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DioNero94.
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Appunto, ma questo è per fare un esempio. Essere giusti è una virtù e lo è anche portare rispetto: quindi è giusto portare rispetto verso chi non lo porta per te? . -
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Ma cos'é il "rispetto"? Solo un concetto astratto.
Bene e Male non esistono di per sé. E' come Destra e Sinistra. Sono posizioni: quello è "bene", perché questo è "male". Ma non significano nulla al di là di ciò.
Essi possono essere identificati per mezzo o di un sistema etico (cioè basato sull'eticità dei comportamenti) o di un sistema morale (basato sulla moralità dei comportamenti).
Il primo è quello tradizionale: io faccio ciò perché è quello che facevano i miei padri. Se i miei padri seppellivano i loro avi cremati, io farò altrettanto. E così via. Tuttavia, sono posizioni basate esclusivamente sulla reitarazione e sulla tradizione. E se la tradizione dicesse che è giusto sacrificare qualcuno? Noi, abituati alla morale, rabbrivideremmo.
Il secondo è quello razionale: sono gli imperativi categorici kantiani che cercano di stabilire un bene, ma che allo stesso tempo si pone il problema di come farlo affermare. Mi spiego in altri termini: è la terza antinomia kantiana. Che nasce da un fatto storico (come ogni filosofia): Robespierre la libertà la deve imporre o no? E la libertà se imposta, è libertà? Cioè è possibile una morale che faccia violenza per affermarsi?
Il problema è molto grande da affrontare.. -
.Ma cos'é il "rispetto"? Solo un concetto astratto.
Bene e Male non esistono di per sé. E' come Destra e Sinistra. Sono posizioni: quello è "bene", perché questo è "male". Ma non significano nulla al di là di ciò.
Essi possono essere identificati per mezzo o di un sistema etico (cioè basato sull'eticità dei comportamenti) o di un sistema morale (basato sulla moralità dei comportamenti).
Il primo è quello tradizionale: io faccio ciò perché è quello che facevano i miei padri. Se i miei padri seppellivano i loro avi cremati, io farò altrettanto. E così via. Tuttavia, sono posizioni basate esclusivamente sulla reitarazione e sulla tradizione. E se la tradizione dicesse che è giusto sacrificare qualcuno? Noi, abituati alla morale, rabbrivideremmo.
Il secondo è quello razionale: sono gli imperativi categorici kantiani che cercano di stabilire un bene, ma che allo stesso tempo si pone il problema di come farlo affermare. Mi spiego in altri termini: è la terza antinomia kantiana. Che nasce da un fatto storico (come ogni filosofia): Robespierre la libertà la deve imporre o no? E la libertà se imposta, è libertà? Cioè è possibile una morale che faccia violenza per affermarsi?
Il problema è molto grande da affrontare.
Vero... sicuramente da quotare visto che metti in evidenza come il concetto di bene e male sia semplicemente relativo. Per questo ho dovuto introdurre la morale Kantiana che di per sè non vuole indicarci cosa sia bene o male. Bensì vuole indicarci come raggiungere il bene.
La morale è qualcosa che di per sè ci sconvolge. Non è sempre lineare in quanto è,secondo me, di stampo conservatoria. Quindi, come hai messo in evidenza tu, se uno è per tradizione abituato a sacrificare vite umane noi rabbrividiremmo. La morale ci cristallizza e ci fa pensare che una cosa è bene e lo è in ogni caso, è male e lo è in ogni caso. Per questo Lorenzo si potrebbe dire che nel momento in cui tu ti difendi per rispettare la tua vita da un possibile aggressore in realtà te non stai andando contro quella morale di cui ti ho parlato.. -
Jacopo Vibio Frentano.
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come ha detto lillo (sul resto non concordo per niente) il bene e il male, ovviamente, non esistono.
Noi però li costruiamo perchè ne abbiamo bisogno per vivere. Per questo, per noi, il Bene ed il Male esistono eccome, e non sono per niente relativi. Che poi ci si possa allontanare da essi per raggiungere un male o un bene minore o maggiore non ha alcuna importanza..
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