Unione Europea: ci credi o no?

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Romano

    Group
    Cittadino
    Posts
    16,829
    Location
    Nova Roma

    Status
    Offline
    CITAZIONE
    Unione europea
    Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

    L'Unione europea (abbreviata in UE o Ue) è un soggetto politico a carattere sovranazionale ed intergovernativo che, dal 1º gennaio 2007, comprende 27 paesi membri indipendenti e democratici. La sua istituzione sotto il nome attuale risale al trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992 (entrato in vigore il 1º novembre 1993), al quale tuttavia gli stati aderenti sono giunti dopo il lungo cammino delle Comunità europee precedentemente esistenti.

    L'Unione consiste attualmente in una zona di libero mercato, detto mercato comune, caratterizzata, tra l'altro, da una moneta unica, l'euro, regolamentata dalla Banca centrale europea e attualmente adottata da 17 dei 27 stati membri; essa presenta inoltre un'unione doganale nata già con il trattato di Roma del 1957 ma completata fra i paesi aderenti agli accordi di Schengen, che garantiscono ai loro cittadini libertà di movimento, lavoro e investimento all'interno degli stati membri. L'Unione presenta, inoltre, una politica agricola comune, una politica commerciale comune e una politica comune della pesca.

    L'Unione europea non è una semplice organizzazione intergovernativa (come le Nazioni Unite) né una federazione di Stati (come gli Stati Uniti d'America), ma un organismo sui generis, alle cui istituzioni gli stati membri delegano parte della propria sovranità nazionale. Le sue competenze spaziano dagli affari esteri alla difesa, alle politiche economiche, all'agricoltura, al commercio e alla protezione ambientale. In alcuni di questi campi le funzioni dell'Unione europea la rendono simile a una federazione di stati (per esempio, per quanto riguarda gli affari monetari o le politiche ambientali); in altri settori, invece, l'Unione è più vicina ad una confederazione (per esempio, per quanto riguarda gli affari interni) o a un'organizzazione internazionale (come per la politica estera).

    Gli organi principali dell'Unione comprendono il Consiglio dell'Unione europea (denominazione che ha sostituito quella di Consiglio dei Ministri da parte del Trattato di Maastricht), la Commissione, la Corte di Giustizia, il Parlamento, il Consiglio europeo e la Banca centrale europea. L'istituzione dell'Europarlamento risale al 1950 e dal 1979 i suoi membri sono democraticamente eletti, in tutti i territori dell'Unione, a suffragio universale, per una durata in carica di cinque anni. Oggi l'UE è considerata una potenza leader in un mondo multipolare.

    Europeista o euroscettico?

    Valutazioni intorno al fenomeno storico dell'integrazione europea.
     
    .
  2. Caio Duilio Simone
     
    .

    User deleted


    Io sono scettico. Le nostre culture sono diverse, abbiamo 27 lingue che ci separano, dobbiamo decidere se perdere le nostre idendità o meno. Ci sono troppe differenze culturali, storiche e economiche, si vede in questi ultimi tempi. Io non mi sento europeo, perchè non mi riconosco nella cultura e nella tradizione europea dato che non esiste. Va bene la cooperazione, ma non credo nell'Europa Unita. Poi l'integrazione europea non la vedo proprio, anzi vedo la creazione di "2 europa", una parte più ricca e potente, che vuole imporre le sue decisione ( Germania, Francia, Olanda, UK) e una più debole( Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e paesi da poco entrati ).
     
    .
  3. Giulio Leone Aurelio
     
    .

    User deleted


    Europeista, ma in modo diverso. Per me l'attuale Unione Europea è l'Europa delle banche, manca l'integrazione politica. Qualcun parlava di Comunità Politica Europea tempo fà (notare la somiglianza con la Comunità Politica Romana), ma abortì sul nascere.
    Credo nell'Europa unita perchè questo è il destino dell'Europa, ma bisogna vedere a quali condizioni.
    All'Unione Europea preferisco il Consiglio d'Europa a cui partecipano anche Russia e Turchia. Li si intravede la concezione di uno spazio vitale europeo che non ha confini nè geografici nè culturali.
     
