Convocazione Consiglio dei Ministri - Governo Provvisorio

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  1. Giulio Leone Aurelio
     
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    CONSIGLIO DEI MINISTRI

    bandieraufficialecy1
    COMUNITA' POLITICA ROMANA




    Viene convocato per il giorno Martedì 30 Agosto 2011 il II Consiglio dei Ministri del Governo Provvisorio.
    Il Consiglio si terrà in questa discussione.
    Orario dei lavori: 2.00 - 23.59.
    Ognuno dei componenti del Governo è tenuto a partecipare e dare il proprio contributo, in caso di impossibilità a presenziare alla riunione se ne dia anticipata comunicazione.
    Viene esonerato per motivi personali l'Edile Ceriale L.O. Catone

    Punti all'ordine del giorno:

    -Ripresa dei lavori amministrativi;

    -Discussione su Censimento e Attività Circoli;

    -Programma per la Rinascita della Nazione;

    -Operazioni di avvicendamento dell'Assemblea Costituente;

    -Discussione sulla nuova Politica Estera;

    -varie ed eventuali.


    Edited by Giulio Leone Aurelio - 30/8/2011, 23:25
     
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  2. Filippo Techel
     
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    Ave a tutti,
    sarò presente al consiglio, non vedo l'ora di ricominciare a lavorare seriamente.

    Vale
     
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  3. Marco Licinio Crasso
     
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    Chi sono i membri del governo provvisorio?
     
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  4. DioNero94
     
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    Parteciperò in qualità di Tribuno.
     
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  5. Giulio Leone Aurelio
     
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    Signori, a causa di impegni lavorativi improrogabili ho dovuto spostare orario e luogo del Consiglio dei Ministri. Chiedo perdono per la sorpresa. Purtroppo Skype rimane un mezzo utilissimo ed efficace ma richiede sempre che tutti siano disponibili nello stesso momento e, come è ovvio, tutti noi abbiamo giustamente impegni e orari diversi.
    Dichiaro dunque ufficialmente aperto il II Consiglio dei Ministri del Governo Provvisorio della Repubblica del Senato e del Popolo di Roma.

    Per rispondere a Crasso, i membri del Governo Provvisorio sono i seguenti illustri nostri concittadini:

    Consolato: Aurelio - Simone
    Questura: Augusto
    Censura: Conti
    Pretura: Lupo
    Edilità Curule: ad interim del Consolato
    Edilità Ceriale: Ostio Catone

    Purtroppo il fratello e amico Catone sta vivendo un momento familiare veramente difficile e non è in grado per ora di svolgere il suo lavoro. A lui va tutto il nostro affetto e la nostra comprensione.
    Tuttavia al momento i suoi servizi non sono necessari. Finchè l'Assemblea Costituente non indicherà con precisione "cosa siamo" e "cosa vogliamo" è prematuro addentrarsi nella costruzione di siti internet e quant'altro.

    Mi soffermerei sulla questione Conti (al secolo Federico Sussetto). Federico utilizza rarissime volte il suo profilo Facebook per cui l'unico modo che abbiamo per ora di comunicare con lui è il forum. Però non l'ho ancora visto. Forse è ancora in vacanza? Se fosse così la sua assenza è giustificata. Ma ho paura che forse la sua disponibilità verso Res Publica stia venendo meno. Spero veramente che mi stia sbagliando. Se qualcuno sa come contattarlo lo faccia.

    Andiamo per ordine:

    Oggi 30 agosto, 9 cittadini hanno risposto al Censimento. A questi 9 mancano cittadini storici come Agricola Catone, come Cicerone, Nunzio, Falcus, e gli ultimi arrivati. Mi dispiace che i nuovi debbano di nuovo aver la noia del modulo del Censimento dopo averlo fatto da poco, ma la regola o vale per tutti o non vale per nessuno. Mancano ancora 12 giorni al termine per la presentazione del modulo, mi auguro sinceramente che tutti gli altri lo facciano e confermino la propria cittadinanza, ma se li aiutassimo, se li contattassimo ricordandogli la cosa, se parlassimo con loro ricordandogli il valore di Res Publica e del nostro progetto, non sarebbe male.

