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Cornelio Scipio.
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SUSPIRIA
Cast etc:
Titolo originale Suspiria
Lingua originale italiano, inglese, russo, tedesco, latino
Paese Italia
Anno 1977
Durata 98 min
Colore colore
Audio sonoro
Rapporto 2.35 : 1
Genere horror, Thriller
Regia Dario Argento
Soggetto Dario Argento, Daria Nicolodi
Sceneggiatura Dario Argento, Daria Nicolodi
Produttore Claudio Argento
Produttore esecutivo Salvatore Argento
Casa di produzione Seda Spettacoli
Distribuzione (Italia) CDE Home Video
Fotografia Luciano Tovoli
Montaggio Franco Fraticelli
Effetti speciali Germano Natali
Musiche Goblin, Dario Argento
Tema musicale Suspiria
Scenografia Giuseppe Bassan
Costumi Pierangelo Cicoletti
Trucco Pierantonio Mecacci, Maria Teresa Corridoni, Piero Mecacci, Aldo Signoretti
Interpreti e personaggi
Jessica Harper: Susy Benner
Stefania Casini: Sara
Flavio Bucci: Daniel
Miguel Bosé: Mark
Barbara Magnolfi: Olg
Susanna Javicoli: Sonia
Eva Axén: Patricia "Pat" Ingle
Daria Nicolodi:Elisa Mandy
Rudolf Schündler: professor Milius
Udo Kier: dottor Frank Mandel
Alida Valli: miss Tanner
Franca Scagnetti: cuoca
Joan Bennett: madame Blanc
Renato Scarpa: professor Verdegast
Jacopo Mariani: Albert
Giuseppe Transocchi: Pablo
Margherita Horowitz: insegnante
Fulvio Mingozzi: autista del taxi
Serafina Scorceletti: cuoca
Renata Zamengo: Caroline
Alessandra Capozzi: ballerina
Salvatore Capozzi: ballerino
Diana Ferrara: ballerina
Cristina Latini: ballerina
Alfredo Raino: ballerino
Claudia Zaccari: ballerina
Giovanni Di Bernardo: ispettore di polizia
Dario Argento: narratore
Daria Nicolodi: donna all'aeroporto
Doppiatori italiani
Emanuela Rossi: Susy Benner
Vittoria Febbi: Olga
Simona Izzo: Sonia
Flaminia Jandolo: Pat Ingle
Rosetta Calavetta: madame Blanc
Manlio De Angelis: dottor Frank Mandel
Giorgio Piazza: professor Milius
Premi
nomination al Saturn Award per la "miglior attrice non protagonista" a Joan Bennett
Best Classic Film DVD Release 2005
Recensione:
Pur essendo un film molto diverso dal precedente Profondo rosso, Suspiria ne riprende il tema dell'occulto facendone il fulcro di tutta la storia ed esplora nuovi territori, quelli dell'horror, mettendo da parte i meccanismi del giallo che avevano caratterizzato i primi film di Dario Argento . Ispirato da una frase del libro Suspiria de profundis di Thomas De Quincey - in cui l'autore dice di voler scrivere un libro sulla storia di tre madri, Mater Suspiriorum, Mater Lachrimarum, Mater Tenebrarum, Argento costruisce una storia leggera ed evanescente intrappolata in una scatola emotiva spessa come piombo, un incubo pregno di elementi indecifrabili la cui assurdità non desta stupore come nella vita reale, ma arriva in fondo al nostro inconscio, come farebbe un bisturi nel buio spesso di un'anestesia. In questo contesto, Jessica Harper si muove come una fragile creatura da fiaba dei fratelli Grimm , una moderna Biancaneve che appena si lascia alle spalle il gran vociare rassicurante dell'aereoporto di Friburgo, al suo arrivo approda in un mondo parallelo del tutto simile a quello reale ma in cui gli elementi principali sono rovesciati, a mostrare le differenze tra il bene e il male, tema principale del film.
