NEOLIBERISMO E CAPITALISMO

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    Romano

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    Neoliberismo
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    Questa voce o sezione sull'argomento economia non cita alcuna fonte o le fonti presenti sono insufficienti.
    Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sull'uso delle fonti. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.

    Neoliberismo è un termine usato dagli appartenenti al liberalismo economico (liberismo), una dottrina economica che ha avuto grande impulso a partire dagli anni ottanta, soprattutto ad opera di Margaret Thatcher e Ronald Reagan. Essa sostiene la liberazione dell'economia dallo Stato, la privatizzazione dei servizi pubblici, la liberalizzazione di ogni settore non strategico e la fine di ogni chiusura doganale.

    I sostenitori del neoliberismo, portando come prova la notevole crescita economica registrata negli Stati che hanno adottato questa linea di sviluppo, spiegano che favorendo la libertà di mercato si ingenera nel lungo periodo una generale crescita dell'economia in termini di PIL e di livello di scambio tra paesi lontani: questo ciclo virtuoso accresce nel tempo il livello di benessere non solo delle classi agiate ma anche delle grandi masse[senza fonte].

    Tale miglioramento economico deve essere considerato anche sotto il profilo della difesa del diritto di ogni uomo a disporre autonomamente di sé e della propria vita. Queste tesi sono sostenute soprattutto dalle forze politiche, non strettamente conservatrici, che si ispirano al Liberismo ed al capitalismo.
    [modifica] Critiche al Neoliberismo

    Secondo i critici, il neoliberismo non ha portato benessere a tutta l'umanità, ma ha accentuato le disuguaglianze fra le differenti classi sociali all'interno dello stesso Paese e le sperequazioni esistenti tra i paesi ricchi ed il "sud" del mondo. Ovvero è aumentata la ricchezza di alcuni paesi e delle multinazionali a scapito della maggioranza delle popolazioni.

    Altri detrattori hanno sottolineato che questo processo di arricchimento generalizzato è avvenuto soprattutto a scapito del pianeta Terra distruggendo per sempre risorse non rinnovabili e creando di conseguenza esternalità negative. Il gruppo combattente nel Chiapas, lo stato più grande del Messico, EZLN si oppone a questo modello economico, poiché ha portato la colonizzazione dei terreni messicani.

    Naomi Klein in Shock economy denuncia il carattere antidemocratico del neoliberismo. La tesi è che attraverso pratiche spregiudicate, che comportano l'uso dei media e lo sfruttamento della confusione e dello shock causati da eventi come guerre o cataclismi, le grandi istituzioni finanziarie mettano sotto pressione i governi tramite lo strumento del debito (Banca Mondiale, WTO, FMI) per far approvare riforme liberiste contro gli interessi generali delle popolazioni e a favore di lobby e multinazionali.
    [modifica] Scelte neoliberiste

    Le scelte economiche neoliberiste sono state di recente adottate da molti paesi del Terzo Mondo - ad esempio Myanmar e Pakistan - e dalle società dell'Europa centro-orientale uscite dal socialismo, come scelta obbligata in seguito alla loro adesione alle principali organizzazioni internazionali (Banca Mondiale, WTO, FMI).
    [modifica]Scuola di Chicago (economia)
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    Con l'espressione Scuola di Chicago si definisce una scuola di pensiero, elaborata da alcuni professori dell'Università di Chicago, basata su una descrizione delle istituzioni economiche pubbliche e private contemporanee, promuove inoltre ipotesi di riforme in senso liberale e liberista dell'economia.
    Indice
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    1 Principi
    2 Chicago Boys
    3 La crisi del 2008
    4 Collegamenti esterni
    5 Bibliografia

    [modifica] Principi

    È osservabile una tendenza al libero mercato ma non è esclusa, in costanti e determinate situazioni, l'azione dell'intervento governativo e statale.

    I maggiori esponenti di tale scuola furono i premi Nobel Milton Friedman e George Stigler. L'atteggiamento economico di tale scuola fa da ponte tra la scuola neoclassica e la scuola austriaca.

    Gli insegnamenti della scuola di Chicago sono anche chiamati neoliberisti. Essi influenzarono e caratterizzarono le politiche economiche dei governi statunitensi del presidente Ronald Reagan e del governo inglese del primo ministro Margaret Thatcher.
    [modifica] Chicago Boys

    I "Chicago Boys" furono un gruppo di giovani economisti cileni formatisi presso l'Università di Chicago, nel 1970 circa, sotto l'egida di Milton Friedman e Arnold Harberger.

    Successivamente furono assunti a metà degli anni '70 nell'amministrazione del ministero dell'economia del Cile, presieduto dal tecnico José Piñera, durante il regime di Augusto Pinochet.

    Le politiche del ministero di Piñera si caratterizzarono per il processo di privatizzazione e liberalizzazione dell'economia del paese, dopo le riforme collettiviste del governo socialista di Salvador Allende, che portarono a un forte sviluppo economico.

