Bene e Male

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  1. DioNero94
     
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    Cosa è Bene e cosa Male?
    Ciò che è giusto coincide con il primo? E di conseguenza ciò che è sbagliato coincide con il secondo?
    Oppure si possono "incrociare"?
     
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  2. Vidkun Quisling
     
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    Non tutto il Male viene per nuocere, quindi viene anche a fare del bene, quindi Bene e Male sono relativi e radici dello stesso tronco.
     
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  3. Francesco Agricola Catone
     
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    CITAZIONE (Vidkun Quisling @ 6/4/2011, 21:48) 
    Non tutto il Male viene per nuocere, quindi viene anche a fare del bene, quindi Bene e Male sono relativi e radici dello stesso tronco.

    Quoto in pieno, bene e male sono concetti relativi.
     
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  4. DioNero94
     
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    Quindi io deduco che: fare Bene è giusto, ma anche fare Male lo è. Al contrario fare del Bene è sbagliato e fare del Male pure.
    Oppure fare del Bene è sempre giusto?
     
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  5. Francesco Agricola Catone
     
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    Ti cito il XVII capitolo del principe di Machiavelli, parla di crudeltà e pietà, le parti segnate hanno a che fare con l'argomento in questione.

    CITAZIONE
    Scendendo appresso alle altre preallegate qualità, dico che ciascuno principe debbe desiderare di essere tenuto pietoso e non crudele: non di manco debbe avvertire di non usare male questa pietà. Era tenuto Cesare Borgia crudele; non di manco quella sua crudeltà aveva racconcia la Romagna, unitola, ridottola in pace et in fede. Il che se si considerrà bene, si vedrà quello essere stato molto più pietoso che il populo fiorentino, il quale, per fuggire el nome del crudele, lasciò destruggere Pistoia. Debbe, per tanto, uno principe non si curare della infamia di crudele, per tenere è sudditi sua uniti et in fede; perché, con pochissimi esempli sarà più pietoso che quelli è quali, per troppa pietà, lasciono seguire è disordini, di che ne nasca occisioni o rapine: perché queste sogliono offendere una universalità intera, e quelle esecuzioni che vengono dal principe offendono uno particulare. Et intra tutti è principi, al principe nuovo è impossibile fuggire el nome di crudele, per essere li stati nuovi pieni di pericoli. E Virgilio, nella bocca di Didone, dice:

    Res dura, et regni novitas me talia cogunt
    Moliri, et late fines custode tueri.

    Non di manco debbe essere grave al credere et al muoversi, né si fare paura da sé stesso, e procedere in modo temperato con prudenza et umanità, che la troppa confidenzia non lo facci incauto e la troppa diffidenzia non lo renda intollerabile.

    Nasce da questo una disputa: s'elli è meglio essere amato che temuto, o e converso. Rispondesi che si vorrebbe essere l'uno e l'altro; ma perché elli è difficile accozzarli insieme, è molto più sicuro essere temuto che amato, quando si abbia a mancare dell'uno de' dua. Perché delli uomini si può dire questo generalmente: che sieno ingrati, volubili, simulatori e dissimulatori, fuggitori de' pericoli, cupidi di guadagno; e mentre fai loro bene, sono tutti tua, ófferonti el sangue, la roba, la vita è figliuoli, come di sopra dissi, quando il bisogno è discosto; ma, quando ti si appressa, è si rivoltano. E quel principe che si è tutto fondato in sulle parole loro, trovandosi nudo di altre preparazioni, rovina; perché le amicizie che si acquistano col prezzo, e non con grandezza e nobiltà di animo, si meritano, ma elle non si hanno, et a' tempi non si possano spendere. E li uomini hanno meno respetto a offendere uno che si facci amare, che uno che si facci temere; perché l'amore è tenuto da uno vinculo di obbligo, il quale, per essere li uomini tristi, da ogni occasione di propria utilità è rotto; ma il timore è tenuto da una paura di pena che non abbandona mai. Debbe non di manco el principe farsi temere in modo, che, se non acquista lo amore, che fugga l'odio; perché può molto bene stare insieme esser temuto e non odiato; il che farà sempre, quando si astenga dalla roba de' sua cittadini e de' sua sudditi, e dalle donne loro: e quando pure li bisognasse procedere contro al sangue di alcuno, farlo quando vi sia iustificazione conveniente e causa manifesta; ma, sopra tutto, astenersi dalla roba d'altri; perché li uomini sdimenticano più presto la morte del padre che la perdita del patrimonio. Di poi, le cagioni del tòrre la roba non mancono mai; e, sempre, colui che comincia a vivere con rapina, truova cagione di occupare quel d'altri; e, per avverso, contro al sangue sono più rare e mancono più presto.

