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CITAZIONE (Tiberio Sempronio Gracco @ 24/12/2010, 18:20) 1. Ti ho già dimostrato che senza la sconfitta militare non ci sarebbe stato nessun colpo di stato. Quante altre volte devo dirtelo? Dimostrato? E come? Dicendolo?
CITAZIONE (Tiberio Sempronio Gracco @ 24/12/2010, 18:20) 2. Perchè il Fascismo all'indomani della marcia su roma si trovò dinanzi tre dilemmi: da una parte gli intransigenti che volevano distruggere di colpo il regime vigente e costruire dalle macerie il nuovo regime. Questa opzione è stata scartata da Mussolini memore dei disastri commessi da Lenin in Russia con questa modalità. Dall'altro vi erano i normalizzatori che chiedevano il ripristino dello Statuto ed il ritorno alla legalità monarchica. Nemmeno questa posizione poteva essere accettabile per i fascisti. A mediare stava il "revisionismo" di Bottai, come lo spiega lui stesso:
Vi sono già tutti gli elementi del dramma: da una parte, gli avversari, e una buona parte dei fascisti provenienti dalle destre liberali e dalle democrazie costituzionali, salandrine e giolittiane, invocanti un ritorno puro e semplice, definitivo, alle norme statutarie; dall'altra, gl'intransigenti del Fascismo, i selvaggi appunto, reclamanti a giusto titolo, che la rivoluzione iniziasse il suo corso, e, nell'impazienza di bruciare le tappe, di fatto ribelli alla provvisoria legittimità restaurata. Tra le due parti, mediatore, il «revisionismo», che contro l'illegalismo fascista chiedeva il rispetto delle leggi in atto, e contro il legalismo conservatore si batteva per una legalità nuova. «Quando noi diciamo che il Fascismo deve dare la normalità allo svolgimento della lotta politica italiana, vogliamo dire non solo che deve conferirle una qualità, quella d'avere un indirizzo e una misura ordinatrice, che prima le mancava, ma, più ancora, che deve proporle la sua norma, la sua regola: deve, insomma, animarla dello spirito della rivoluzione.» Il problema della normalizzazione, per noi, che intendevamo porci in posizione di netta intransigenza, per quanto nel nostro moto era di essenza rivoluzionaria, e non per quanto ancora vi fosse di vuoto formalismo rivoluzionario, si presentava come un problema di normalizzazione fascista, di creazione, cioè, degli ordinamenti del nuovo Stato. (G.Bottai “Vent’anni e un giorno”, Milano, 2008,RCS Libri, p. 61) Il problema è che stai confermando tutto ciò che ho detto io nel mio post precedente
CITAZIONE Mussolini fu decisamente bravo a prendersi gioco dello Statuto Albertino, ad emanare leggi che fossero ineccepibili dal punto di vista giuridico, seppur fossero eversive dei principi statutari e a trascinare le masse in una folle corsa verso un imperialismo decadentemente di cartapesta. E questo è decisamente vero, dato che lo hai confermato tu stesso, or ora.
CITAZIONE Ma questo, tutta questa tecnica nell'aggirare la legalità [ ] può essere forse conforme alla figura del 'miglior politico'? Non ti piace la parola 'aggirare'? Come se lui non lo stesse facendo, eh?
CITAZIONE Senza contare inoltre che se il Re si fosse svegliato prima, il ventennio fascista non sarebbe durato così a lungo. Vuoi negarlo?
Rimane solo la quaestio della caduta.. che non hai dimostrato Se tutto fosse stato rose e fiori, anche avuta la sconfitta, non sarebbe partita la mozione di sfiducia dal Gran Consiglio del Fascismo, organo più altro dello Stato, legato intimamente al Duce stesso e al PNF.
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