    Fu varata inoltre un'importante riforma del sistema pensionistico, basata sulla liberalizzazione e privatizzazione del monopolio pubblico della previdenza pensionistica. Tale sistema pensionistico è stato recentemente recepito da altri paesi, anche europei. La teoria dei Chicago Boys è stata applicata per anni in tutto il mondo, soprattutto in quei paesi che chiedevano prestiti al Fondo Monetario Internazionale, in quanto, lo stesso FMI, poneva come condizione per l'ottenimento dei prestiti, l'applicazione di politiche economiche neo-liberiste, anche contro l'orientamento dei governi a cui si rivolgeva e, spesso, contro l'interesse delle stesse popolazioni.

    Ha dato i suoi frutti soprattutto a partire dall'America Latina, nel Cile di Pinochet e in Argentina, che nel 2001 fu colpita da una gravissima crisi economica.
    [modifica] La crisi del 2008

    La crisi avviata negli ultimi giorni di settembre 2008, con gran parte delle Banche del mondo in procinto di fallire in mancanza di intervento dello Stato e con le borse di tutto il globo in caduta libera (Orso), che riducevano drasticamente il valore delle azioni e delle pensioni legate ai fondi di investimento, secondo alcuni critici dimostrerebbe la fragilità della teoria della scuola di Chicago. A tali critiche è stato ribattuto che gli interventi distorsivi dello Stato hanno creato le condizioni per l'esplosione della bolla immobiliare e che la teoria dei mercati efficienti si limitava a parlare delle informazioni "disponibili" sul mercato.

    Questa dottrina, fatta propria dal Fondo Monetario Internazionale, ha comportato per molti anni che ai paesi poveri fosse imposti tagli alle spese sociali, risanamento dei conti pubblici, apertura al commercio estero e agli investimenti stranieri.

    Nel 2008 ha iniziato a manifestarsi la crisi mondiale, partita proprio dagli Stati Uniti: il forte calo delle vendite nelle industrie statunitensi dell'automobile ha costretto (per mancanza di liquidità, dovuta al forte indebitamento delle banche e dei cittadini americani e alla loro impossibilità a spendere), a chiedere e ottenere, dal governo Bush, nel dicembre 2008, per evitare il fallimento, prestiti per 17 miliardi di dollari.

    Il F.M.I, andando evidentemente contro alle teorie applicate per anni, il 21 dicembre 2008, per bocca del suo presidente, il francese Dominique Strauss-Kahn, ha chiesto agli Stati di spendere, per stimolare l'economia, qualcosa come il 2% del PIL mondiale.

    Discutiamone.

    Siamo arrivati al 2011: il capitalismo ha fallito. Le teorie neoliberiste e monetariste a favore del capitalismo finanziario e di un nuovo sistema liberale alternativo allo stato sociale si sono dimostrate inefficiaci e disastrose.

    Qual'è la vostra posizione in merito?
     
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  2. Jacopo Vibio Frentano
     
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    il neoliberismo non ha fallito affatto: è riuscito perfettamente nel suo scopo di consegnare la ricchezza nelle mani di pochi a spese dello stato e di tutti gli altri.
    L'analisi di marx è inquietantemente vera, come non mai più o meno dagli anni 80 dell'ottocento.
     
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  3. Vidkun Quisling
     
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    Io opto per il miglioramento del capitalismo.
     
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  4. Jacopo Vibio Frentano
     
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    CITAZIONE (Vidkun Quisling @ 10/9/2011, 20:05) 
    Io opto per il miglioramento del capitalismo.

    ovvero addomesticarlo e trasformarlo in capitalismo sociale come in scandinavia.
     
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  5. Vidkun Quisling
     
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    CITAZIONE (Jacopo Vibio Frentano @ 11/9/2011, 11:24) 
    CITAZIONE (Vidkun Quisling @ 10/9/2011, 20:05) 
    Io opto per il miglioramento del capitalismo.

    ovvero addomesticarlo e trasformarlo in capitalismo sociale come in scandinavia.

    Esatto
     
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    Romano

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    CITAZIONE (Jacopo Vibio Frentano @ 10/9/2011, 18:58) 
    il neoliberismo non ha fallito affatto: è riuscito perfettamente nel suo scopo di consegnare la ricchezza nelle mani di pochi a spese dello stato e di tutti gli altri.
    L'analisi di marx è inquietantemente vera, come non mai più o meno dagli anni 80 dell'ottocento.

    Sentirlo da te che eri un mangiacomunisti è veramente esaltante ^_^

    Comunque sono d'accordo: bisogna fare un passo indietro. Il capitalismo va sottomesso all'interesse sociale e la politica deve riprendere le redini della funzione di indirizzo politico, sennò...

    "I politici saranno i becchini di loro stessi", per dirla, ancora una volta, con le parole di Marx.
     
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5 replies since 10/9/2011, 11:56   220 views
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