Annali di Aquila

XI Luglio-Agosto 2008

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    Romano

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    XI. Con la fine del Governo d'Unità Nazionale, formato da FRV, PD e MCR, e l'istituzione della Dittatura, la Res Publica assume un profilo più basso in politica estera e una politica attendista e riordinatrice agli interni.
    Il 1 Luglio viene approvato in una lunga seduta del Senato un testo che convalida la posizione di neutralità della Res Publica riguardo la cosidetta Questione Vetlana: il testo approvato recita infatti che "Il Senato ed il Popolo di Roma ha deciso allo stato attuale di non riconoscere separatamente le due Vitla senza schierarsi a favore di nessuna delle due.
    Il Trattato, che noi abbiamo continuato ad onorare a nostra maniera, viene altresì congelato in tutte le sue parti e le relazioni diplomatiche sospese fino a Settembre, quando si spera che le due parti in contesa saranno disponibili a nuove consultazioni."
    Ciò, praticamente, ha un chiaro significato: ossia che all'epoca si rifiutava di prendere atto di una Vitla divisa, ma si congelavano i rapporti all'ultimo rapporto riconosciuto, ossia quando era unita.
    Tuttavia, le polemiche furono asprissime: diversi cittadini della Democratica di Vitla accusarono i Quiriti di ambiguità palese, oltre ad altre polemiche di molto rilievo, riguardante interpretazioni di frasi ed affermazioni, cavilli giuridici, dove si distinsero personaggi quale Bellico e Krieg.
    Viene negli interni ultimata la sistemazione degli Acta Senatum da parte di C.G.Aquila, assieme ad alcuni disposizioni emanate dal Questore in carica F.G.Bellico, ed l'inizio di un primo lavoro riguardo il Codice Penale fatto da Tito Bononio Arrio.
    Frattanto, inizia una discussione che infurierà in Res Publica molto tempo: ossia, il perché della degradazione e delle lotte politiche giunte a sconfinare nel cinismo. La colpa viene attribuita sempre più alla lotta tra i personaggi forti ed alle logiche di partito.
    Prima reazione e risposta a questa istanza comune, è la nomina di un nuovo governo giovane: consoli saranno il giovanissimo M.D.Italico e T.B.Arrio, seguiti da P.C.Tacito all'Edilità Plebea, Alla Pretura C.C.Germanico, alla Censura M.Q.Latino ed alla Questura un personaggio che darò molto supporto alla macchina burocratica, vale a dire Marco Augusto detto Ged90; Aquila assume l'Edilità Plebea ad interim.
    Importantissime questioni saranno quella del Censimento con l'aggiornamento delle leggi relative e dunque una nuova legislazione più completa ed esauriente; poi il tentativo di risoluzione della Stampa ed Informazione, da parte del governo; infine la maggiore accessibilità con la creazione degli indirizzi email istituzionali.

    [continua]

    Edited by Caio Giulio Aquila - 7/7/2009, 23:32
     
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    L'evoluzione sicuramente più interessante, tuttavia, è da riferirsi prettamente all'ambiente politico: nasce, con una campagna del MPC, una lunga polemica nei confronti della "partitocrazia", e viene spesso messo sotto accusa il comportamento della frange di sinistra del PD, che con la sua politica aggressiva aveva "sconvolto" la micronazione.
    Nello stesso tempo viene respinta una proposta fatta da Crasso, Jegan e Nunzio Claudio al fine di andare ad elezioni anticipate, mettendo fine alla magistrura straordinaria (16 Giugno).
    Tuttavia, dopo la preparazione culturale dell'evento, la manovra politica tuttavia prende atto con due eventi: il congresso del MPC ed il proclama pubblico nel foro romano da parte del cittadino Flavio Giulio Bellico.
    "Superare il partitismo e la partitocrazia: parliamone, (sono invitati tutti - e solo - i membri del MCR, MPC, PFC)", dietro questo motto, Bellico, in un lungo e coerente discorso, invitando esplicitamente all'abolizione dei partiti e criticando fortemente i "carrozzoni" ed in special modo il temuto PD.
    I principali esponenti delle forze della dilaniata area "meritocratica", che aveva dovuto dare prova di grande fantasia per continuare a reggere, accettarono, senza colpo ferire, anzi, entusiasticamente, la proposta. Ciò avveniva il 21 Luglio.
    Unico a respingere sdegnosamente è Cicerone: in un lungo discorso, egli difende il partitismo e la storia dei partiti della Res Publica.
    Viene aggredito da Bellico, Aquila e Ged90, che vedono con piacere la modifica del sistema vigente, che aveva creato un evidente clima di tensione.
    Allo stesso tempo avviene il congresso del MPC: Aquila ed Italico si dimettono da presidente e segretario, e diventano presidente Domizio Italico e segretario M.Q.Latino. La nuova linea politica parla di divenire movimento, di muoversi in un nuovo sistema politica.
    Ed è qui che nasce la spaccatura: Bellico avanza proprio l'abolizione totale dei partiti, laddove Aquila richiede una riforma del sistema elettorale e popolitico, che annienti i partiti, ma costituisca liberi movimenti.
    Tuttavia, ben presto, nasce l'onda della "Lista Civica Quirita": anche le sinistre, tentate, sciolgono i partiti. Celere, solo, invece, che si era anche opposto prima, se ne va nel MPC. PD, MCR, frattanto, sciolgono le loro fila, mentre molti esponenti di MPC e PFC vanno tra le braccia della Lista Civica.
    A questo punto avviene il rifiuto di Aquila: egli, su interpretazione autentica della legge che porta il suo nome, rifiuta di sciogliere l'MPC e vi rimane, cercando di mantenere a galla la coalizione meritocratica del FVR, Factio Romanae Virtutis, mentre dall'altra parte si forma la grande forza politica della Lista Civica Quirita. In disparte, Sinistra Aperta.
    Si profilano a breve le elezioni, le IV della Res Publica. E la lotta sembra altresì impari.
     
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