Uomo 2.0

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  1. Vidkun Quisling
     
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    Tornare da Los Angeles con un volo di 900 euro? Un'esperienza "terribile": 20 minuti di fila al check-in, sedile piccolo, cibo poco gradevole, film già visto e su uno schermo grande quanto un libro. Siete d'accordo? Provate allora a pensare che per lo stesso viaggio, vostro nonno avrebbe impiegato quasi un anno coi risparmi di una vita. Che lungo la strada avrebbe potuto ammalarsi o trovare l'amore della sua vita. Voi ci avete messo 13 ore, seduti in poltrona tra le nuvole, guardando un film a 1000 km/h. In caso di sete, premendo un pulsante, una signorina gentile vi avrebbe portato almeno un bicchiere d'acqua. Il nonno, nato tra gli anni '10 e anni '30, forse ora ha un bis-nipote, vostro figlio... che non avrà mai una sua foto in pellicola, non userà la "sinfonia fine" del televisore o un gettone telefonico. Metà dei suoi compagni di classe saranno figli di stranieri e non prenderà mai uno schiaffo dalla maestra.
    I cambiamenti degli ultimi 80-70 anni sono così profondi ad aver trasformato gli esseri umani stessi: tecnologia e informazione diffuse a basso costo ci hanno resi diversi dai nostri nonni più di quanto loro lo fossero dai propri predecessori di dieci secoli prima. Ed è già nato un bambino...di nuova specie, che vivrà più di 150 anni, sano e con la vista di un supereroe. Nell'attesa di conoscerne il nome, ecco alcune rivoluzioni nel quotidiano che hanno cambiato noi e il nostro modo di vivere.
    Secondo i singolaritani (per chi il progresso tecnologico accelera oltre la capacità di comprendere e prevedere di coloro che vivono in un'epoca precedente) ci sono eventi della storia, soprattutto invenzioni che cambiano radicalmente la vita degli individui, le cosiddette "singolarità". <<l'invenzione del telefono è una di queste: molto più della radio>> spiega Vittorio Marchis, docente di storia della tecnologia al Politecnico di Torino. Nato come oggetto pubblico, tra posti telefonici pubblici e cabine, il telefono è diventato prima semi-privato (uno ogni due famiglie, col più economico duplex), poi famigliare ed infine personale: <<nessuno scambierebbe il proprio cellulare, che contiene dati ed immagini di un'esistenza: informazione e tecnologia fuse insieme in un apparecchio che rende chi lo possiede capace di parlare con chiunque altro, in ogni punto del globo>> spiega Marchis.
    Meno di 20 anni fa era impensabile chiamare qualcuno "Pronto, dove sei?" come suggerisce il titolo del libro di Maurizio Ferraris, docente di filosofia a Torino. Ma se il "chi parla?" ha resistito fino al 1997, quando i cellulari hanno iniziato a visualizzare il chiamante, il "dove sei?" è invecchiato in meno di 5 anni. <<la posizione dell'amico me la dice il geotag, la localizzazione Gps inviata automaticamente a Facebook o Four Square>> dice Marchis.
    Il Gps è il sistema che oggi consente per meno di 100 euro di montare in auto una scatoletta grande quanto un pacchetto di sigarette. Grazie a questa, che ci annuncia ad alta voce le svolte, è possibile orientarsi, guidando, in una città sconosciuta: attraverso l'interazione col telefonino (nel quale spesso è integrato il navigatore), si trovano farmacie, ospedali, cinema, ristoranti...Il tutto grazie a onde radio che viaggiano dallo spazio alla superficie terrestre.
    Nulla di tutto questo sarebbe possibile senza l'invenzione (e la diffusione massiccia) del transistor nel 1948: sostituendo le valvole, permise la nascita di calcolatori elettronici compatti e molto più potenti. E la continua validità della legge di Moore, ovvero la disponibilità di strumenti di calcolo sempre più veloci ed economici, ha implicazioni in ogni campo. Nella medicina, per esempio: sequenziare il genoma dell'AIDS ci sono voluti 15 anni, per la Sars 31 giorni. Ma anche in economia, dove complesse operazioni finanziarie (giocate a volte sul filo dei secondi) sono rese possibili dalla velocità dei bit, ormai vera moneta digitale.
