RICERCA I Confronto istituzioni Antica Repubblica Romana e ResPublica

Giulio Leone Aurelio

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  1. Giulio Leone Aurelio
     
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    RICERCA I Confronto istituzioni Antica Repubblica Romana e ResPublica



    La Lex Hortensia De Plebiscitiis promulgata da Quinto Ortensio nel 287 a. C. ha un valore e un'importanza fondamentale nella storia della Repubblica Romana. Fino ad allora la divisione della cittadinanza per censo tra patrizi e plebei aveva dato origine a continui contrasti generati dall'impossibilità dei plebei di venire eletti alle cariche pubbliche e di partecipare alla ripartizione delle ricchezze in caso di vittoria in una guerra. I motivi politici, culturali, sociali che costringevano i plebei in una vita all'ombra dei patrizi furono le cause della celebre secessione dell'Aventino e della nascita dei Conclia Plebis.
    La legge, impose al popolo romano, patrizi compresi, di sottostare ai decreti e alle deliberazioni prese dai Concili retti dai due Tribuni della Plebe, prima magistratura plebea della storia romana, che via via acquisì sempre maggiore importanza fino a divenire elemento imprescindibile della Repubblica.

    Res Publica SPQR, nasce, dunque sul modello della Repubblica post-hortensiana, dove nonostante la Costituzione micronazionalista preveda la supremazia del Senato sull'Assemblea Popolare (dove hanno diritto di voto soltanto i plebei, cittadini non senatori), il potere di veto del Tribuno sui consulti senatoriali conferisce alla plebe la possibilità di rifiutare leggi considerate nocive e parziali. L'Assemblea ha inoltre il potere di formulare proposte e disegni di legge, che se ratificati dal Senato, assumono valore legale per tutta la cittadinanza.
    La distanza territoriale dei cittadini di Res Publica, gli strumenti discreti in possesso di una comunità di destino ma non di terra, la modernità della nostra era e l'adattamento dei caratteri a situazioni diverse da quelle della Roma Antica, permette alla micronazione di incarnare lo spirito della Romanità nascendo già senza classi nè divisioni legate a condizioni di nascita.
    Il sogno di Roma nel nostro secolo è dunque Res Publica.

    La diffidenza della Roma repubblicana nei confronti della monarchia e della sua cattiva gestione del potere, portò i romani a concepire una forma di stato organica ove le magistrature contassero sempre un numero di due o più funzionari dediti alla carica in modo da limitare eccessi ed abusi di potere.
    Da notare come l'idea della limitazione del potere, presentata come figlia dell'epoca illuminista, fosse invece già radicata a Roma sotto varie forme, come specificato da Polibio nel suo Le Storie.
    Res Publica SPQR, causa uno sviluppo demografico buono ma non eccelso e problemi legati alla partecipazione, non può vantare un così nutrito numero di magistrati e uomini pubblici, assomigliando in questo ai moderni Stati occidentali, il cui Governo non è direttamente eletto dal popolo in ogni suo ufficio, ma espressione della factiones uscita vittoriosa da democratiche elezioni.
    Uno è, ad esempio, il Tribuno della Plebe, dove la sua diffusissima concezione come potere essenzialmente negativo deve molto alla visione ciceroniana, secondo la quale i tribuni avevano la funzione di limitare il potere quasi regale dei consoli, al fine di proteggere la plebe; e insieme avevano la funzione di contenere e moderare la prepotenza della plebe contro i patrizi e gli ottimati. Ma se noi identificassimo acriticamente il parere di Cicerone con la realtà della storia e della natura del tribunato antico commetteremmo un errore di metodo, dimenticando che Cicerone esprimeva pareri di parte, essendo ben nota la sua avversione per la plebe, per le sue istituzioni e per quei tribuni che, come Clodio, lo avevano recentemente perseguitato.

    E' dunque il Tribunato, la magistratura che più si differenzia ad un confronto tra la Roma Repubblica e la Roma micronazionale. Nonostante la Lex Hortensia, i patrizi fecero fatica ad accettare i poteri tribunizi, mentre in Res Publica, il Tribunato gode da sempre di ottima stima e l'elezione a Tribuno rappresenta per ogni cittadino un vanto non indifferente.