    .
  4. Jacopo Vibio Frentano
     
    .

    User deleted


    Al momento non funziona, bisognerà aspettare molto per vedere una vera unione, gli stati uniti d'europa. Che, in quanto europei, non dovrebbero includere asiatici come i turchi.
     
    .
  5. Vidkun Quisling
     
    .

    User deleted


    Siamo tutti bianchi occidentali, siamo tutti figli di culture simili anche se non uguali, lingue simili anche solo lontanamente ma non uguali.
    Bianchi di tutto il mondo unitevi!
     
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Romano

    Group
    Cittadino
    Posts
    16,829
    Location
    Nova Roma

    Status
    Offline
    Io non credo all'Unione Europea perché la vedo, ora come ora, nei seguenti termini:

    - E' un comitato d'affari per la difesa di interessi settoriali economici;
    - Non ha costituito nessun campo comune di condivisione di valori (la dimostrazione sta nell'allargamento senza fine);
    - Non ha nessuna legittimazione democratica;
    - Non è democratica;
     
    .
  7. Jacopo Vibio Frentano
     
    .

    User deleted


    Per quanto mi riguarda l'UE non funziona proprio come concetto: dovremmo essere un unico superstato con elezioni per eleggere un unico governo. per il resto, credo comunque che col tempo ci arriveremo.
     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Romano

    Group
    Cittadino
    Posts
    16,829
    Location
    Nova Roma

    Status
    Offline
    Qualcun dovrebbe avere interesse a volerla questa democrazia di superstato
     
    .
  9. Giulio Leone Aurelio
     
    .

    User deleted


    Un superstato se non ben decentralizzato diventerebbe un grande pseudo-impero decadente. Alla fine i nazionalismi tornerebbero a galla; potrebbero essere sopiti soltanto con politiche specifiche di mantenimento delle istituzioni culturali, e la vedo molto difficile. Il punto a favore potrebbe essere il comune sentimento di cittadinanza europea, se esistesse.
     
    .
  10. Jacopo Vibio Frentano
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Giulio Leone Aurelio @ 1/7/2011, 17:12) 
    Un superstato se non ben decentralizzato diventerebbe un grande pseudo-impero decadente. Alla fine i nazionalismi tornerebbero a galla; potrebbero essere sopiti soltanto con politiche specifiche di mantenimento delle istituzioni culturali, e la vedo molto difficile. Il punto a favore potrebbe essere il comune sentimento di cittadinanza europea, se esistesse.

    i nazionalismi non sono parte eterna della storia umana, è roba recente e che finirà, presto o tardi.
     
    .
  11. Vidkun Quisling
     
    .

    User deleted


    Patriottismo è bene, nazionalismo è marcio.
     
    .
  12. ~Jegan
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Europeista, ma in modo diverso. Per me l'attuale Unione Europea è l'Europa delle banche, manca l'integrazione politica. Qualcun parlava di Comunità Politica Europea tempo fà (notare la somiglianza con la Comunità Politica Romana), ma abortì sul nascere.
    Credo nell'Europa unita perchè questo è il destino dell'Europa, ma bisogna vedere a quali condizioni.
    All'Unione Europea preferisco il Consiglio d'Europa a cui partecipano anche Russia e Turchia. Li si intravede la concezione di uno spazio vitale europeo che non ha confini nè geografici nè culturali.