    La questione Censimento è legata alla questione Assemblea Costituente. Questa è la tappa fondamentale di questo processo perchè nell'AC inizia tutto e si compie tutto. Se fossimo una Democrazia moderna e sviluppata l'Assemblea Costituente sarebbe di natura elettiva. Questa, se ho ben capito, era anche l'idea di alcuni esponenti di Res Publica. Tuttavia l'impressione è che il numero dei cittadini regolarmente censiti alla fine non sarà altissimo e che tutti potremmo far parte dell'AC. Questa era anche la mia idea originaria.
    Il Principe del Senato, con decreto, ha sancito l'inizio dei lavori dell'Assemblea all'8 Ottobre. Noi come Governo abbiamo il dovere e il diritto di sancire le modalità con cui l'Assemblea dovrà lavorare.
    Dunque la mia proposta è la seguente:
    Tutti i cittadini che si saranno censiti entro il 10 Settembre avranno accesso diretto all'AC. Tutti coloro che chiederanno la cittadinanza dopo questa data ed entro il 30 Settembre potranno far parte dell'AC solo se in passato siano già stati cittadini. Tutti coloro che chiederanno cittadinanza oltre il 30 Settembre non saranno ammessi all'AC.
    Se la mia proposta incontrerà il parere favorevole di voi membri del Consiglio sarò felice di emanare un Decreto Consolare che definisca la questione.

    Per quanto riguarda l'attività sociale dobbiamo rimetterci in moto. Perciò auspico che il Questore convochi una riunione CNAI per ridiscutere tutte le gestioni degli Enti e stare dietro ai gestori in modo che non si addormentino e utilizzino le loro sezioni. Se gli Enti ripartiranno, da li si vedrà il grado di partecipazione di cui gode Res Publica. Certo ora abbiamo anche il gruppo Facebook, ma gli Enti sono gli Enti.

    Ultima questione, poi vi lascio in pace, la Politica Estera.
    Sentito il parere di alcuni vorrei precisare alcune cose che, senza dubbio, l'Assemblea Costituente definirà meglio.
    Noi siamo i cittadini di una Repubblica. Res Publica SPQR, Repubblica del Senato e del Popolo di Roma. La Repubblica rappresenta la nostra organizzazione interna, è, cioè, la simbolizzazione della Romanità. La riproduzione dello Stato romano che facciamo noi è un omaggio all'idea di Roma, è una palestra per allenarsi alla politica, alla comunicazione, è un laboratorio socio-culturale. Per tutto questo possediamo delle linee di politica interna e alcune di politica estera.
    La Comunità Politica Romana, invece, di cui Res Publica SPQR è colonna, racchiude i non-cittadini, i simpatizzanti, le associazioni di settore e sopratutto i futuri Circoli che vogliamo creare sul territorio. Dunque la CPR è la nostra veste civile, mentre Res Publica direi è la nostra veste politica.
    Come CPR la nostra missione è la Rivoluzione Culturale del sistema.
    Come Repubblica è senza dubbio l'affermazione della nostra sovranità e dello Stato romano come modello da seguire.

    Scusatemi se vi annoio.

    L'idea che vi propongo è quella di cercare la collaborazione con entità e soggetti che come noi utilizzano gli stessi strumenti, intellettuali e politici, per affermare la propria identità.
    Dopo una lunga analisi questi soggetti sono stati individuati in:

    Paesi Baschi (Euskal Herria)
    Celtic League (Ulster, Scozia, Galles, Cornovaglia, Bretagna, Isola di Man)
    Abcasia
    Ossezia del Sud
    Kurdistan
    Governo tibetano in esilio
    Repubblica di Cina (Taiwan)
    Repubblica Araba Saharawi Democratica (Sahara Occidentale)
    Grande Nazione Sioux

    Essi combattono da anni le loro battaglie in nome di un principio, di un'idea, e sopratutto in nome della Libertà del proprio popolo. Noi, insieme a loro, possiamo gettare le basi per la costruzione di una nuova Lega degli Stati Secessionisti, nome che può sembrare minaccioso, ma che può benissimo tradursi in Lega delle Nazioni e dei Popoli non rappresentati.
    L'obiettivo, ottenere rappresentanza diplomatica nelle sede internazionali e accrescere il proprio potere intrinseco. In una parola: legittimazione.