La storia si sviluppa, quindi, in un contesto di nette contrapposizioni continue: il nero ed il colore, ad esempio. I colori immersi nel nero, aloni di luci colorate che giocano ad inseguirsi in silenzio nel nero spesso come pece in cui è immersa la storia; la purezza e la corruzione, il candore della protagonista e la corruzione degli animi delle streghe, austere direttrici della scuola di ballo. Le urla ed il silenzio; urla improvvise che sembrano nascere dai lunghissimi silenzi come se fossero parte di essi. E poi, gli elementi naturali: l'Acqua, che avvolge Susy al suo arrivo a Friburgo, una pioggia talmente fitta da intrappolare le voci, le grida; il Fuoco, che divora e distrugge la scuola di danza alla fine del film. Elementi rovesciati; come Aria e Terra, che in questo film prendono uno il posto dell'altro, ed infatti, dagli alti soffitti del collegio piovono milioni di larve bianche, quelle che si nutrono del sonno dei morti.
In tutto il film si respira magia, mistero, irrazionalità . Non si può pretendere di conoscere perché alcune cose accadano, si può solo aspettare che l'incubo finisca. Non si può pretendere di sapere perché una donna in un corridoio cerchi di colpire lo sguardo di Susy con la luce riflessa in uno specchio, come non si può pretendere che tutto vada come dovrebbe. E la magia sembra superare il limite della finzione: sul set infatti accaddero cose strane: orologi che si bloccavano all'improvviso ed altre cose che il regista e la troupe non ricorderanno più dopo anni.
Lo stile di Argento, qui particolarmente estetizzante, mette in secondo piano il plot semplice ed esiguo come quello di una fiaba e fa risaltare la parte visiva, di una sublime bellezza visionaria: la fotografia, curata da Luciano Tovoli è straordinaria: il cromatismo del film così nitido e preciso si deve all'utilizzo di vecchie pellicole Kodak a bassissima sensibilità, risalenti al Technicolor degli anni '50. La scenografia di Giuseppe Bassan omaggia lo stile neo gotico tedesco con gli stucchi colorati, gli ori, le porte e le finestre ad ogiva e i doccioni ornamentali. Straordinari in questo film, sono alcuni interpreti: Alida Valli, Joan Bennett che interpretò molti film di Fritz Lang , che Argento considera uno dei suoi maestri, assieme a Cornell Woolrich; Jessica Harper che con la sua carnagione candida e gli occhi da cerbiatta spaurita è una perfetta Biancaneve, stavolta intrappolata in un covo di streghe.
Un grande successo di Dario Argento, soprattutto in Europa, e conosciutissimo oltreoceano: un giovane Stephen King ne parlò nel suo saggio Danse Macabre e di recente il magazine Empire lo ha annoverato tra i 100 migliori film horror, unico film italiano. Ma Suspiria non è un semplice horror, è un'opera d'arte, un collage in movimento fatto di colori, di sangue che scorre lento sulla pelle delle vittime come vernice lucida su manichini protagonisti di un sogno, sospetti, buio e rumori improvvisi, sussurri e grida e la colonna sonora dei Goblin. Non solo un capolavoro del genere, ma un'opera spaventosa e tesa dall'inizio alla fine, che non concede un attimo di respiro allo spettatore.
Trama:
Susy Benner è una giovane ballerina classica americana che giunge a Friburgo (Germania) per specializzarsi presso la prestigiosa Accademia di danza della città. Uscita dalla hall dell'aeroporto, si rende conto che piove a dirotto e, dopo alcuni tentativi falliti, riesce a fermare e prendere un taxi. Arrivata alla sede della scuola, vede una ragazza che spalanca la porta d'ingresso ed esce pronunciando frasi sconnesse che Susy non riesce a percepire per via del forte rumore della pioggia. La sconosciuta fugge via e Susy citofona per farsi aprire, ma una voce le risponde di non conoscerla. In preda all'angoscia, Susy rientra in taxi e torna in città per cercare una sistemazione per la notte. Dal finestrino del taxi la ragazza vede una figura femminile muoversi nella foresta e, dopo un po', riconosce in lei la donna scappata via poco prima dall'ingresso della scuola.