    Ma, quando el principe è con li eserciti et ha in governo multitudine di soldati, allora al tutto è necessario non si curare del nome di crudele; perché sanza questo nome non si tenne mai esercito unito né disposto ad alcuna fazione. Intra le mirabili azioni di Annibale si connumera questa, che, avendo uno esercito grossissimo, misto di infinite generazioni di uomini, condotto a militare in terre aliene, non vi surgessi mai alcuna dissensione, né infra loro né contro al principe, cosí nella cattiva come nella sua buona fortuna. Il che non poté nascere da altro che da quella sua inumana crudeltà, la quale, insieme con infinite sua virtù, lo fece sempre nel cospetto de' suoi soldati venerando e terribile; e sanza quella, a fare quello effetto le altre sua virtù non li bastavano. E li scrittori poco considerati, dall'una parte ammirano questa sua azione, dall'altra dannono la principale cagione di essa. E che sia vero che l'altre sua virtù non sarebbano bastate, si può considerare in Scipione, rarissimo non solamente ne' tempi sua, ma in tutta la memoria delle cose che si sanno, dal quale li eserciti sua in Ispagna si rebellorono. Il che non nacque da altro che dalla troppa sua pietà, la quale aveva data a' sua soldati più licenzia che alla disciplina militare non si conveniva. La qual cosa li fu da Fabio Massimo in Senato rimproverata, e chiamato da lui corruttore della romana milizia. È Locrensi, sendo stati da uno legato di Scipione destrutti, non furono da lui vendicati, né la insolenzia di quello legato corretta, nascendo tutto da quella sua natura facile; talmente che, volendolo alcuno in Senato escusare, disse come elli erano di molti uomini che sapevano meglio non errare, che correggere li errori. La qual natura arebbe col tempo violato la fama e la gloria di Scipione, se elli avessi con essa perseverato nello imperio; ma, vivendo sotto el governo del Senato, questa sua qualità dannosa non solum si nascose, ma li fu a gloria.

    Concludo adunque, tornando allo essere temuto et amato, che, amando li uomini a posta loro, e temendo a posta del principe, debbe uno principe savio fondarsi in su quello che è suo, non in su quello che è d'altri: debbe solamente ingegnarsi di fuggire lo odio, come è detto.

    Il bene ed il male assoluto non esistono, ma dipendono dal contesto.
     
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  6. DioNero94
     
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    Esattamente, quindi bene e male rientrano, a seconda del contesto, in Giusto e Sbagliato.
    Quindi io potrei anche dire che uccidere è Giusto, cosi come risparmiare la vita a qualcuno è Sbagliato. (sempre a seconda del contesto)
     
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  7. Vidkun Quisling
     
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    E' sbagliato il Bene quando si traduce in buonismo, in sottomissione verso chi può approfittarne e farti quindi del Male, quindi si reagisce con altro Male e si conquista il proprio Bene.
     
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    Romano

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    Nonono, allora il fatto che il bene ed il male non esistano, non vuol dire che non abbiano validità. Il Bene ed il Male sono invenzioni dovute al razionalismo socratico per cui la divinità assume una posizione. E dalla cui posizione, dal terrore del sacro, si passa al Dio Buono ed al Diavolo Cattivo.
     
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  9. Zon@ Venerdi
     
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    Io sto ancora aspettando che qualcuno mi presenti questi signori che si fanno chiamare dio o diavolo.

    Una volta conosciuti avrò tempio per farmi un'opinione su di loro ...
     
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  10. Vidkun Quisling
     
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    Male è Bene
     
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    Bella domanda... di stampo filosofico... Non credo che è possibile definire il Bene o il male nè tanto meno è possibile dire che una cosa è giusta se è nel "bene" o sbagliata se è nel "male".
    Ma allora perchè si parla tanto di bene e di male? Probabilmente perchè quanto intendiamo queste 2 "entità" in realtà parliamo di moralità. Allora a questo punto ci può venire incontro il pensiero di Kant che rifiuta le morali eteronome e ci dice che è bene ed è giusto tutto ciò che ha rispetto verso gli altri. Quindi il bene è identificabile come il rispetto dell'altro. E' male (e quindi sbagliato) uccidere perchè non hai rispetto verso la vita altrui.
    Qui a questo punto si potrebbe obbiettare che i concetti di Bene e male siano relativi... e mi sembra giusto. Seguendo sempre questo pensiero Kantiano rientriamo perfettamente nella relatività che si attribuisce a bene e male perchè tutto è regolato da un solo elemento: Il rispetto.
     
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  12. DioNero94
     
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    Ma cosi si torna al discorso di prima: se io rispetto faccio Bene, ma è giusto che io rispetti il mio oppressore? Non è, al contrario, giusto che io lo uccida per riscattare i miei diritti? (parlo di oppressore, in questo caso, come tiranno)
     
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    CITAZIONE (DioNero94 @ 7/4/2011, 21:03) 
    Ma cosi si torna al discorso di prima: se io rispetto faccio Bene, ma è giusto che io rispetti il mio oppressore? Non è, al contrario, giusto che io lo uccida per riscattare i miei diritti? (parlo di oppressore, in questo caso, come tiranno)

    Si ma per kant la morale è condizionata solo dal rispetto. Tu uccidendo rispetti una persona? Anche se lui ha commesso errori non sta a te giudicarlo. Tu devi solo rispettare la sua vita anche se non se lo merita
     
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  14. DioNero94
     
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    Ti rigiro l'omicidio: io ti aggredisco con un coltello, tu d'istinto mi afferri il braccio e rivolgi il colpo contro di me, uccidendomi. È giusto questo?
     
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  15. Vidkun Quisling
     
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    Omicidio per legittima difesa estrema è assolutamente da giustificare.
     
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18 replies since 6/4/2011, 20:47   82 views
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