Rompicapo Hegeliano

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  1. Celere
     
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    CITAZIONE (Caio Giulio Aquila @ 10/2/2011, 14:58) 
    CITAZIONE (Celere @ 9/2/2011, 23:33) 
    Questo è un tradizionale problema ontologico a mio parere già risolto da Parmenide-Platone.

    Assolutamente... no.


    Parmenide esprime un monismo ontologico, contrapposto al divenire Eraclideo. Platone costruisce il mondo iper-uranio, e sdoppia il mondo. Ma per tutti costoro l'essere precede l'esistenza.

    Hegel ribalta: la cosa è solo perché esiste. Non esiste perché in potenza è.

    A me pare che Parmenide invece abbia formulato un rigido dualismo ontologico. E Platone non ne è altro che allievo.
     
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    CITAZIONE (Celere @ 10/2/2011, 21:35) 
    CITAZIONE (Caio Giulio Aquila @ 10/2/2011, 14:58) 
    Assolutamente... no.


    Parmenide esprime un monismo ontologico, contrapposto al divenire Eraclideo. Platone costruisce il mondo iper-uranio, e sdoppia il mondo. Ma per tutti costoro l'essere precede l'esistenza.

    Hegel ribalta: la cosa è solo perché esiste. Non esiste perché in potenza è.

    A me pare che Parmenide invece abbia formulato un rigido dualismo ontologico. E Platone non ne è altro che allievo.

    Ah sì? Che cosa eccitante, oltreché naturalmente ed assolutamente scorretta.
    Il pensiero parmenideo è e resta un monismo ontologico: essa è una metafisica dell'essere, dove l'essere è eterno ed immutabile.
    Dunque, quando Platone, nei suoi scritti, scrive di aver commesso il parricidio della filosofia, cioè il parricidio del pensiero di Parmenide, cosa intende? Intende quello che Haidegger definisce l'oblio dell'essere.
    Dove sta il problema? Nel riuscire a penmsare l'essere nel divenire, vale a dire nel riuscire a concepire il mondo come qualcosa di prevedibile, rassicurante, consolante per l'uomo. Di questa esigenza si fa interprete ed elaboratore Platone, che realizza quella che è la Metafisica dell'Ente, compiendo il sopradetto parricidio.
    Basandosi su un procedimento dialettico, egli ha infatti, obliando l'essere, dato luogo ad un pluarlismo ontologico, basato sui 5 generi sommi: l'essere, l'identico, il diverso, la quiete ed il moto. Dando luogo ad una falsificazione ed una concezione dualistica.


     
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16 replies since 6/2/2011, 21:45   116 views
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