Villaggio enfatizza l'insicurezza e i tic gestuali, e tende a sottolineare il fatto che il suo personaggio non riesce a contrastare verbalmente gli altri, facendosi sempre sopraffare.


    La Corazzata Potëmkin [modifica]
    Attenzione: di seguito viene rivelata, del tutto o in parte, la trama di Il secondo tragico Fantozzi.
    Una famosa battuta sul film La corazzata Potëmkin, giudicata dal ragioniere dopo l'ennesima visione "forzata" al cineforum della Megaditta "una cagata pazzesca", avrebbe contribuito addirittura alla sparizione di questa pellicola d'essai dai cineforum aziendali, come quelli che il ragioniere era costretto a seguire, ed in quelli parrocchiali.

    « Il potentissimo professor Guidobaldo Maria Riccardelli era un fanatico cultore del cinema d'arte. Una volta alla settimana obbligava dipendenti e famiglie a terrificanti visioni dei classici del cinema. In vent'anni Fantozzi ha veduto e riveduto: Dies irae di Carlo Teodoro Dreyer - 6 ore -; L'uomo di Aran di Flaherty - 9 tempi -; ma soprattutto il più classico dei classici, La corazzata Kotënkin - 18 bobine! -, di cui il professor Riccardelli possedeva una rarissima copia personale »

    « Per me.. la corazzata Kotiomkin... è una cagata pazzesca!! »
    (Ugo Fantozzi. Alla frase seguono 92 minuti di applausi.)

    Con questa frase ci fu uno dei rari momenti di rivalsa di Fantozzi, in cui grazie a quest'atto di coraggio, diventata subito frase di culto, libera dalla "schiavitù" del cineforum tantissimi colleghi che erano costretti a stare lì mentre c'era in tv la partita dell'Italia, e prende possesso della sala proiezioni, occupandola. Il Professor Riccardelli subirà l'atroce vendetta di essere costretto a vedere, inginocchiato sui ceci, "Giovannona Coscialunga", "L'Esorciccio" e "La Polizia si incazza". Alla fine a Fantozzi andrà comunque inevitabilmente male, perché la polizia interverrà duramente, ma ciò non toglie che quella frase sia rimasta nella Storia come l'urlo dello sfruttato, la rivalsa dell'italiano medio.


    "Carta d'Identità" [modifica]
    Informazioni essenziali tratte dai dieci film in cui compare il personaggio di Ugo Fantozzi:

    Data di nascita: 17 luglio 1934
    Data di morte: 17 dicembre 1995
    Data di clonazione: 1999 (a partire da un capello)
    Segno zodiacale: Topo
    Titolo di studio: diploma di ragioneria
    Residenze:
    via Casilina, Roma
    via Carso 59, Roma
    Esperienze lavorative: impiegato congenito alla "Megaditta" Italpetrolcemetermotessilfarmometalchimica
    Parenti stretti: Pina Fantozzi (moglie), Mariangela Fantozzi (figlia), Uga Fantozzi (nipote), Bongo o Piero (genero). Nel primo film viene anche fuggevolmente citato un "cognato" (di cui non viene mai dato il nome esplicito), il che implicherebbe che Fantozzi ha almeno una sorella, fratello di nome Giovanni, rinchiuso da anni in manicomio.
    Miglior amico: Ragionier (o Geometra) Renzo (nel primo "Fantozzi")/Silvio Filini (in Fantozzi contro tutti)
    Cibi preferiti: frittatone di cipolle, spaghetti col tonno, aglio olio e peperoncino, pappardelle al sugo di lepre, impepata di cozze
    Cibi detestati: minestrone freddo di riso, hamburger.
    Bevanda preferita: Familiare di birra Peroni gelata.
    Hobby maldestramente praticati: calcio, modellismo, ciclismo, tennis e caccia.
    Donna ideale: la Signorina Silvani.
    Record principale: primo uomo clonato geneticamente.
    Reati commessi: Falsificazione del documento di identità (per partecipare ad un concorso pubblico riservato a candidati sotto i trentacinque anni); Rimozione abusiva di un carro attrezzi in sosta vietata; omicidio colposo (uccisione di un operaio edile tentando di sparare su un orologio Rolex regalatogli da una banda di mafiosi nel tentativo di corromperlo); Lesioni volontarie (tipicamente calci e pugni ad una vecchia); Rapina a mano armata (con Filini, nel maldestro tentativo di rubare denaro alla Megaditta); atti di teppismo (in Fantozzi in paradiso dipinge su un muro la scritta "W la Fica").

    Bibliografia [modifica]
    Fantozzi, Milano, Rizzoli, 1971
    Il secondo tragico libro di Fantozzi, Milano, Rizzoli, 1974
    Le lettere di Fantozzi, Milano, Rizzoli, 1976
    Fantozzi contro tutti, Milano, Rizzoli, 1979
    Fantozzi subisce ancora, Milano, Rizzoli, 1983
    Caro direttore, ci scrivo... : lettere del tragico ragioniere, raccolte da Paolo Villaggio, Milano, Mondadori, 1993
    Fantozzi saluta e se ne va: le ultime lettere del rag. Ugo Fantozzi, Milano, Mondadori, 1994

    Filmografia [modifica]
    Fantozzi (1975)
    Il secondo tragico Fantozzi (1976)
    Fantozzi contro tutti (1980)
    Fantozzi subisce ancora (1983)
    Superfantozzi (1986)
    Fantozzi va in pensione (1988)
    Fantozzi alla riscossa (1990)
    Fantozzi in paradiso (1993)
    Fantozzi - Il ritorno (1996)
    Fantozzi 2000 - La clonazione (1999)

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    Bellissimo e ancora molto attuale, ha una concezione psicologica del servilismpo davvero allucinante, ma soprattutto del lavoro e delle condizioni di mobbing che subiscono gli impiegati
     
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    Picchè nu sem nu e quand passeme la gente fa': esseè...quiss!!

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    quando copi da wikipedia assicurati di eliminare i link [modifica] :P

    cmq fantozzi è stato il mio personaggio preferito dalle elementari alle medie.
    ricordo male o c'è stata anche una parentesi a fumetti?
     
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  3. Caio Regolo Cicerone
     
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    Guarda che il modifica l'ho messo per specificare che fosse preso da wikipedia (visto che non l'ho scritto), comunque Fantozzi è estremamente attuale, ed è divenuto un'icona dei nostri giorni, appunto, facendo sempre sorridere, ancora oggi
     
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    Romano

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    Ma Cicerone, tu SEI fantozzi!
     
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  5. Caio Regolo Cicerone
     
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    Si direttore, lei ha ragione.
    Sono una Merdaccia


    <tratto da "La ballata di Fantozzi": Si direttore, conte, ingegnere, sire, Sua Santità (pure Aquila), faccia di me, quello che vuole>
     
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  6. Gneo Sergio Catilina
     
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    La saga di Fantozzi è a mio parere una delle più riuscite del cinema italiano di sempre.

    Ecco tutti i film (che io ho visto :D):
    Fantozzi (1975)
    Il secondo tragico Fantozzi (1976)
    Fantozzi contro tutti (1980)
    Fantozzi subisce ancora (1983)
    Superfantozzi (1986)
    Fantozzi va in pensione (1988)
    Fantozzi alla riscossa (1990)
    Fantozzi in paradiso (1993)
    Fantozzi - Il ritorno (1996)
    Fantozzi 2000 - La clonazione (1999)

    Che ne pensate?
     
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5 replies since 31/10/2007, 17:16   920 views
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