    Oddio sapete già tutti che io sono un Europeista convintissimo e credo fortemente in questa organizzazione che, piano piano e nonostante le numerose difficoltà, sta diventando una realtà sempre più importante.
    Prima di tutto, a chi dice che attualmente l'Eu è solamente l'Europa delle Banche... beh rispondo che evidentemente non conosce bene l'impianto europeo. Si tratta di un'affermazione fin troppo semplicistica, difatti attualmente l'Unione ha tra i suoi obiettivi fondamentali quello della solidarietà e della coesione economica e sociale: una parte del bilancio, sempre più consistente, è destinato verso i Fondi strutturali, come quello per lo sviluppo regionale, con l'intento di ridurre il divario tra i Paesi. E' naturale che un conto solo le parole, un conto i fatti: qui nessuno fa la carità, eppure nell'ultimo bilancio approvato i fondi stanziati verso questo settore sono stati davvero elevatissimi. I risultalti non sono così eccezionali come si sarebbe aspettato( proprio considerando i fondi stanziati) eppure in questi ultimi 40 anni Paesi come Irlanda, la Grecia, l'Italia e molti altri, devono il suo processo di modernizzazione( incredibilmente soprattutto qui da noi) quasi esclusivamente al processo di integrazione e ai Trattatii di Roma, che hanno introdotto il mercato comune. Quindi, almeno dal punto di vista economico, la Comunità ha rappresentato una risorsa fondamentale per la ripresa economica, in seguito al disastro della guerra.
    Secondo aspetto: capisco il sentimento di patriottismo( non il nazionalismo, che è una cosa diversa), eppure l'Unione Europea, nata con il Trattato di Maastricht, ha momentaneamente abbandonato uno dei suoi intenti iniziali, per altro non condiviso da tutti, ossia l'obiettivo dell'Europea Federale. Nei successivi trattati è stato abbandonato ogni riferimento a questo progetto, almeno per il momento. Quindi cari patrioti, non temete... L'Italia e' salva!:D Tra l'altro la fantomatica cittadinanza europea, costituisce senz'altro un importante valore d'identità per l'Unione( in quanto finalmente avvicina l'opinione pubblica alla struttura Europa), ma si dichiara proprio esplicitamente come non alternativa alle cittadinanze dei singoli Stati. Noi siamo CITTADINI ITALIANI ED EUROPEI.
    Terzo aspetto importantissimo: il processo di integrazione ha rappresentato un elemento indispensabile per favorire la pace nel nostro continente. Tutti sanno infatti che la prima Comunità, la Ceca, è stata creata quasi esclusivamente per ancorare la Germania dell'Ovest all'Occidente( e quindi agli Usa) e soprattutto per favorire un riavvicinamento della stessa Germania con la Francia. Quindi se finalmente il Paesi europeii hanno smesso di farsi la guerra, e provare a risolvere i loro contrasti in modo pacifico... gran parte del merito lo si deve propio al processo d'integrazione.
    Quattro aspetto: Comunità Politica. Un tentativo c'era stato proprio durante il processo per l'approvazione e l'entrata in vigore della Ced... il buon De Gasperi aveva inserito un certo articolo, il 38, che attribuiva all'Assemblea della Ceca il compito di approvare uno statuto federale per edificare una comunità politica. Purtroppo tutto questo non è avvenuto, ma per motivi soprattutto esterni: 1) la morte di Stalin nel 53, principale antagoniste a demiurgo in negativo del processo d'integrazione. Addirittura uno grandissimo europeista italiano come Altiero Spinelli dirà alla morte del dittatore che questo processo rischiava di bloccarsi proprio perchè era morto il principale