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Caio Duilio Simone.
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Senatori, onorevoli quiriti
Il miei genitori mi hanno sempre insegnato a rispettare coloro che hanno dimostrato, in ogni modo, e in ogni campo, la loro fedeltà e la loro amicizia. Sono certo che ognuno di voi basa il proprio rapporto con gli altri proprio su questo principio che ora ho citato. E allora mi chiedo: perchè voltare le spalle ad un amico, ad un alleato, ad un compagno, che non si è mai rivelato infedele e disonesto?
La Repubblica di Vitla ha attraversato un periodo senz'altro difficile, che ha provocato una vera e propria guerra civile. Alcuni, che si considerano cittadini di Vitla, invece di cercare di salvare l'unita dellla micronazione, hanno favorito la scissione, formando una realtà totalmente indipendente da quella originaria. E ora alcuni di voi che vorrebbero fare? Rompere un legame di rispetto e di lealtà con un nostro amico, per stipulare nuovi accordi con i separazionisti? La nostra micronazione non dovrebbe abbandonare Vitla proprio in un momento di crisi come quello che sta attraversando; anzi dovrebbe cercare di aiutarla, di impedire il crollo totale. Proprio per questo motivo io mantengo la mia posizione di forte oppositore nei confronti della nuova Repubblica Democratica di Vitla, non riconcendola nemmeno come micronazione.
Onorevole Aquila e membri di questo Senato
Io non giudico miei amici, coloro che hanno voltato faccia alla propria micronazione, io non giudico miei amici coloro che hanno preferito, invece di risolvere i problemi interni a Vitla, separarsi, provocando una crisi politico- istituzionale. Io credo che al prima posto deve essere messa l'unita della micronazione, il bene della collettività. Questi individui invece di affrontare le problematiche, che in una realtà complessa come quella di una qualsiasi micronazione, possono presentarsi, hanno giudicato più giusto separarsi, non mantenendo alcun rapporto con la loro precedente "casa". In una repubblica democratica, è possibile che ci siano dei momenti di frizione, delle situazoni di grande tensione, dalle quali però bisognerebbe uscirne tutti insieme, cooperando. Gli amici veri sono quelli che rimangono appunto fedeli: ma coloro che hanno abbandonato la loro micronazione, portandola ad una gravissima crisi, come possono essere chiamati con tale titolo?
Se succedesse la stessa cosa in questa Res Publica, se cioè alcuni di noi, per qualsiasi ragione, abbandonassero la micronazione, a cui ora sono fedeli, fondandone un'altra profondamente ostile alla originaria, sono sicuro che ognuno di noi li chiamerebbe con il loro vero nome: traditori.
Di conseguenza la nostra micronazione non può continuare ad avere una posizione neutrale e pacifica, c'è bisogno di una risposta immediata la quale mostri, ai nostri alleati della Repubblica Di Vitla, che SPQR è dalla loro parte, e non viene meno al trattato di amicizia che ci tiene legati. Coloro che hanno compiuto questo atto scellerato sono da giudicarsi non come amici, ma come ex- compagni, e con questi dobbiamo mantenere le distanze.
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~Jegan.
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erano altri tempi... era una posizione che noi del PD sostenevamo in virtù di un principio di amicizia.
Ma ora devo dire che Vitla Democratica, così come la Vitla originaria, merita tutto il nostro rispetto e la nostra stima.
Ragazzuoli quanto tempo è passato...erano i miei primi interventi come Senatore e mi trovavo di fronte quiriti del calibro di Aquila, Crasso, Numero 8, Frentano, Zona, Cicerone e Bellico..... -
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E bisogna anche dire che allora le sedute avevano un tono molto elevato 
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~Jegan.
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Secondo me infatti si dovrebbe tornare a quel tono prima delle votazioni...dopotutto è sempre il Senato non l'osteria di Zio Peppino... . -
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E chi ne siamo capaci?XD . -
~Jegan.
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Oddio possibile che non siamo capaci ad usare un tono un pò più elevato?! .
In merito alla Questione Vetlana (jegan)Discorso di (jegan) durante il Consulto sulla Questione Vetlana 10/05/2008-2761 |