    Il primo passo a cui ho pensato è la formulazione di "sentenze" in materia di riconoscimento di questi soggetti, che io vi propongo e porgo al voto del Consiglio.

    1)La Repubblica del Senato e del Popolo di Roma (Res Publica SPQR), per mezzo dei propri Consoli, riconosce con forza i "diritti storici" del popolo basco all'autodeterminazione e all'autogoverno. Riconosce l'Euskal Herria, la terra del popolo basco, come Nazione occupata e rigetta l'uso di qualsiasi violenza, fisica e politica.

    2)La Repubblica del Senato e del Popolo di Roma (Res Publica SPQR), per mezzo dei propri Consoli, riconosce e rende onore alla storia e alle tradizioni delle Sei Nazioni celtiche, Ulster (Irlanda del Nord), Alba (Scozia), Cymru (Galles), Breizh (Bretagna), Kernow (Cornovaglia) e Mannin (Isola di Man), che giacciono sotto il dominio straniero e invoca l'unità dello Stato e del popolo irlandese contro la dominazione straniera.

    3)La Repubblica del Senato e del Popolo di Roma (Res Publica SPQR), per mezzo dei propri Consoli, riconosce la sovranità degli Stati dell'Abcasia e dell'Ossezia del Sud e non riconosce l'autorità di chi cerca d'imporre la propria volontà con le armi; invoca l'unità dello Stato e del popolo osseto ed esprime simpatia e rispetto per la costituita Comunità per la democrazia e per i diritti dei popoli.

    4)La Repubblica del Senato e del Popolo di Roma (Res Publica SPQR), per mezzo dei propri Consoli, riconosce il popolo curdo come una Nazione senza Stato. Sostiene la ricerca dei sessantamilioni di individui curdi verso la realizzazione materiale della propria patria, verso l'affermazione della propria identità e la conquista della propria esistenza politica: il Kurdistan.

    5)La Repubblica del Senato e del Popolo di Roma (Res Publica SPQR), per mezzo dei propri Consoli, riconosce la Repubblica di Cina (Taiwan) come legittimo rappresentante di tutto il popolo cinese. Res Publica SPQR sostiene la politica dei "tre no" della Repubblica di Cina: "no all'unificazione, no all'indipendenza, no all'uso della forza".
    In più, la repressione e la negazione dei diritti umani e delle libertà politiche che da anni la Repubblica Popolare Cinese esercita sul coraggioso popolo tibetano rende non gradita la suddetta entità a chi, come noi, opera e crede nei principi di Pace, Libertà e Giustizia.
    Res Publica SPQR è al fianco del Governo tibetano in esilio per la liberazione del Tibet.

    6)La Repubblica del Senato e del Popolo di Roma (Res Publica SPQR), per mezzo dei propri Consoli, riconosce l'autorità dell'etnia Saharawi al controllo del territorio del Sahara Occidentale, occupato dalla Spagna, dal Marocco e dalla Mauritania. L'integrità del territorio del Sahara è indispensabile per la sopravvivenza e lo sviluppo dei Saharawi. Res Publica SPQR riconosce lo Stato sovrano della Repubblica Araba Saharawi Democratica.

