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DioNero94.
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Pensavo, come me molti hanno nostalgia di Res Publica, di quello che è stato, di ciò che ha rappresentato e molti di loro li ho visti disposti a farla risorgere, nuova e più bella che mai. I nostri avi, i nostri nonni si sono trovati faccia a faccia con le più terribili devastazioni e sempre si sono rimboccati le maniche ed hanno ricostruito la più gloriosa delle Patrie, la culla della Cultura Umana: nei secoli ci siamo dimostrati, cadendo e rialzandoci, un popolo di irriducibili, un popolo di invincibili. Fato, barbari, francesi, tedeschi, Dei ebraici e chi più ne ha più ne metta ma nessuno mai è riuscito a tenerci sotto il suo giogo. Nietzsche ci ammirava per la nostra capacità di superare vecchi sistemi morali, per il nostro spirito. E noi dovremmo tradire tutti loro e deluderli in una sfida che, paragonata alle future, è quanto di più piccolo ci sia? Mai. noi se è vero quello che diciamo, ossia di essere gli Eredi dei Romani, gli Ultimi dei Romani, allora dobbiamo qui ed ora rimboccarci le maniche e ricostruire questa grande micronazione, per noi stessi e per il micronazionalismo italiano, per ciò ch siamo stati e ciò che potremmo essere nuovamente. Romani, a noi!
Chiunque sia desideroso di resuscitare questa grande micronazione è ben accetto, ma prima voglio chiedervi: la vostra volontà vuole accettare questa sfida e vincerla? La mia si.
Lorenzo Emilio Lepdio
Tribunus Plebis.