La scena si sposta appunto sulla fuggitiva, che si chiama Pat, la quale è appena stata espulsa dall'accademia per comportamento scorretto. Pat si reca dall'amica Sonia la quale, vedendola sotto shock, le chiede il motivo del suo stato. Pat replica dicendole che ogni spiegazione sarebbe inutile, perché ha scoperto qualcosa di talmente assurdo che è certa nessuno le crederebbe. Dopo di che Pat si chiude in bagno per asciugarsi ma, avvertendo qualcosa di macabro nell'aria, si avvicina alla finestra per guardare fuori nel buio della notte, come per verificare di non essere stata seguita da qualcuno. Dopo aver preso una lampada per vedere meglio, la ragazza scorge due occhi nel buio. All'improvviso una mano mostruosa rompe il vetro e la afferra per i capelli, premendole con forza la testa contro il vetro. Nell'altra stanza Sonia assiste impotente alla scena e cerca di sfondare la porta ma, non riuscendoci, esce fuori di casa e bussa a tutte le porte per chiedere aiuto, ma nessuno le apre. Nel frattempo Pat viene trascinata fuori e riceve una serie di coltellate che le squarciano il petto. Il corpo della ragazza viene trascinato su di un lucernario e legato con una corda. In un crescendo di urla strazianti, il vetro del lucernario non riesce a reggere il peso di Pat, ormai cadavere, e si rompe, facendo cadere la ragazza la quale rimane impiccata con la corda. Con incredibile stupore e con orrore si scopre che anche Sonia, che era riuscita a raggiungere la hall del palazzo, è morta, colpita dalla caduta dei grossi vetri e dai ferri strutturali del lucernario.
Il giorno dopo, Susy si reca all'accademia di danza, ora aperta. All'interno, alcuni poliziotti stanno parlando con la vicedirettrice della scuola, madame Blanc interrogandola sull'omicidio della giovane Pat e sulla morte della sua compagna d'appartamento. Susy conosce miss Tanner che la accompagna a fare un giro nella scuola, ma prima la ragazza riferisce alla polizia le circostanze del suo arrivo alla scuola il giorno precedente, in particolare la fuga della ragazza verso la foresta. I poliziotti apprezzano la collaborazione e lasciano Susy con la Tanner.
All'interno dell'accademia lavorano strani ed eccentrici individui: il pianista cieco Daniel, con tanto di cane da compagnia, le cuoche obese e quasi sempre silenziose, il burbero ed asettico Pablo ed il macabro nipote di madame Blanc, Albert.
Susy viene accompagnata da miss Tanner negli spogliatoi, dove le sue compagne si stanno preparando ad una giornata di allenamenti: tra di loro Olga, che si rende subito antipatica, e Sara che invece mostra subito simpatia e comprensione verso Susy.
All'inizio delle lezioni, alcune ragazze tendono a evitare Susy, «la nuova arrivata». Durante uno spostamento tra un'aula ed un'altra, Susy si imbatte in una delle inservienti intenta a lucidare degli oggetti decorativi in compagnia di Albert. In quel momento, l'oggetto che la donna sta lucidando viene irradiato da una strana luce che colpisce in pieno volto Susy, la quale si sente all'improvviso priva di forze. Arrivata in sala, comunica a miss Tanner il suo stato, ma l'insegnante le ordina di unirsi agli altri negli esercizi. Confusa dalle urla della Tanner e per via dello sforzo, Susy sviene.
Rinvenuta, Susy si ritrova in una camera della scuola, circondata da miss Tanner, madame Blanc e dal professor Verdegast, il medico dell'accademia. Nel frattempo l'edificio è stato invaso da larve, quindi tutte le allieve sono costrette ad accamparsi in una sala della scuola. All'improvviso Sara sveglia Susy e le chiede di ascoltare dei rumori. Dalla stanza a fianco, adibita a dormitorio delle professoresse, provengono inquietanti sospiri e rantoli. Sara afferma che si tratta della direttrice, da tutti creduta in viaggio, a sospirare in questo modo. La mattina successiva le lezioni continuano quando, d'un tratto, il cane del pianista Daniel azzanna il nipote di madame Blanc. Il pianista viene subito licenziato e la notte stessa, al ritorno da un pub, mentre ha la sensazione di essere seguito, viene azzannato al collo senza apparente motivo dal suo cane, che lo sbrana.
La mattina dopo Susy va a parlare con madame Blanc per riferirle che, al suo arrivo, una voce al citofono la invitò ad andarsene, e che Pat aveva pronunciato due strane parole: "segreto" e "iris". In seguito Sara confessa a Susy che la voce al citofono era la sua, e le confida che Pat aveva scoperto un importantissimo segreto sulla scuola. Sara poi aveva riferito le sue scoperte ad uno psichiatra, con il quale era stata in cura dopo la prematura scomparsa della madre. Sara aveva raccolto tutte le sue scoperte in un taccuino che però le era stato rubato, ad esclusione d'una pagina che la ragazza aveva con sé a parte.