    7)La Repubblica del Senato e del Popolo di Roma (Res Publica SPQR), per mezzo dei propri Consoli, riconosce il diritto dei Nativi Americani ad esercitare la propria sovranità e la propria legge morale sul popolo Lakota, costituito in Repubblica Lakota, all'interno di cinque Stati americani (South e North Dakota, Minnesota, Wyoming e Nebraska). Insieme a Dakota e Nakota, riconosce l'esistenza etnico-politica della Grande Nazione Sioux e sostiene l'American Indian Movement.

    Dunque esprimete un giudizio tra il Favorevole e il Non Favorevole alla presa d'ufficialità di tali note, che in caso di ratifica verranno pubblicate sui canali ufficiali del Governo.

    Questo è tutto, passo a voi le dovute considerazioni.
     
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  6. Simone Correnti
     
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    Per la questione circoli, affidiamo al questore una soluzione, aprendo il CNAI e prendendo le somme, penso ceh una riduzione drastica dei circoli sia inutile e inefficace, per il momento anche se inattivi i circoli storico devo essere mantenuti.

    Per l'assemblea costituente sono d'accordo con Aurelio, aperta a tutti, tanto siamo pochi e infine mi sembra anche giusto.

    Se dobbiamo seguire questo punto : Come Repubblica è senza dubbio l'affermazione della nostra sovranità e dello Stato romano come modello da seguire.

    Come hai scritto tu è giusto chiedere il riconoscimento, il problema è che la nostra sovranità teoricamente prende anche questi territori: baschi, parte delle nazioni celtiche, Abcasia, Ossezia del Sud.

    Non sono molto d'accordo con i presunti diritti della repubblica di taiwan, si al riconoscimento, no ai suoi presunti diritti su tutta la Cina continentale.
     
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  7. Filippo Techel
     
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    Ave a tutti,
    secondo me la questione alla base è ancora una: che cosa vogliamo essere.
    Se vogliamo rimanere una micronazione, come è stata Res Pvblica in questi anni dalla sua fondazione, allora tutte le cose che sono state dette dal console, sono giuste.
    Se invece ci mettiamo in testa di diventare un movimento politico reale, queste cose non sono da prendere in considerazione, e serve un ragionamento di tipo diverso.
    Questo punto però si affronterà durante i lavori dell'assemblea costituente, ma è bene anticiparlo già da adesso.

    Nel merito, invece, di quello di cui Giuliano ha parlato, mi trovo favorevole al criterio di partecipazione per i posti dell'assemblea costituente. Saremo in un numero talmente esiguo da non doverci preoccupare, quindi mettere paletti o meno non cambierà molto la sostanza. Solamente chi è interessato veramente al nostro progetto e ha voglia di lavorare sarà presente.

    Per quanto riguarda invece i decreti attuati verso le altre micronazioni io dico questo: sapete bene che io sono per una unità a livello nazionale (nazionale nel senso di persone che si riconoscono in un unica identità nazionale), e le secessioni non mi piacciono affatto. Per questo propongo una collaborazione, ma solo con le associazioni che mostrano i nostri stessi obiettivi e ideali, per arrivare ad una unità con loro e creare un soggetto unico.
    Purtroppo sappiamo tutti che il nostro fine è ottimo, ma che un numero esiguo come il nostro, non andremo da nessuna parte. Ovviamente tutto questo senza farci fagocitare da chi ne sa più di noi.
    E' vero che Res Pvblica è un laboratorio politico, e simulare delle situazioni, come i rapporti con i paesi esteri, non ci può far che crescere, ma a noi adesso servono altre cose.
    Queste sono solo alcune considerazioni, ma il giuramento che ho fatto, mi lega ad un patto di fedeltà verso Roma, e, mi crederete pazzo, ma l'onore per me è ancora una cosa importante, spero che lo sia anche per tutti voi, quindi farò tutto quello che il console eletto ordinerà, a meno che questo non intacchi gli interessi di Roma.

