Annali di Aquila

X. Maggio/Giugno 2008

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    Romano

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    X. Le III Elezioni di Res Publica si svolsero in un clima di grande confronto elettorale e furono altamente sentite. L'incredibile pareggio fra le fino ad allora dominante forze dei "meritocratici", riunite nella coalizione della Factio Romanae Virtutis, erede della CPR, e la coalizione dei "democratici" denominata "Progressisti Romani Uniti", comprendenti PD e SA, scatenò la destabilizzazione della politica Quirita.
    Nel pareggio non vi credeva nessuno, tantoché la vittoria sembrava scontata per la FRV, sopratutto perché presentava una candidatura blindata, come quella di Aquila. E, benché avessero presentato una campagna aggressiva e decisa, ne erano consapevoli pure i democratici.
    Il risultato fu straordinario: l'ipotesi più accreditabile è che vi fossero forti dissensi nella coalizione meritocratica, perfino ad alti livelli, nella dirigenza, e che qualche meritocratico, prevedendo l'implosione della FRV, abbia fatto un voto di protesta votando PRU.
    L'MPC si dimostrò subito consapevole di ciò, essendo stato il primo a dimostrare questo fastidio, e quindi Aquila propose subito di comporre un governo con l'opposizione. Un governo d'unità nazionale.
    Il PFC, primo partito della Res Publica dalla trasmigrazione al forum III, ora in declino, non diede segno di accettare, né rifiutare questa mossa, ma rispose con un indifferente gelo.
    L'area democratica qui, come già detto, giunse a spaccarsi: il PD, tedenzialmente accettò la proposta, mentre singoli piddì e SA si dimostrarono assai contrariati. Nondimento il 21/4/2008, dopo lunghissime consultazioni, si nomina il governo d'unità nazionale, formato da MPC, PFC, MCR e PD.
    Il messaggio d'inaugurazione, pronunciato da Aquila e Coriolano, leaders rispettativamente del MPC e del PD, candidati avversari ed entrambi aspiranti al consolato, è storico: "Vista la parità descrittasi alle elezioni tra le nostre forze politiche, io C.G.Aquila ed io G.M.Coriolano accettiamo il parere popolare. Sia Aquila nominato console da Cicerone e Coriolano suo collega. Noi, da buoni romani, vogliamo il bene della Res Publica e dello stato e, dunque, vogliamo che, in questa santa data in cui concorre la 2761 nascita di Roma, si dia vita ad un governo d'Unità Nazionale"

    Il Governo viene formato e la sua squadra è la seguente:
    Paolo Tullio Cassio, in qualità di Censore.
    Flavio Cornelio Silla, in qualità di Pretore.
    Flavio Giulio Bellico, in qualità di Edile Curule.
    Nunzio Gaudio Claudio, in qualità di Edile Plebeo.
    Marco Licinio Crasso, in qualità di Questore.