Sicura di aver scoperto il mistero della scuola, Sara fa degli accenni a Susy in merito alla possibile presenza di streghe. Susy è stata però drogata dalle insegnanti e non riesce a rimanere sveglia. Sara sente di essere seguita da qualcuno e inizia a scappare, andando a chiudersi in una stanza della soffitta. L'assassino tenta ripetutamente di sollevare il cardine della porta con un coltello, per riuscire ad entrare. Nel frattempo però Sara passa attraverso una finestra in un'altra stanza, ma senza accorgersene cade sul filo spinato di cui la stanza è piena. La ragazza, ormai intrappolata e lacerata dal filo spinato, viene raggiunta e sgozzata dall'assassino.
Il giorno dopo Susy si reca dallo psichiatra che aveva in cura Sara, per capire meglio di cosa stesse parlando la sua amica. Il dottore presenta a Susy uno studioso di scienze occulte, il professori Milius, il quale le racconta la leggenda di Elena Marcos, conosciuta anche come la Regina Nera.
Le dice anche però che la scuola era una copertura per nascondere un'associazione di streghe, delle quali la Marcos era a capo. Per lo studioso, le streghe erano votate solo ed esclusivamente al male, praticato dalla magia, e niente di buono può venire fuori da un incontro ravvicinato con loro. In questo dialogo è famosa la frase del professore: Si può benissimo ridere della magia. Comunque si sappia che la magia è…quoddam ubique, quoddam semper, quoddam ab omnibus creditum est. Che significa: la magia è quella cosa che ovunque, sempre e da tutti, è creduta".
Susy trova l'unica pagina degli appunti che Sara era riuscita a conservare. Seguendo quelle indicazioni scritte, si ritrova nell'ufficio di madame Blanc. Non capendo cosa avesse scoperto l'amica, all'improvviso vede riflesse in uno specchio le decorazioni a forma di fiore dipinte sul muro alle spalle della scrivania. Sono tre iris e, vedendoli, Susy ricorda perfettamente le parole pronunciate da Pat la sera in cui venne uccisa, ora del tutto chiare. Pat aveva detto di aver scoperto "Il segreto oltre la porta. I tre iris. Gira quello blu!" Dei tre iris infatti, quello blu non è dipinto ma bensì in rilievo e, ruotandolo, Susy vede all'improvviso spalancarsi davanti a sé una porta nascosta nel muro, che conduce a una stanza segreta. Scese la scale, Susy percorre un corridoio decorato con segni ed effigi occulti, alla fine del quale c'è una stanza dove sono riunite tutte le insegnanti. Nascosta dietro una tenda, la ragazza ascolta i discorsi delle crudeli insegnanti, le quali stanno pianificando di ucciderla in quanto prossima a scoprire la verità.SPOILER (clicca per visualizzare)Nella stanza c'è anche Albert che si dimostra essere uno stregone, il quale avverte la presenza di un intruso e ordina a Pablo di controllare. Per non farsi scoprire, la ragazza si rifugia in un'altra stanza, ma qui sente nuovamente quel mostruoso respiro che aveva sentito con Sara e, voltandosi, vede un'ombra al di là di una tenda che la osserva. Fattasi coraggio Susy alza la tenda, ma dietro non vede nessuno. Nel frattempo, il corpo straziato di Sara, governato dai poteri delle streghe insegnanti e con tanto di spilli conficcati negli occhi, si avventa con un coltello contro Susy, la quale, armatasi di un punteruolo, vede apparire tra la luce dei lampi la sagoma del mostro assassino che tenta di ucciderla. In concomitanza con il fragore di un tuono, Susy riesce a conficcare con forza il punteruolo nella gola del mostro, uccidendo così anche le insegnanti le quali traevano da esso il loro potere, con cui mantenevano in piedi le fondamenta della scuola.
All'improvviso la scuola viene scossa da un violento terremoto e comincia a crollare. Susy, in preda ormai al panico più totale, riesce ad uscire e a fuggire via dall'edificio, che comincia a prendere fuoco dall'interno. Il film si conclude con l'immagine delle fiamme che inghiottono il palazzo e con le urla strazianti delle streghe.
Edited by Zon@ Venerdi - 8/6/2011, 16:47.