    Igiene, farmaci e alimentazione controllata sono indubbiamente innovazioni positive. Senza contare che, in Italia, non c'è mai stato un periodo tanto lungo senza guerre: una situazione che accomuna gran parte del mondo occidentale.
    Il grosso cambiamento di vita è stato, dall'ultimo Dopoguerra, segnato dall'abbandono delle campagne verso le città: al punto, che dal 2008, più di metà della popolazione mondiale è residente negli agglomerati urbani. <<questo ha creato molti vantaggi, relativi alle condizioni di vita e all'accesso alla cultura e ai servizi sanitari>> dice Marchis. <<ma ha anche significato una modifica profonda del rapporto con la natura ora relegato all'intrattenimento e al turismo>> spiega Marchis. Non solo. <<l'orto domestico è una passione, non un mezzo di sostentamento. E si abbandonano qualità professionali, sostituite da una illusione di capacità. Ci si crede abili a costruire i mobili perché si montano si montano quelli dell'Ikea. Proliferano i centri di "fai da te", ma se un oggetto si rompe, si cambia, tanto costa poco: l'home repair, che piace perché gratifica, è poco più di un passatempo. Riparare televisori, computer e, tra poco, perfino lavatrici o lavastoviglie sarà inutile perché antieconomico>> dice Marchi.
    Informatica significa informazione alla velocità della luce: che, per la nostra percezione, equivale al "tempo reale". Questo crea un'ulteriore questione, la necessità di una lingua comune. <<il mondo dei nostri nonni scriveva pochissimo e parlava molto. Ora si scrive moltissimo, ma si ultra-semplifica perché c'è bisogno di velocità e di farsi capire, magari con un collega di Singapore. Nel passato, i dialetti erano una barriera linguistica: oggi l'inglese, e soprattutto l'alfabeto del mondo informatico (dalle icone sullo schermo del pc alle emoticons), ci forniscono una e vera propria lingua 2.0. Magari un po' rozza ma senza dubbio efficace>> afferma Marchis. Un esempio? Eccolo qui ":-)"
    In 60 anni l'altezza degli italiani è cambiata aumentando di 7 cm e la speranza di vita è passata da 67 a 79 anni e la nostra età media è di 45,5 contro i 33,5 del 1961. Abbiamo figli a 35 anni se non più tardi (e non a 20). Ereditiamo a 60 anni invece che a 30. Dividiamo il nostro spazio con altre 7 miliardi di persone (e non 3 miliardi). Viviamo per la prima volta nella storia senza guerre sul nostro continente e mondiali da almeno 60 anni. Il dolore fisico è stato praticamente sconfitto dalla medicina. Siamo informati da media di ogni tipo. Parliamo un'altra lingua (dai dialetti all'inglese). Da penna e inchiostro siamo passati allo smartphone. Invece di lavorare in campagna viviamo in città e lavoriamo in uffici. Sono sparite le ideologie e la religione unica e il credo stesso in religioni e le scuole omogenee. Comunicavamo coi vicini e ora abbiamo accesso a tutta l'umanità (cellulari - social network), a tutte le conoscenze (Web), a tutti i luoghi (aerei, Google earth, Gps). E Internet ha modificato il nostro modo di pensare.

    Si deduce un cambiamento così radicale in un paese come l'Italia negli ultimi 130 anni da due foto:

    Milano, 1870 - Corso Loreto

    milano_buenos_aires_1870

    Milano, 2011 - Corso Buenos Aires (ex Loreto)

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    Nella prima foto la strada non è nemmeno asfaltata e la linea tramviaria non comprende tutta la città, le strade semi-deserte indicano l'allora popolazione bassa rispetto a città come Torino, Napoli o Palermo (circa 200.000 abitanti), gli edifici che esistono ancora sono i caselli daziari che davano accesso al centro città, oggi divenuti sede di conferenze e musei.
    La seconda foto rappresenta l'ex corso Loreto divenuto sessant'anni fa corso Buenos Aires come dedica all'Argentina, trafficata, con grandi case, palazzi e grattacieli, banche, negozi e case di moda e ampiamente affollata e urbanizzata.
     
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