Questo Circolo è per te...Marco!

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  1. Marcus Domitius Italicus
     
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    Apro questa discussione, che rendo importante, per il semplice fatto che voglio spiegare il perchè di questa decisione. Il perchè ho dedicato questo circolo a Marco Pantani.

    Marco Pantani nasce a Cesena il 13 Gennaio 1974. E' un romagnolo ed è furbo, un ragazzo intelligente che ha un pò la mania di essere un leader anche tra gli amici. Sua madre, nel suo libro, ricorda come Marco da ragazzo era solito fare scazzottate tra ragazzi. Lui era così! Un ragazzo come tanti che si godeva la vita alla sua età. Poi crescendo scopre l'amore per la bicicletta, fu suo nonno Sotero a regalargli la prima bici. Successivamente conosce il direttore sportivo della G.C. Fausto Coppi di Cesenatico e decide di tesserarsi con la conferma di suo padre e sua madre. Ha magnifiche doti di scalatore, lo si vede già anche all'età di 16 anni, ma ha anche geniali doti nel curare tutto le minime cose. Suo padre ricorda che alla primissima bici da corsa ci fece fare, sempre da suo padre, dei lavori per renderla più leggera e adattarla al suo fisico. Paolo, suo padre, ricorda anche un episodio successo dopo un pò che correva. Sempre sui 15/16 anni, Marco si allena tutti i giorni su e giù per le montagne vicine - montagne stupende - e un giorno era ormai buio fuori, ma Marco non si faceva ancora vedere. Il nervoso in casa era abbastanza alto e la preoccupazione non si poteva nascondere, Tonina e la sorella di Pantani stavano facendo i compiti e Paolo girava nervosamente per la casa e guardava dalla finestra. D'un tratto sente dei passi veloci fuori sulle scale, apre la porta e si ritrova davanti Marco. Marco contento, non sembrava preoccupato, mentre Paolo si fa avanti e gli domanda dove sia stato tutte quelle ore. Marco, allora, gli spiega che ha fatto tutto quel tragitto che hanno fatto il giorno prima col furgone. Paolo ci pensa un pò su e capisce che aveva percorso 130 km in un pomeriggio, il percorso era pieno di salite e discese. Così non sapendo se essere arrabbiato o contento si tranquillizza e lo lascia andare in bagno con la bici in spalla per pulirla - così faceva sempre. Marco Pantani faceva tutti i giorni, fin da giovane, allenamenti pesantissimi oltre i 100 km giornalieri. In pochi riuscivano a starci dietro! Un altro episodio che i due genitori raccontano riguardava questo: Pantani come al solito in bici per strada e fra le montagne, le sue montagne, incontra due ciclisti professionisti (di cui non ricordo il nome) e li segue a ruota. Non si azzarda a farsi avanti con qualche parola, lui sta dietro e li segue in montagna. I due se ne accorgono e provano a staccarlo con qualche scatto, ma non ce la fanno, scattano così tanto che uno di loro si stacca e Marco rallenta e gli dice:"vieni, ti riporto io su quel tuo amico". Detto, fatto! Marco trascinò il corridore fino alla scia dell'altro più avanti. Questi rendendosi conto che erano stati umiliati si fermano e gli dicono:"è ormai tardi, torna a casa!".
    Questo campione era un dopato?
    Il direttore sportivo della G.C.Fausto Coppi decise di fargli un test per vedere che potenzialità aveva, da questo risultato venne fuori che: Marco aveva 38 battiti al minuto (formibabile forza del cuore) e sprigionava 400 watt ogni volta che faceva uno sforzo. Aveva quel pregio di riuscire a recuperare ogni sforzo in 5 minuti nemmeno e appena recuperato era come nuovo.
    Con queste potenzialità, Pantani, cresce e trovandosi sui giornali locali non più in uno spazietto in fondo alla pagina ma anche in bella vista. Nel 1990 arriva terzo al Giro d'Italia dei dilettanti, nel 1991 arriva secondo e nel 1992 lo vince dando 5 minuti a Francesco Casagrande e Wladimir Belli. Nel 1993 non conclude il Giro per via di una tendinite, ma nel 94 conquista la tappa Merano-Aprica con il Mortirolo di mezzo. E' qui la sua consacrazione, arriva secondo in classifica generale e al Tour de France finisce terzo vincendo la maglia bianca di miglior giovane. Conquista, l'anno dopo, l'Alpe d'Huez - montagna leggendaria - e arriva terzo al mondiale disputato in Colombia. Lo stesso anno, nella Milano-Torino, si rompe una gamba in due punti. Rischiò di finire li la carriera perchè ci volle un pezzo di ferro lungo 30 cm per tenere unita quella gamba. Nonostante tutto nel 1997 Marco tornò in bici, ma al Giro dello stesso anno un gatto lo fece cadere e si dovette ritirare. Furono anni duri e sfortunati, ma recuperò anche questa disgrazia. Sempre nel 1997 lottò a lungo con Ulrich per la maglia gialla, vinse sulle Alpi ma non riuscì a vincere il Tour.
    Arriva il 1998 e Pantani diventa un colosso, diventa il migliore negli ultimi 33 anni. Fa appassionare tutto il mondo così tanto al ciclismo che il calcio andò secondo nelle preferenze degli sport. Vinse Giro d'Italia e Tour de France. Un anno spettacolare! Non come il 1999, la fama era diventata troppa, la gente lo amava e lo osannava. A qualcuno non andava bene e al Giro fu fermato con la scusante del doping. Gli diedero solo 15 giorni di squalifica, pianse, ma volle tornare al Tour dello stesso anno per sbattere in faccia a tutti la sua bravura e rinascere e cancellare quella macchia che faceva male. La partecipazione al Tour gli fu impedita. Un macigno su Marco! Il suo ex direttore sportivo ricorda che le centrifughe per i controlli non erano tarate bene perchè accadde uguale anche ad un ciclista dilettante che seguiva. Marco, dopo la squalifica, se ne va all'ospedale per fasciarsi la mano rotta con un pugno contro un vetro e si fa fare i test. Tutto era normale!
    Da li in poi tutti si scagliarono contro di lui, aveva 8 magistrature che indagavano contro di lui. A lui bastava che qualcuno avesse detto:"Pantani non era dopato, ci siamo sbagliati noi!". Nessuno lo disse e così morì lentamente. Conobbe la cocaina solo dopo essere ormai fuori dal mondo del ciclismo, conobbe finti amici, conobbe un nuovo mondo schifoso. Marco ci provò con tutte le sue forze ad uscire da questa depressione, ma ogni volta la stampa c'era a rompere le scatole. Così arriviamo al 2004...
    Mi ricordo ancora perfettamente dove ero quel giorno. Mi trovavo alla stazione dei treni di Bologna per accompagnare mia sorella, usciamo - io e miei genitori - e commentiamo il fatto che a Bologna potessero averci rubato la macchina. Un signore che ascoltò disse che li rubavano solo i pezzi delle macchine e poi disse:" Marco Pantani è morto! Si sarà fatto una pera di troppo...".
    Li per li non lo ascolto nemmeno, chissà chi era quello sfigato, poi realizzo e ancora ci penso a quel momento. Quel tipo lo avrei preso a schiaffi se fossi adesso la.
    Pantani, per i veri tifosi, non è mai morto. Marco Pantani vive ancora dentro a tutti noi, dentro a tutti quelli che lo hanno preso come esempio. Non lo vediamo, però, perchè va così tanto veloce sulla sua bici che è difficilissimo rivederlo.
    Vai Marco!




