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Francesco Agricola Catone.
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Mala tempora currunt
è palese, sotto gli occhi di tutti, chiunque può capirlo e nessuno può negarlo.
La nostra amata Nazione, la stessa Res Publica di cui ci sentiamo orgogliosamente membri, la nostra patria di adozione, si trova nel bel mezzo della bufera.
Una tempesta, di cui non si può più scorgere il punto di ingresso considerando i mesi (se non addirittura gli anni) che sono trascorsi da quando lo abbiamo superato, ci ha avvolto.
E' la più violenta tempesta con cui la cara Res Publica abbia mai avuto a che fare, su questo non si discute: i principi di essa possono essere trovati ben un anno fa, nella scorsa estate.
La tempesta sta per distruggerci, per soverchiarci definitivamente con le sue onde immense e i suoi fulmini, ma ecco che all'orizzonte si intravede uno spiraglio, finalmente la luce.
E' questo il momento cruciale, il culmine dopo un'esperienza di quattro anni e mezzo, la tempesta non ci offre che due possibilità: perire tra i flutti o dare il colpo di remi, la spallata necessaria per avviarci verso quella luce, che, seppur fioca e distante, è là ad attenderci.
Ebbene, come possiamo dichiararci noi figli di Roma se ci tiriamo indietro quando c'è da lavorare per salvare questo grande progeteeo che segna la vita di tutti noi da tempo immemore?
Con quale coraggio possiamo tirarci indietro e rifiutarci di offrire il possibile per salvare la nostra amata pratria? come faremmo poi a guardarci allo specchio?
Consapevole di essere il primo peccatore, il primo a voltare le spalle a Res Publica quando più aveva bisogno di me e di noi tutti, chiamo a raccolta tutti coloro che ancora credono in questo progetto, tutti coloro che come me hanno deciso di cambiare, tutti coloro che dopo un anno di stagnazione vogliono mettersi di impegno per far avvicinare la nostra nazione a quel varco tra le nubi, tutti coloro che si rifiutano di veder affondare la nostra patria di adozione, questo meraviglioso esperimento che ha preso svariati anni della nostra vita.
Tuttavia per scrollarci di dosso questa maledetta crisi che da un anno veglia su di noi, e ci minaccia come una perenne Spada di Damocle, non è sufficiente che voi ed io ci limitiamo a scrivere sul forum come degli automi, solo perchè ci sentiamo in colpa.
E' necessario scavare dentro noi stessi, dentro il nostro animo pe ritrovare quella fiamma, propria di ogni vero romano, quella fiamma che non può essere spenta da pioggia o vento, ne da alcuna tempesta, quella stessa fiamma che ha portato alla nascita si Res Publica come naturale continuazione del glorioso Impero Romano.
Con queste quattro parole, che a rileggerle poi, non hanno neanche un senso compiuto, richiamo ai propri doveri tutti i cittadini che si ritengono tali, il governo, la maggioranza e l'opposizione, il senato e l'assemblea popolare.
Voglio specificare che questo mio intervento non è affatto un j'accuse in quanto non posso essere io in diritto di accusare nessuno, visto il mio comportamento nell'ultimo periodo.
Si tratta piuttosto di un incentivo a fare meglio, a cambiare e a prender ecoscienza che la sopravvivenza di questo progetto passa da noi, da tutti noi, cittadini della Res publica.
Francesco Agricola Catone,
Principe del Senato, ma soprattutto, convinto Cittadino della Res Publica.. -
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Mi ritrovo perfettamente nelle parole del Principe. Non posso, però, non denotare come sia assente, se non manchevole il Governo: dov'é quando di esso se ne ha bisogno? Oggi il Console Tacito è passato per queste lande. Cos'ha lasciato detto o scritto o fatto? . -
Caio Regolo Cicerone.
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Il Principe ha ragione, mettiamo da parte gli odi e le titubanze, ora è il momento del colpo di reni. Risolleviamoci, facciamoci sentire realmente come la vera Res Publica... La Res Publica di sempre... Risvegliamoci e camminiamo insieme ancora verso la luce, tutti abbiamo colpa, nessuno escluso... Ma ora è il momento di darci da fare! Viva il Principe, Viva Res Publica... . -
DioNero94.