    La fiducia viene data, anche se N.G.Claudio è ostilissimo. Viene sostituto dal suo incarica dal PD P.Cornelio Tacito, detto Jegan. Il governo è sin da subito attivissimo e vi è molta sincronia tra Aquila e Coriolano.
    Innanzitutto, sulla politica interna: viene evidenziata la necessità di un Codice Penale chiaro e definitivo proprio in questo periodo. Sotto la guida del Questore M.L.Crasso viene creata la Commissione per il Corpo Giuridico Romano, che si prefigge l'ambizioso scopo di creare un intero corpo giuridico sistemato per il tutto sistema legislativo quirita.
    Ma è il 10 Maggio che viene affrontata una delle questioni più delicate: è la cosidetta questione Vetlana. Vitla si era divisa scissa in due parti e ciò aveva avuto ricopercussioni sulla politica quirita: infatti, dopo le ultime azioni del consolato Silla-Bellico, orientato verso una politica che mirava ad avvicinare anche la neo-nata Repubblica Democratica di Vitla, formata dagli scissionisti,
    Aquila aveva sostituito una sua politica di attesa, temporeggiamento e cautela, non approvata molto né dai meritocratici, né dai democratici.
    La seduta in Senato fu segnata da un accesissimo confronto oratorio e fra le tante proposte riesce ad infine a vincere la posizione di Aquila stesso, il quale chiede delega dall'assemblea senatorile per trattare a sua discrezione la questione, prima di riportare la faccenda in Senato, e continuando a seguitare con una politica cauta e di dialogo.
    Viene, dopo ciò, portata avanti la creazione dell'Enciclopedia ed aggiornato in modo completo e sistematico il sito, grazie all'attività di Flavio Giulio Bellico. Inoltre, dopo ciò, viene ufficialmente formata la CCGR sotto la presidenza di Crasso e formata inoltre da Aquila, Bellico e N.G.Claudio. E' il 14 Maggio.
    Viene in seguito portato in senato il 29 Maggio un Decreto di Legge sugli Accordi, che sarà a lungo discusso fino a fine governo, un riavvicinamento con la Cisalpina, mentre anche gli Esteri continuano la loro attività, consultando le due vitle, riallacciando con la Cisalpina ed anche con micronazioni extra-italofone, per cui, dopo lunghe trattative, il 6 Giugno viene definitivamente comunicato l'approvazione del trattato con Riboalte, importante micronazione straniera.
    Ma è a Giugno che inizia una vera e propria crisi politica di grandissima portata: Cicerone, a seguito delle critiche ricevute in privato da Aquila, che giudicava fosse ormai indegno del suo incarico a cagione delle continue e spesso immotivate assenze, chiede la fiducia in Senato. La discussione si accende ad un livello pericolosissimo: Aquila non gli vota la fiducia, la medesima cosa fa Bellico. Sono due voti pesanti. Ma la situazione non è per nulla ben definitiva: N.G.Claudio, pur essendosi dimostrato sempre oppositore in ogni cosa, vota incredibilmente la fiducia, il PFC si spacca, Cassio vota contrario, Germanico vota favorevole. A questo punto è il voto del PD ad essere risolutivo: ed il risultato è stupefacente, in quanto, Crasso, che sembrava fosse contrario, invece, con un ribaltone, vota favorevole alla fiducia, seguito da tutto il PD.
    Cicerone viene salvato essenzialmente dai democratici e rimane al suo posto.
    I commenti di Bellico ed Aquila sono pesantissimi ed aspri, arrivando perfino a definire l'evento come nefasto.
    Ed alle parole seguono i fatti: il 10 Aquila rassegna le dimissioni da Console, seguito da F.G. Bellico. Cade il governo.
    Cicerone fa delle nuove consultazioni e si prova a fare un nuovo governo guidato da Coriolano, affiancato da Crasso: il risultato è disastroso, in quanto il 13 Giugno non riceve la fiducia e cade.
    La crisi sembrerebbe dover restare insoluta, ma Aquila, pronunciandosi come Tribuno della Plebe Onorario, si fa avanti in Senato e con una serie di orazioni - "Mi assumo le mie responsabilità..." - propone di invocare il Concilio della Plebe. E, seppur osteggiato dal PD, viene chiamato a Consulto il popolo.
    Il Concilio della Plebe si apre il 16 Giugno ed inizia una lunghissima discussione che si chiude soltanto il 21 Giugno: e, battuto l'ostracismo dei membri dell'ex PRU, che ritrovano in questa crisi la loro compatezza, dopo essersi scissi all'epoca della formazione del governo, i quali arrivano pure a minacce giuridiche, incosistenti, viene proposto di fare una magistratura straordinaria e viene affidata la dittatura a Caio Giulio Aquila. A quel punto il Senato, dopo il voto popolare, ratifica questa scelta ed affida l'incarico ad Aquila.
    Formalmente nominata il 24, essa prevede i seguenti "criteri d'imperio":

    Il Dittatore sarà Capo unico del Governo, unificando i poteri dei Consoli nella sua persona;
    - Il Dittatore avrà pien adiscrezionalità sulla delega - e il ritiro della stessa - delle attività ordinarie delle Magistrature Ministeriali;
    - Sospensione dalla necessità di ricevere la fiducia per l'eventuale gruppo di collaboratori scelto dal Dittatore;
    - Rinnovo, fin da ora, del mandato per un totale di mesi due a partire dalla data di conclusione del voto;
    - Tutte le altre Istituzioni, gli altri vincoli restano validi a norma di legge come previsto dalla Costituzione.

    Aquila, decide di avvalersi subito di un governo e decide di non sciogliere il Senato. I nomi sono i seguenti:

    Console Unico - Flavio Cornelio Silla
    Censore - Marco Licinio Crasso
    Pretore - Caio Giulio Aquila
    Edile Curule - Flavio Giulio Bellico
    Edile Plebeo - Marco Domizio Italico
    Questore - Flavio Giulio Bellico

    Ed immediatamente ci si muove cercando di fare il lavoro regresso, mentre vengono continuate le discussioni ed i dibattiti con i Vetlani, che vengono anche invitati a discutere in Res Publica, grazie ad un apposito convegno.

    Edited by Caio Giulio Aquila - 14/12/2008, 15:57
     
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