personaggio contro il quale lo stesso si era avviato; 2) De Gasperi perde le elezioni nel 53 e i successori( Pella e Scelba) sono così stupidi da attirarsi le inimicizie di tutti per il memorandum d'intesa per Trieste; 3) i gollisti francesci e le forze di sinistra del Assemblea Nazionale francese decidono di non ratificare il Trattato. Purtroppo sappiamo tutti che la storia a volte è bastarda... probabilmente se Stalin fosse morto un'anno dopo, la Ced e la successiva Comunità Politica sarebbe sorta. Questo però non significa che non si è fatto nulla in tal senso: attualmente gran parte dei settori non solo economici ma anche della giustuzia, degli affari interni e così via sono di piena competenza dell'Ue o comunque di competenza concorrente. Purtroppo la Pesc è ancora regolata con metodi intergovernativi, ma si può capire il perchè... :D
    - QUinto aspetto: alcuni dicono che non è democratica. Sicuramente c'è un deficit democratico evidente, eppure dalla Ceca ad oggi i risultati in tal senso sono stato molto rilevanti. Il Parlamento Europeo non ha ancora poteri analoghi ad un sistema federale, però con il Trattato di Lisbona esso è diventato co-legislatore ordinario insieme al Consiglio dell'Ue. Quindi è chiaro che l'Unione si sta avvicinando sempre di più ad una struttura federale, con due assemblee( Parlamento che rappresenta i cittadini e Consiglio che rappresenta i singoli Stati- la Commissione con funzioni di proposta ed attuazione, simili a quelli di un governo- e una Corte di Giustizia che vigila sul rispetto dei vari Trattati e sull'intepretazione degli atti). Purtroppo se fosse stata ratificata la Costituzione, il sistema federale sarebbe stato ancora più forte e convincente, ma comunque si sta procedendo pian piano verso questo obiettivo. Tra l'altro finalmente il Parlamento è eletto direttamente dai cittadini europei... quindi possiamo dire che piano piano il deficit democratico sta diminuendo.
    Sesto aspetto: l'Allargamento. Anche io sono dell'idea che aver aperto a determinati Paesi come la Gran Bretagna, la Danimarca, la Svezia o l'Irlanda ha limitato notevolmente la capacità d'azione del processo. Questi Paesi infatti non sono europeisti come ad esempio è l'Italia o la Germania, ma profondamente conservatori. L'introduzione di un cooperazione rafforzata con l'Atto Unico ha aumentato ancora di più questa distinzione tra i Paesi europeisti e quelli che lo sono meno( ovviamente tra questi ci sono tutti i Paesi dell'Est). QUindi si, è vero che l'allargamento è stato un qualcosa di troppo prematuro... magari sarebbe stato meglio aspettare. Anche qui però la storia e soprattutto la competizione bipolare della guerra fredda ha influenzato sul processo di integrazione: la Gran Bretagna, ad esempio, vi è entrata per volere degli Stati Uniti che ovviamente volevano cercare di mantenere una forte influenza nel vecchio conteninento. E così via per tutti gli altri casi di integrazione.
    Purtroppo la politica non si fa con i grandi ideali, ma tenendo conto degli interessi di ciascuna delle parti. A volte è meglio rinunciare a qualche grande progetto, e magari raggiungere un consenso maggiore. Il compromesso è lo strumento dell'Unione Europea e forse anche il suo limite: la Costituzione non ratificata ha dimostrato come sia veramente difficile forzare i tempi... meglio agire attraverso i piccoli passi, rinunciare a obiettivi ambizioni, ma alla fine tirare avanti.... piuttosto che rafforzare troppo il processo e finire per scontentare una buona parte dei membri.
     