    Marco Pantani, un uomo orgoglioso. Un campione mai trovato dopato. Un esempio!

    N.B:Ora, avrete capito sicuramente il perchè di questa dedica!

    Edited by Marcus Domitius Italicus - 19/11/2008, 12:49
     
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  2. Marcus Domitius Italicus
     
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    14 Febbraio 2009.

    Sono passati ben 5 anni dal ritrovamento del cadavere di Marco Pantani in quel Residence a Rimini. Sono, invece, passati circa 9 anni di parole offensive nei suoi confronti, cavolate dette solamente per dare aria alla bocca e prese di mira verso una persona che ha fatto la sua parte di storia degli anni 90.
    L'Italia era tutta per lui quando si alzava sui pedali e staccava tutti i suoi avversari, uno per uno, con quel ritmo massacrante che solo lui, negli ultimi 30 anni, è riuscito ad impremere nelle gare di ciclismo.
    Concordo con chi dice che il ciclismo senza di lui è ben poco, ma ormai il danno è stato fatto e non ci rimane che ricordarlo con video, ricordi, foto.
    Posto un video, che anche se è in spagnolo, racconta per bene una sua impresa al Giro d'Italia del 1999. Per i non esperti del settore racconto un pò la storia:
    Marco veniva da un anno strepitoso, aveva vinto giro e tour in un anno e non si era ancora fatto male. Era carico e pieno di voglia per ripetersi un altro anno, più di prima. Quell'anno, 1999, il Giro arriva ad Oropa, e Cicerone può confermarci di come sia pesante quella salita :D , e la salita arriva al suo inizio. A Pantani gli si incastra nella catena un pezzo di carta, o un qualcosa di simile, e la ruota si blocca. E' costretto a scendere e togliere, mentre gli altri salivano e iniziavano a darsi battaglia. Perse una settantina di posizioni, ma una volta tornato in sella il ritmo sale. Marco fa una rimonta IMPRESSIONANTE, dal 75esimo (circa) posto supera ad uno ad uno ogni gruppetto di corridori e ciclista, solo, fino ad arrivare a prendere il primo. Così facendo, senza accorgersene, continua la sua corsa solitaria fino al traguardo. Marco vinse quella tappa con una impresa STREPITOSA, ma non dette segno di vittoria perchè credeva di non averli ripresi tutti ^_^

    Ora vi lascio il video:



    Senza parole! Questa è poesia.
     
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  3. Francesco Decimo Italico
     
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    Che impresa. Solo a campioni come lui possono riuscire certe cose...
     
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  4. Paulus Tullius Traianus
     
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    Un mito davvero. Viva Pantani che ci ha regalato sempre grandi emozioni finchè ha potuto.
     
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  5. Hawthorne Abendsen
     
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    un vero mito... fu grandioso anche al Tour de France nel 2000 contro Armstrong sul Mont Ventoux e a Courchevel, quando già lo davano per finito dopo essere stato massacrato dalla stampa e da tutti l'anno prima.

     
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  6. Marcus Domitius Italicus
     
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    Esatto, altra mitica impresa.
    Fece capire che se si fosse rialzato per la millesima volta da una botta tremenda, Armstrong sarebbe stato neutralizzato.
     
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  7. ~Zuelino
     
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    Oggi è il 13 Gennaio...giorno di nascita di Pantani. Buon compleanno Marco.
     
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  8. Francesco Agricola Catone
     
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    Auguri Marco
     
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7 replies since 19/11/2008, 11:25   80 views
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