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Paolo Tullio Traiano.
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CITAZIONENoi che ci dichiariamo cittadini romani, crediamo fermamente che la Res Publica Romana sia un’istituzione ininterrotta e mai deceduta, convinti che se v'è ancora un romano che sente nel proprio sangue la voglia di servire la patria degli avi, là ancora c'è Roma, perché essa non è un posto, ma la nostra civiltà. Decisi a riprendere le antiche istituzioni e consuetudini della nostra vera patria, Roma, nutrice di popoli e di cultura, dichiariamo la rinascita dello Stato Romano e della Res Publica.
Pertanto dichiariamo ristabilita l'autorità romana il cui popolo si costituisce in libero e sovrano stato retto dal diritto, affermando la sua indipendenza, dignità e sovranità.
Dichiariamo, sui suoi liberi cittadini, decaduta ogni velleità di paese straniero e ogni sopruso.
Dichiariamo ristabiliti le sue istituzioni e i suoi simboli, in tutta la loro totale eredità, ricevuti interi dall'ultimo suo legittimo imperatore Costantino XI.
Dichiarata decaduta la dinastia Paleologa, illegittime le pretese di ogni suo lontano discendente e di quelle dinastie che ne abbiano in ogni tempo rivendicata l'eredità sino ad ora.
Rivendichiamo i territori che in ogni tempo le furono appartenuti e invitiamo tutti i popoli ad aderire spontaneamente all'universalità romana, al suo stato ed alle sue istituzioni.
Noi, firmato tale atto, dichiariamo rinata Roma e il suo popolo. Dunque il popolo romano tutto costituisce la Res Publica SPQR Repubblica Romana.
Il 13 Febbraio Anno Domini 2007, 2760 ab Urbe Condita, Caio Giulio Aquila, Caio Regolo Cicerone e Antonio Aurelio Ottaviano hanno sancito la nascita di Res Publica SPQR Repubblica Romana. A seguito del Plebiscito Popolare del I Marzo, Res Publica ha scelto di divenire una micronazione ufficiale con aspirazione alla sovranità. Noi affermiamo tutto ciò con cuore fermo, ritenendoci uomini liberi.
Con quest’atto formale è perpetrata con continuità l’universalità della Res Publica Romana e ricostituito lo stato romano secondo le forme sancite dalla sua nuova costituzione.
Questo è l'inizio della nostra Costituzione, direi di fare a pezzi.
1) Noi che ci dichiariamo cittadini romani, crediamo fermamente che la Res Publica Romana sia un’istituzione ininterrotta e mai deceduta, convinti che se v'è ancora un romano che sente nel proprio sangue la voglia di servire la patria degli avi, là ancora c'è Roma, perché essa non è un posto, ma la nostra civiltà. Decisi a riprendere le antiche istituzioni e consuetudini della nostra vera patria, Roma, nutrice di popoli e di cultura, dichiariamo la rinascita dello Stato Romano e della Res Publica.
Ecco il primo, qualcuno vuole iniziare?
Mi riferisco a:
1) Caio Giulio Aquila
2) Francesco Agricola Catone
3) Caio Regolo Cicerone
4) Marco Licinio Crasso
5) Paolo Tullio Traiano
Spero di non avere dimenticato nessuno.. -
Francesco Agricola Catone.
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PArto io che in questi giorni, causa varicella, ho parecchio tempo libero. . -
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Noi che ci dichiariamo cittadini romani, crediamo fermamente che la Res Publica Romana sia un’istituzione ininterrotta e mai deceduta, convinti che se v'è ancora un romano che sente nel proprio sangue la voglia di servire la patria degli avi, là ancora c'è Roma, perché essa non è un posto, ma la nostra civiltà. Decisi a riprendere le antiche istituzioni e consuetudini della nostra vera patria, Roma, nutrice di popoli e di cultura, dichiariamo la rinascita dello Stato Romano e della Res Publica.
Nos statuimus (??) d'essere cittadini romani? come diavolo lo devo tradurerre... mmmm... se non fosse che ho poco tempo lo farei... in ogni caso il modello è cicero, perché la frase è sul modello ciceroniano. -
Francesco Agricola Catone.
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in effetti la prima frase sta dando problemi anche a me, ma mettiamoci d'accordo sennò traduciamo tutti lo stesso pezzo XD . -
Francesco Agricola Catone.
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Ecco una bozza del primo pezzo: CITAZIONENos, qui declaramus se esse cives romanos, forte censemus Rem Publicam Romanam esse institutionem continuam et numquam decessam; suasi quam si adhuc est Romanus, sentiens in suo cruore volontatem serviendi patriam maiorum, ibi edhuc est Roma, quia illa non solum est locus, sed etiam nostrum cultum. Decisi reprehendendo antiqua instituta atque antiquae consuetudines nostrae verae patriae, Romae, nutricis populorom culturaeque.
