Alfredo Ormando

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  1. Vidkun Quisling
     
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    Alfredo Ormando (San Cataldo, 15 dicembre 1958 – Roma, 22 gennaio 1998) è stato uno scrittore italiano.
    Il 13 gennaio 1998 si diede fuoco a Roma in Piazza San Pietro per protestare contro l’atteggiamento della Chiesa cattolica nei confronti degli omosessuali.
    Morì dopo 10 giorni di atroci sofferenze nell’ospedale romano Sant’Eugenio, dove era stato ricoverato in fin di vita dopo che due poliziotti avevano cercato di spegnere le fiamme che lo avvolgevano.

    Addosso aveva delle lettere che i prelati della santa sede preclusero dalla diffusione. In compenso diedero ai cronisti una nota stampa nella quale si chiariva che nel gesto di Alfredo non c'era alcun attacco al Vaticano nè un legame con la sua omosessualità. Aveva problemi di famiglia, questo dissero.

    Alfredo era l'ultimo di otto figli, orfano di padre e veniva da San Cataldo, nella provincia di Caltanissetta. Aveva trascorso due anni in seminario e un tormentato periodo all'Università. Ma Alfredo soprattutto era omosessuale e il suo orientamento era per lui causa di sofferenze e offese, nel suo paese natale quanto nel suo percorso religioso.

    Prima di raggiungere Roma per darsi fuoco dinanzi alla finestra dell'Angelus, Alfredo aveva spedito le stesse lettere che portava con sè - quelle sottratte e occultate dai religiosi - alla sede dell'ansa. In pochi giorni quindi vennero rese pubbliche: «Spero che capiranno il messaggio che voglio dare - scriveva Alfredo - è una forma di protesta contro la Chiesa che demonizza l’omosessualità, demonizzando nel contempo la natura, perché l’omosessualità è sua figlia».

    La storia di Alfredo Ormando ha fatto il giro del mondo: Imma Battaglia, allora presidente del circolo "Mario Mieli", la definì la Stonewall italiana, per molti Alfredo Ormando diventò un martire, quasi un santo. Su Youtube trovate un documentario in lingua inglese - Alfredo's fire - che racconta questa storia. Sul tema intervengono anche dei religiosi, uno di loro in particolare - un "atipico", uno di quelli che il Vaticano non vorrebbe parlassero mai - dice che «ha voluto bruciare anche Dio in questo modo, e ha fatto bene. Perchè - spiega - il Dio di Alfredo, che probabilmente ha ricevuto dalla nostra più bieca tradizione cattolica, è un Dio da bruciare, un Dio da far fuori, un Dio da uccidere». Se volevano la pistola fumante, dice un altro, hanno avuto il corpo che brucia.

    Ogni anno, il 13 gennaio, la comunità lgbt si riunisce a piazza San Pietro per un sit-in in memoria di Alfredo Ormando. Spesso, soprattutto negli anni immediatamente successivi alla tragedia - le forze dell'ordine non hanno consentito - per ordine esplicito del Vaticano - neanche l'apposizione dei fiori sulla piazza. Anche oggi, alle 18 e 30 , si rinnoverà questa tradizione.

    In molti hanno sottolineato, sulla blogosfera e nei social network, che il dodicesimo anniversario del martirio di Alfredo Ormando coincida con l'ennesimo anatema vaticano contro gli omosessuali. Anche questa, insomma, è ormai una tradizione . Sinistra, cupa, che rende sempre più credibili le parole di Don Franco Barbero : «Non c'è nessuna parentela tra Gesù Cristo e i faraoni della Città del Vaticano. Il Vaticano è all'opposizione dell'amore. Chi è credente non vada a confessare l'amore: non c'è nessun conflitto tra l'amore e il Vangelo».
     
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0 replies since 5/6/2011, 21:54   49 views
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