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Come ho già detto: al lavoro! . -
~Jegan.
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Il Console Tacito stava all'università e si è connesso tramite il cellulare di un suo amico per controllare la situazione, pur avendo domani un esame. Purtroppo in queste ultime settimane sono impegnatissimo con l'università( mi mancano pochissimi esami alla laurea) e non sono proprio riuscito a lavorare come dovrei da Console. Se lo riterrete giustò mi dimetterò dall'incarico, anche se penso che le mancanza di partecipazione sia stata generale( e intendo anche dell'opposizione), non di singoli quiriti. Come ho sempre fatto, accetto tutte le critiche e le dovute conseguenze delle mia assenza, ma non voglio lezioni di morale o cavolate del genere. Io non ozio, non entro e mi giro i pollici come qualcuno qui sopra ha sostenuto. Appena ho un pò di tempo mi metto subito al servizio di Res Publica, ora però ho altre priorità che sono, prima di tutto, la laurea sempre più prossima.
Quindi traete voi le conclusione, ma evitate di scrivere cagate sull'assenza continua del sottoscritto. Credo di aver dimostrato sempre il mio interesse per questa micronazione... speravo di non doverlo ribadire nuovamente per difendermi da accuse di persone che mi conoscono da molti anni.. -
Francesco Agricola Catone.
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Quello che voglio chiarire a tutti è questo: non basta mettersi a scrivere perchè ci si sente in colpa o per far felice qualcuno, bisogna risollevarsi e ritrovare la passione che ha spinii verso questo progetto, altrimenti tutto è vano. . -
.Il Console Tacito stava all'università e si è connesso tramite il cellulare di un suo amico per controllare la situazione, pur avendo domani un esame. Purtroppo in queste ultime settimane sono impegnatissimo con l'università( mi mancano pochissimi esami alla laurea) e non sono proprio riuscito a lavorare come dovrei da Console. Se lo riterrete giustò mi dimetterò dall'incarico, anche se penso che le mancanza di partecipazione sia stata generale( e intendo anche dell'opposizione), non di singoli quiriti. Come ho sempre fatto, accetto tutte le critiche e le dovute conseguenze delle mia assenza, ma non voglio lezioni di morale o cavolate del genere. Io non ozio, non entro e mi giro i pollici come qualcuno qui sopra ha sostenuto. Appena ho un pò di tempo mi metto subito al servizio di Res Publica, ora però ho altre priorità che sono, prima di tutto, la laurea sempre più prossima.
Quindi traete voi le conclusione, ma evitate di scrivere cagate sull'assenza continua del sottoscritto. Credo di aver dimostrato sempre il mio interesse per questa micronazione... speravo di non doverlo ribadire nuovamente per difendermi da accuse di persone che mi conoscono da molti anni.
Sinceramente, signor Console, io non trovo molte giustificazioni, dato che non ho trovato da nessuna sua parte sue messaggi su possibili minori presenze o similia. E per essere corretti, ho trovato molto poco da parte sua.
Dato che, su questo non ho dubbi, consoli ce ne sono due, e a stento ne vedo uno ogni morte di papa, è legittimo chiedersi: ma cosa state lasciando detto o fatto o scritto?. -
Cesare Ottaviano Augusto.
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Sono felice che il principe abbia speso parole tanto piene di ardimento. Sostengo anch'io che serva una svolta in res publica, la quale è stato un progetto in cui molti hanno creduto e per il quale è stato fatto un lavoro certosino. Purtroppo la presenza di alcuni individui troppo saccenti, ha portato le situazione in una fase di stallo. Essi con il loro modo di fare, la loro arroganza e la loro superbia, cercano sempre di prendere il sopravvento su tutti, ed è questo che è venuto fuori dalle ultime elezioni.
Riprendiamoci res publica e buttiamo fuori chi non riesce ad ascoltare nemmeno gli altri e va dritto per la sua strada, pensando che tutti gli altri sono delle merde, facendo ristagnare sempre di più la macchina di Res Publica, fomentando il malcontento tra le nostre fila.