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.CITAZIONE (Francesco Agricola Catone @ 12/1/2010, 17:55)Ecco una bozza del primo pezzo:CITAZIONENos, qui declaramus se esse cives romanos, forte censemus Rem Publicam Romanam esse institutionem continuam et numquam decessam; suasi quam si adhuc est Romanus, sentiens in suo cruore volontatem serviendi patriam maiorum, ibi edhuc est Roma, quia illa non solum est locus, sed etiam nostrum cultum. Decisi reprehendendo antiqua instituta atque antiquae consuetudines nostrae verae patriae, Romae, nutricis populorom culturaeque.
suasi per persuasi non credo che vada bene; suadere significa consigliare, agire per convincere non essere convinti.
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Anziché forte non va bene firme? (mi pare sia così).
Sull'uso di censeo sono in dubbio, forse è più elegante, anche se il più usato è puto (credo di meno, perchè primo significato è "ho fiducia", tranne a voler dare quasi un tono "religioso" o "etico" al testo).
e poi manca la parte finale
"Statuimus/Declaramus Res Publica restituita. "
forse meglio "consci" per "suasi". Cambiamo il verbo, ma rimane il significato.. -
Francesco Agricola Catone.
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CITAZIONENos, qui declaramus se esse cives romanos, firme censemus Rem Publicam Romanam esse institutionem continuam et numquam decessam; consci quam si adhuc est Romanus, sentiens in suo cruore volontatem serviendi patriam maiorum, ibi edhuc est Roma, quia illa non solum est locus, sed etiam nostrum cultum. Decisi reprehendendo antiqua instituta atque antiquae consuetudines nostrae verae patriae, Romae, nutricis populorom culturaeque, Rem Publicam romanam renasci statuimus.
Non avendo trovato un sostantivo per rinascita mi sono dovuto esprimere con un'infinitiva nell'ultima parte
Preferisco Censeo a puto, visto che, come detto, è più elegante. -
Paolo Tullio Traiano.
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CITAZIONE (Francesco Agricola Catone @ 13/1/2010, 11:36)Nos, qui declaramus se esse cives romanos, firme censemus Rem Publicam Romanam esse institutionem continuam et numquam decessam; consci quam si adhuc est Romanus, sentiens in suo cruore volontatem serviendi patriam maiorum, ibi edhuc est Roma, quia illa non solum est locus, sed etiam nostrum cultum. Decisi reprehendendo antiqua instituta atque antiquae consuetudines nostrae verae patriae, Romae, nutricis populorom culturaeque, Rem Publicam romanam renasci statuimus.
Non avendo trovato un sostantivo per rinascita mi sono dovuto esprimere con un'infinitiva nell'ultima parte
Preferisco Censeo a puto, visto che, come detto, è più elegante
Come inizio non c'è male, alcune annotazioni vediamo se le condividete:
1) "censeo" non convince nemmeno me, che ne pensate di "cogito"?
2)al posto di "sentiens" non sarebbe più opportuna una relativa?
3) se inserissimo "mores antiqui" al porto di "consuetudines"?
4) al posto di "renasci" suggerirei "renascitam" , potrebbe risultare più elegante.
Che ne pensate?
Comunque ottimo, sono sicuro che faremo bene.. -
Francesco Agricola Catone.
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CITAZIONE1) "censeo" non convince nemmeno me, che ne pensate di "cogito"?
3) se inserissimo "mores antiqui" al porto di "consuetudines"?
4) al posto di "renasci" suggerirei "renascitam" , potrebbe risultare più elegante.
fattoCITAZIONE2)al posto di "sentiens" non sarebbe più opportuna una relativa?
ma verrebbe un "qui sentit" che mi sembra meno elegante
Comunque riecco il lavoro modificatoCITAZIONENos, qui declaramus se esse cives romanos, firme cogitamus Rem Publicam Romanam esse institutionem continuam et numquam decessam; consci quam si adhuc est Romanus, sentiens in suo cruore volontatem serviendi patriam maiorum, ibi edhuc est Roma, quia illa non solum est locus, sed etiam nostrum cultum. Decisi reprehendendo antiqua instituta atque antiquos mores nostrae verae patriae, Romae, nutricis populorom culturaeque, Rem Publicam romanam renatum esse statuimus.
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Gneo Sergio Catilina.
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Se si usasse il verbo sum nella prima frase? . -
Francesco Agricola Catone.
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in che senso?
Scrivendo
"Nos, qui Romani sumus" ?. -
Gneo Sergio Catilina.
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qui cives romani sumus . -
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No, è errata, il latino classico usa l'oggettiva.
"Renatum" ? Res Publica che genere è?. -
Francesco Agricola Catone.
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CITAZIONE"Renatum" ? Res Publica che genere è?
hai ragione: Res, rei è femminile, correggo subitoCITAZIONENos, qui declaramus se esse cives romanos, firme cogitamus Rem Publicam Romanam esse institutionem continuam et numquam decessam; consci quam si adhuc est Romanus, sentiens in suo cruore volontatem serviendi patriam maiorum, ibi edhuc est Roma, quia illa non solum est locus, sed etiam nostrum cultum. Decisi reprehendendo antiqua instituta atque antiquos mores nostrae verae patriae, Romae, nutricis populorom culturaeque, Rem Publicam romanam renatam esse statuimus.
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