    .
  13. DioNero94
     
    .

    User deleted


    Quoto Jegan.
    Dico solo una cosa: io non avrei tirato dentro i paesi ex sovietici che son entrati nel 2004, è stata una mossa troppo azzardata ed abbiamo fatto il passo più lungo della gamba, appesantendoci con paesi economicamente deboli.
    Poi però dovreste leggere il mio libro di geografia economica: da come "parla" lascia intuire un unione con il Nord Africa e Israele o.o (penso non avverrà)
     
    .
  14. ~Jegan
     
    .

    User deleted


    Allora sull'allargamento con l'Est condivido pienamente... ma anch'esso è stato una necessità. Dopo la caduta del Muro nel 89 e dopo la fine del sistema internazionale bipolare, c'era la necessità di ridare un nuovo equilibrio all'Europa continentale, favorendo un processo di transizione politica ed economica di questi Paesi ex-socialisti. In tal senso, la Comunità ha svolto un ruolo essenziale promuovendo il Programma Phare, ossia un programma che prevedeva finanziamenti, sotto forma di aiuti non rimborsabili, per sostenere questo processo di trasformazione e di assestamento. Comunque credo anche io che l'allargamento verso i Paesi dell'Est e anche i Paesi non-europeisti abbia ridotto pesantemente la capacità d'azione e soprattutto la volontà dell'Ue di rafforzare ulteriormente, in modo ancora più deciso, questo processo d'integrazione. Comunque sappiamo che bisogna essere realisti: il contesto internazionale ha avuto, ha e avrà sempre un ruolo di primo piano negli sviluppi del sistema europa... che è nato proprio grazie al clima della guerra fredda e che ora è ostacolato da questi stessi equilibri internazionali.
     
    .
  15. Giulio Leone Aurelio
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Il compromesso è lo strumento dell'Unione Europea e forse anche il suo limite: la Costituzione non ratificata ha dimostrato come sia veramente difficile forzare i tempi... meglio agire attraverso i piccoli passi, rinunciare a obiettivi ambizioni, ma alla fine tirare avanti.... piuttosto che rafforzare troppo il processo e finire per scontentare una buona parte dei membri.

    Se l'Unione Europea non ha l'appoggio popolare di paesi come l'Irlanda, la Svezia o la Danimarca il motivo sta nel fatto che tradizionalmente e storicamente questi paesi difendano la propria esistenza politica contro gli interessi economici di questo circolo di affaristi. Su questo sono d'accordo con Lillo, l'Unione Europea è un circolo di affaristi.
    Quindi tirare avanti per cosa? Qual'è il fine ultimo dell'Unione Europea, Roberto?
    La pace? Ma anche la pace è una categoria della salute politica di una regione e se questa è fatta grazie a soli compromessi e accordi di natura economica è una pace fittizia, si sempre pace, ma senza dignità.
    Per questo dico che l'Unione Europea dovrebbe essere una forza politica. Il suo obiettivo dovrebbe essere la rivalutazione politica dell'Europa all'interno dell'Occidente. Se parliamo di Occidente oggi viene in mente l'America; l'Europa oggi non è che un'appendice dell'America nel più ampio spazio dell'Occidente. Hai detto bene, la Gran Bretagna partecipa all'Unione soltanto per volere degli Stati Uniti, che mantengono in osservazione le direzioni del vecchio continente. La Comunità Politica europea è una necessità oggi.
    Laddove i paesi sudamericani hanno ritrovato un proprio progetto comune, una nuova politica d'unità per tutto il continente, e laddove gli Stati Uniti e il Canada abbiano rafforzato ancora di più i rapporti con le potenze cosìdette marittime di Gran Bretagna, Israele, SudAfrica, Australia e Giappone e chiaro che la nuova geopolitica che si sta delineando lascia fuori dai rapporti di forza l'Europa. La Primavera Araba ha spostato poi la scena internazionale sul NordAfrica. I Giovani arabi stanno cercando di modernizzare i loro paesi mentre gli emiri e gli sceicchi vengono alla conquista dei nostri mercati, completamente indifesi dalle politiche economiche comunitarie di non protezione.
    L'Europa in tutto questo sta ferma e non è capace di collaborare neanche su un problema, quello dell'immigrazione, che è anche un problema politico. L'Europa vera, che vedo io, è quella senza Gran Bretagna e con Russia e Turchia, che da sempre hanno partecipato alla storia di questo continente. Ma un'Europa che risolva dapprima i problemi politici e poi pensi a come arricchire i propri sponsor.
     
    .
30 replies since 30/6/2011, 01:19   263 views
  Share  
.