    Vale
     
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  8. Maximus Seiano Conti
     
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    Sono d'accordo con l'apertura a tutti dell'AC, ma non vedo il motivo di fare differenza tra chi è già stato cittadino e chi non lo è mai stato: anche i neocittadini secondo me dovrebbero poter partecipare all'AC.
    Riguardo alla questione dei riconoscimenti: per me va bene, ma non vedo cosa centri tutto questo con noi. Se ho ben capito l'intenzione è quella di creare una Lega degli stati secessionisti comprendente Res Publica e queste nazioni, se le intenzioni sono queste mi sembra una cosa piuttosto inverosimile un organizzazione di questo tipo: come facciamo noi, giovani ragazzi occidentali, a metterci in contatto e collaborare con popoli che a malapena sappiamo dove si trovano, di cui non conosciamo la lingua, la cultura, i costumi e che in alcuni casi vivono in situazioni di povertà e sofferenza. E' già molto difficile riuscire a comunicare con loro (sia perchè non conosciamo la loro lingua, sia perchè pochi di loro dispongono dei moderni mezzi di telecomunicazione), figuriamoci ad aiutarli ad ottenere il riconoscimento internazionale.
    In ogni caso, se decidiamo di sostenere il riconoscimento di questi popoli sarebbe giusto sostenere anche quello degli altri:
    - Kosovo
    - Groenlandia e isole Fær Øer
    - Nagorno-Karabakh
    - Transnistria
    - Cipro Nord
    - Sealand
    - Occitania
    - Somaliland
    - isole Chagos
    - Papua occidentale
    - Molucche meridionali
    - Palestina (e su questo punto si creerebbero molte discussioni)
    - Polinesia francese, Nuova Caledonia, Wallis e Fortuna
    - Guam, Porto Rico, isole Marianne settentrionali, isola Navassa, isole Vergini, isola Wake, Samoa americane, atollo Johnston, atollo Midway, atollo Palmyra
    - isola di Pasqua
     
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  9. Simone Correnti
     
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    Concordo con FIlippo, per il momento dedichiamoci all'interno, e usiamo tutte le energie per la costituente, il resto viene dopo. Il riconoscimento di questi stati, non mi convince, inoltre non credo proprio che accetteranno, il motivo è semplice: il shara occidentale, che si sta impegnando per l'indipendenza, neanche ci terrà in considerazione, perchè ai suoi occhi sembreremo un semplice gioco. Mettetevi nei panni altrui, se io sarei esterno, alla guida di un vasto movimento, non 20 persone, ma centinaia o migliaia, al massimo posso ridere della nostra realtà. Inoltre questa cosa dell'indipendenza non mi convince, non credo che dobbiamo puntare alla sovranità( e poi su cosa?). Ma creare, come ha detto Filippo, un movimento politico.
     
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  10. RomulusLupus
     
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    Eccomi. Salve a tutti.

    In merito all'AC trovo giusto che possano partecipare tutti, dopotutto chi vi parteciperà avrà sicuramente interesse e, come giustamente affermavano Filippo e Simone, non siamo neppure in molti.

    Per quanto riguarda la nostra attività politica e culturale, mi trovo in accordo con Filippo, Simone e Conti: prima di instaurare un eventuale contatto con i rappresentanti di queste entità o soggetti alla ricerca della libertà del proprio popolo o dell'indipendenza affinchè ci sostengano (sempre ammesso che accettino la nostra collaborazione) dovremmo crescere sia dal punto di vista politico che da quello culturale, e dovremmo essere in grado di trovare canali e mezzi adegati. Pertanto, accodandomi a quanto asserito da Filippo e Simone, ritengo opportuno, per il momento dedicarci all'interno, alla politica ed alla diffusione della nostra cultura. Al massimo, potremmo tentare di contattare su facebook piccole associazioni internazionali simili alla nostra per poi in futuro dare vita ad un'eventuale "lega", ma di questo se ne parlerà in AC.
     
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  11. Giulio Leone Aurelio
     
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    Bentornato Conti, sono contento di vederti ancora attivo, pensavo ti stessi allontanando. Mi sarebbe dispiaciuto.

