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Renard le Rouge.
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Discorso di fine anno da parte dell'allora Principe del Senato, Caio Giulio Aquila a tutto il popolo di Res Publica.
" Cittadini Quiriti, Romani e Romani, Senato e Popolo della Res Publica,
Un nuovo anno è da poco iniziato, gravido di speranze, progetti, obiettivi duraturi, che con buona lena abbiamo sostenuto, sospinti dal nostro idealismo di libertà e grandezza, sin da quando al finire del Febbraio scorso, fondammo questa splendida nazione.
Successi e disastri, espansioni e crisi si sono via via succeduti in questo nostro cammino che nondimeno non ha lasciato quella rotta dritta e sicura che porta direttamente a Roma, nutrice di popoli e di civiltà.
Roma è come la luce: una luce di libertà che inonda i visi di ogni persona, senza lasciarne nemmena una in ombra. Luce che con forza ci sprona a fare quello che facciamo ed a dire che questo sogno universale di grande libertà e civiltà non si è spento, ma come una fiaccola ancora penetra le tenebre dell'oscurantismo e della barbarie.
Una luce benevola e cara, che ha attraversato i millenni e li attraverserà ancora, finché anche un sol cuore che creda in roma, o soave romano, solcherà questa terra. Perché Roma è e resterà immortale, fugace pensiero che oltrepassa le nostre menti e vola oltre ciò che sentiamo e vediamo, un'aquila che col suo sguardo fiero ci protegge e conduce.
Molte aspettative ho per questa nazione, che credo fermamente saranno pienamente giustificate da questo splendido popolo: crescita, potenza, forza, cultura, tutto ciò che questa nazione necessita, portandolo avanti con coraggio e determinazione.
Le liti, i contrasti, a volte acerbi, forti, sono da considerarsi spenti, giacché l'unico obiettivo che realmente conta è quello dell'ideale romano. Aiutarsi fra amici è lecito, giusto. Né l'amico deve ledere all'altro, ma unirsi per combattere insieme nel destino. Così ragionando, ogni cosa è possibile. E non vi deve essere timore, che quando un'identità è forte, essa è rimane invincibile.
Ed ora pensiamo solo a ciò che c'è da fare, a ciò che c'è da dire, da costruire, senza remore, con speranza e grande volontà. Perché noi siamo Romani Quiriti.
Fedeli nei Secoli.
Perché Roma è eterna. C'è e ci sarà sempre.Caio Giulio Aquila,
Principe del Senato. ". -
kleofe.
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Discorso spettacolare veramente! . -
Sakiemi.
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Bellissimo! .