    Una seconda differenza sostanziale che va senza dubbio evidenziata è, dal punto legislativo, la presenza nella Roma del II secolo a. C. dei comizi centuriati, l'assemblea dei patrizi che di fatto non riconosceva le leggi delle assemblee popolari convocate dai tribuni.
    Ebbene, un simile assetto istituzionale sarebbe inconcepibile in uno Stato moderno. Proviamo ad immaginare in Francia, in Italia o in Ungheria due Camere che funzionano in maniera diversa e che varano, l’una e l’altra, leggi che, per quanto oggetto di contestazioni reciproche, entrano in vigore.
    Proviamo ad immaginare due presidenti che convocano le Camere, i quali presidenti hanno poteri e prerogative del tutto diversi fra loro. Figuriamoci una parte del popolo che si sente rappresentata da una delle due Camere, e un’altra parte che si sente rappresentata dall’altra. Immaginiamo, per altro verso, istituzioni comuni e riconosciute concordemente da tutti, come un Senato, che approva le leggi votate da una delle due Camere e solo alcune di quelle votate dall’altra. Una simile situazione, che è inconcepibile in un qualsiasi Stato moderno, era la realtà delle cose nella Roma repubblicana.

    E' con un po' di arroganza, forse, che considerandoci figli del nostro tempo riteniamo Res Publica uno Stato equo, integro, sociale, e chissà se non maturo, più di quanto fù la Repubblica di Roma, vecchia ormai di più di duemila anni.

    Giulio Leone Aurelio

    Edited by Giulio Leone Aurelio - 11/1/2011, 04:05
     
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  2. Caio Duilio Simone
     
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    Apprezzo la ricerca, ma qualche appunto:

    CITAZIONE
    dei comizi centuriati, l'assemblea dei patrizi che di fatto non riconosceva le leggi delle assemblee popolari convocate dai tribuni.

    I Comizi Centuriati era l'assemblea di tutto il popolo romano sia patrizi che plebei, era un'assemblea timocratica che divideva tutta la popolazione per censo, se poi mi dici che l'autorità di patres prevaleva è un altro discorso.

    CITAZIONE
    Ebbene, un simile assetto istituzionale sarebbe inconcepibile in uno Stato moderno. Proviamo ad immaginare in Francia, in Italia o in Ungheria due Camere che funzionano in maniera diversa e che varano, l’una e l’altra, leggi che, per quanto oggetto di contestazioni reciproche, entrano in vigore.
    Proviamo ad immaginare due presidenti che convocano le Camere

    questo non poteva avvenire, perchè una "camera"(termine inappropiato per le istituzioni romani), meglio dire assemblea, non legiferava le stesse leggi delle altre, quindi non si possono "contraddire". Esempio: i comizi centuriati assegnano a Caio il proconsolato in Spagna, i comizi tributi non possono fare nulla perchè non è loro materia, mentre se i comizi tributi decidono di far restaurare un tempio i comizi centuriati non intervengono, infondo parliamo delle stesse persone che si trovano in due assemblea non fisse ma che venivano convocate appositamente (anche per questo non si può parlare di camere e di parlamento, altra differenza con noi) che hanno prerogative differenti. Insomma come l'hai posta tu, ridicolizzi in parte il sistema.
     
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  3. Giulio Leone Aurelio
     
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    Mi sono espresso male, i plebei arrivarono ai Concilia Plebis proprio perchè all'interno dei comizi centuriati non avevano possibilità di imporsi. La ricerca dello storico Edoardo evidenzia come dopo la Lex Hortensia i plebei abbandonarono via via i comizi centuriati che divennero dunque esclusivi dei patrizi.

    Le due assemblee legiferavano senza prendere in considerazione le delibere della controparte. Se i centuriati eleggevano Caio proconsole, un uomo da sempre dedito allo svilimento dei plebei, i plebei non ne riconoscevano l'autorità, e così per altre questioni, in modo da creare continui contrasti.
     
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    Romano

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    Interessante spunto sul tribunato, tuttosommato.
     
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    ho letto entrambe le ricerche. Vedo che ancora siamo lontani dalla vera roma. Ma sicuramente i tanti avvenimenti storici di questi millenni ci differenziano perchè, come dice Aurelio, siamo maturati anche noi.

    Complimenti.
     
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4 replies since 11/1/2011, 02:28   794 views
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