    Non a caso, signori, nel nominare i Ministri di questo Governo si è scelto di dar voce a tutte le interpretazioni e correnti associazionistiche che ci sono in questo momento in Res Publica e di cui, credo, Filippo è in prima fila nel rappresentare la corrente d'ispirazione nazionale.
    Per questo ho detto che l'Assemblea Costituente è un croce via. Perchè definirà cosa siamo e cosa vogliamo.
    Mi trovo assolutamente d'accordo con la visione di Filippo, di Simone, di Federico e di Giuseppe: Res Publica è il progetto di un movimento politico reale.
    Ma non solo. Mi prendo la responsabilità di farmi portavoce di una visione di Res Publica che non sia univoca, ma molteplice. Più volte ho sostenuto che Res Publica sarà un movimento politico, perchè avrà le proprie pretese politiche e farà le proprie proposte politiche; sarà una Comunità composta dalla rete dei Circoli e delle associazioni che usano la cultura e l'intelletto come principale strumento di lotta; sarà un'organismo extranazionale, sovranazionale, internazionale.
    Cosa significa quest'ultimo punto?
    Significa che nonostante tutto la struttura della Repubblica così come è adesso non deve morire ma persistere. Questo non significa rimanere una Micronazione, che è una strada che abbiamo definitivamente lasciato. Ma significa esser consci che l'idea di Roma che propagandiamo è la migliore, e che lo Stato Romano vive, nonostante tutto.
    Voler sostituire l'attuale stato delle cose, brutto, corrotto e decadente, con lo Stato Romano, non significa esser sognatori, pazzi o reazionari. Significa attuare, con i dovuti metodi e con i dovuti tempi, la Rivoluzione, romana, politica, sociale.
    Appoggiare o collaborare con questi soggetti significa collaborare alla nascita di un Mondo diverso. Esattamente come lo vogliamo noi, ma sopratutto, significa acquisire prestigio.

    Rispondendo a Conti. I popoli che ho citato io non sono poveri e posseggono tutti gli strumento adatti alla lotta sia alla comunicazione. Semplicemente sono popoli oppressi. Per essere precisi:

    Occitania, Groenlandia e Far Oer non hanno mai chiesto indipendenza e non sostengono azioni antinazionali di nessun tipo.
    La Palestina costituirà il proprio Stato dal 20 settembre, come stabilito dall'agenda delle Nazioni Uniti.
    Kosovo, la Repubblica Turca di Cipro Nord, Nagorno-Karabakh, Transnistria, Somaliland sono "stati fantoccio" o dittature che non possono incontrare la nostra simpatia.
    Sealand, uno Stato personale privo di una Comunità Politica che è la base e il criterio con cui è stata fatta la scrematura della lista che vi ho presentato.

    Tuttavia, ringraziando Filippo per la mostrata fedeltà alla linea, i Consoli di Res Publica hanno sempre scelto metodi decisionisti democratici. Non per niente ho messo ai voti tutte le decisioni.
    Ognuna delle visioni che noi abbiamo di Res Publica è rispettabile, condivisibile, e a mio parere, complementare.
    Ma rimandiamo tutto all'Assemblea.

    Se non c'è nient'altro da aggiungere dichiaro dunque accettata la proposta sull'AC e rifiutata quelle delle "sentenze" internazionali.

    Res Publica ha bisogno di noi per andare avanti, continuamo così, ragazzi.
    Grazie a tutti per la partecipazione.
     
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  12. DioNero94
     
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    Anche se ininfluente mi esprimo a favore di quanto detto da Filippo: basta secessionismi (a che pro?), dobbiamo puntare a far ripartire l'Italia unendo i giovani ed i lavoratori, intesi come classe operaia e precaria.
    Poi ne parleremo meglio in AC.
     
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  13. Giulio Leone Aurelio
     
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    Dato che si è espresso anche il Tribuno, e che non c'è più nulla da aggiungere, dichiaro concluso il Consiglio dei Ministri.
     
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12 replies since 29/8/2011, 17:24   123 views
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