Ave atque vale. -
.Sono felice che il principe abbia speso parole tanto piene di ardimento. Sostengo anch'io che serva una svolta in res publica, la quale è stato un progetto in cui molti hanno creduto e per il quale è stato fatto un lavoro certosino. Purtroppo la presenza di alcuni individui troppo saccenti, ha portato le situazione in una fase di stallo. Essi con il loro modo di fare, la loro arroganza e la loro superbia, cercano sempre di prendere il sopravvento su tutti, ed è questo che è venuto fuori dalle ultime elezioni.
Riprendiamoci res publica e buttiamo fuori chi non riesce ad ascoltare nemmeno gli altri e va dritto per la sua strada, pensando che tutti gli altri sono delle merde, facendo ristagnare sempre di più la macchina di Res Publica, fomentando il malcontento tra le nostre fila.
Ave atque vale
Non ho mai creduto alle dita indirizzate su personaggi senza nome e cognome. Augusto, parli, no?
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RomulusLupus.
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Aquila, nella tua immensa cultura dovresti sapere che i latini dicevano: "Excusatio non petita, accusatio manifesta". Per quale motivo ti senti accusato? Ti rispecchi, forse, nelle parole di Augusto? Comunque anche io ritengo si possa ancora andare avanti, basta crederci e lottare. . -
Francesco Agricola Catone.
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Condivido la perplessità di Aquila, Augusto a chi ti stai riferendo? . -
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Probabilmente, forse, perché le note erano talmente dissonanti col testo del Principe, da preoccuparmi per la salute di questa Res Publica minacciata da chissà quale meschina ed oscura forza? . -
+Longinus+.
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Sono felice che il principe abbia speso parole tanto piene di ardimento. Sostengo anch'io che serva una svolta in res publica, la quale è stato un progetto in cui molti hanno creduto e per il quale è stato fatto un lavoro certosino. Purtroppo la presenza di alcuni individui troppo saccenti, ha portato le situazione in una fase di stallo. Essi con il loro modo di fare, la loro arroganza e la loro superbia, cercano sempre di prendere il sopravvento su tutti, ed è questo che è venuto fuori dalle ultime elezioni.
Riprendiamoci res publica e buttiamo fuori chi non riesce ad ascoltare nemmeno gli altri e va dritto per la sua strada, pensando che tutti gli altri sono delle merde, facendo ristagnare sempre di più la macchina di Res Publica, fomentando il malcontento tra le nostre fila.
Ave atque vale
O.o eh?
Sono d'accordo sia con il Priceps che con la sua analisi della situazione in Res Publica. A nostra discolpa è vero che è un periodo in cui c'è la sovrapposizione di molte cose, prime tra tutte gli esami, ma non è una giustificazione visto che ci siamo presi un impegno ed è nostro dovere rispettarlo.
A livello personale sto programmando, anche avendo scarsissimo tempo, le cose che vi servono per usare il sito e mi ritengo soddisfatto del mio lavoro, ma non ho il prosciutto sugli occhi per non guardare alla situazione difficile che si sta portando avanti.
Prima dell'ogoismo e dell'amore per il mio partito, c'è l'amore per Res Publica, non permetterei quindi che la nostra cocciutagine ed indifferenza rovinasse quel poco rimasto integro della nazione.
Lo stesso discorso vale per l'opposizione però, sperando che insieme riusciamo a venirne fuori e più forti di prima.
Valete!. -
Paolo Tullio Traiano.
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Giuste le parole del Principe, però, sinceramente, non ho più nulla da scrivere potrei copiare e incollare ciò che ho postato in messaggi analoghi, quindi mi limito a condividere 
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Cesare Ottaviano Augusto.
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Scusate se la risposta la do solo adesso ma sono stato impossibilitato a connettermi al sito.
Mi riferivo in generale a soggetti che parlano troppo e che non danno a res publica tutto. Qui c'è da sputare sangue.
Ave atque vale..
Principis Oratio |
