VI Consiglio dei Ministri

Codice Militare

Titolo I - Della Legge Militare
Titolo II - Dell'organizzazione delle Forze Armate
Titolo III - Della Giustizia Militare
Titolo IV - Della Legge Marziale


Titolo I Della Legge Militare


Art. 1 - Dell'applicazione e dei soggetti

La Legge Militare disciplina i comportamenti delle persone fisiche e giuridiche interne alle Forze Armate e di queste in relazione a soggetti terzi.
Essa viene applicata soltanto sui coloro che hanno lo stato di militari in servizio, i quali ad essa conformonano il proprio comportamenti, e la legge stessa indica i casi in cui essa viene applicata ai militari in congedo, ai collaboratori ed eventuali estranei alle forze armate.
Tale legge viene applicata sia sul territorio, quanto all'estero.


Art.2 - Della definizione di militari

Sono definiti militari i facenti parte delle Forze Armate della Res Publica, tutti coloro che per legge vengono definiti militari e quelli che vengono chiamati in servizio per la difesa dello stato.
Sono considerati in armi coloro dal momento dell'atto reclutamento fino a quello dell'atto del congedo, su ordinanza dello Stato Maggiore o di chi per lui.
Sono considerati in congedo coloro che non prestano più servizio conseguentemente all'atto del congedo.
Non vengono considerati in congedo coloro i quali sono in licenza, qualsivoglia sia la motivazione, o stiano subendo una sanzione o siano stati messi a riposo, per le qual motivazioni viene comunque applicata la leggem militare.


Art.3 - Della Definizione di collaboratori ed estranei

Sono definiti collaboratori coloro i quali pur non essendo reclutati nelle forze armate su loro effettiva richiesta, su permesso dello Stato Maggio o chi per lui, e consapevoli di tale fatto, vengono coinvolti in azioni di natura militare.
Sono definiti estranei tutti coloro i quali pur essendo a contatto con le forze armate o lavorando per esse non hanno lo stato militare e non sono soggetti alla legge militare.

Art. 4 - Dei reati militari applicati a non militari e militari in congedo

La legge militare viene applicata a non militari in caso di leggi speciali che determinano l'estensione di coloro che ve ne sono soggetti, ai collaboratori che partecipino a missioni o incombenze da parte delle Forze Armate ed agli estranei i quali, prestando servizio in nome delle Forze Armate e su loro delega, o lavorando per essere, anche per motivi amministrativi, si trovino a commettere reati militari.
La legge militare viene applicta ai militari in congedo nel caso essi compiano alto tradimento, sobillazione, intelligenza col nemico, omissione, falsificazione o distruzione di documenti di interesse militare, rivelazione di documenti secretati dallo stato maggiore o di informazioni segrete a scopo di spionaggio, ribellione, l'aver affermato il falso al fine di sottrarsi agli obblighi militari, istigazione ad commettere reati militari e mancata presentazione al richiamo alle armi.
La legge viene applicata anche in caso di reati commessi durante il servizio e scoperti solo in seguito.

Art.5 - Del Reato Militare

Sono considerati reati tutte le violazioni del Codice Militare, le violazioni di eventuali regolamenti interni, le trasegressioni disciplinari ed il mancato adempimento ai propri doveri.
Non è possibile ad ogni modo invocare l'ignoranza del Codice Militare a propria scusa, eccetto che tale ignoranza sia dimostrato sia inevitabile.
Non è punibile il militare che abbia ricorso alla violenza o la abbia ordinata quando vi è stato costretto per dovere di servizio o laddove egli vi abbia fatto ricorso se costretto al fine di difende leggittimimamente la propria incolumità.

Art.6 - Delle Circostanze Aggravanti e Attenuanti

Sono circostanze aggravanti:
- L'aver commesso reato per vigliaccheria, temendo per sé seppur in dovere di esporsi al pericolo;
- L'aver commesso reato rivestendo un grado o un comando, in quanto responsabile e in quanto agente in nome delle forze armate;
- L'aver commesso reato usando impropriamente le armi in dotazione, non destinate dunque a tale scopo;
- L'aver commesso reato disonorando l'esercito, avendolo commesso mentre portava la divisa o avendolo commesso all'estero;
- L'aver commesso reato cagionando pubblico scandalo per l'esercito, commettendo reati previsti dalle leggi penali e civili, o aver tenuto un comportamento indecoroso ed inappropriato per un militare;
- L'aver commesso reato in quanto recidivo, ovvero l'aver commesso il reato dopo averne già commessi degli altri dei quali è considerato colpevole;
Sono circostanze attenuanti:
- L'aver commesso il fatto portato per eccessivo zelo nell'adempimento dei doveri militari;
- L'aver commesso il fatto nel primo mese di servizio, nel caso che esso sia previsto esclusivamente dal codice militare;
- L'aver commesso il fatto per responsabilità altrui, in quanto ordinato da un superiore in grado, o comunque aver avuto minima responsabilità e la sua opera minima importanza nel fatto stesso;
- L'aver commesso il fatto quando il colpevole abbia abitualmente un'ottima condotta ed abbia dato prova di valore;
- L'aver commesso reato a seguito di una provocazione, che abbia disonorato il suo onore militare, la sua unità o l'intera forza armata;
Tali circostanze, se concorrono singolarmente, aumentano o diminuiscono di un terzo. Nel caso concorrano più aggravanti o più attenuanti, esse vengono cumulate, ma non possono superare gli anni venti.


Art. 7 - Delle pene militari

Sono pene militari:
- L'esilio;
- La pena massima stabilita dal Codice Penale per il reato;
- L'espulsione permanente dall'esercito;
- La degradazione perpetua con perdita del grado e delle decorazioni;
- La degradazione semplice con perdita del grado subito precedente al reato commesso e assegnazione di un grado inferiore;
- La sospensione con privazione temporanea del grado militare;
- L'allontanamento con temporanea esclusione dello stesso dalle forze armate;
- La sanzione disciplinare prevista dal regolamento dell'unità di appartenenza, la quale non può tuttavia in nessun modo venire meno ai principi costituzionali fondamentali e ledere alla sua dignità umana;
- La pubblica condanna con la quale a seguita della sentenza di colpevolezza nei confronti di un militare stabilita dal tribunale militare viene affissa la stessa condanna viene affissa in luogo publico. Nel caso di tradimento, il reo viene pubblicamente definito quale traditore;