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Cari cittadini e cittadine,
oggi si sta consumando quello che tutti noi nel profondo dei nostri cuori ci auguravamo: la rinascita della gloriosa Res Publica, pilastro del micronazionalismo sin dal 2009.
Di questo ringrazio pubblicamente tutti i miei confratelli e concittadini, che hanno creduto e credono tuttora nell'idea della Romanità e nella centralità dell'Umanesimo Civile nella Società umana.
Tutto ciò ci infonde una grande speranza: speranza di ripartire, speranza di rinascita, di ripresa, di tornare a volare alto. Saremo costanti stavolta? Il dubbio permane. Ma rimane soffocato dall'affetto, dalla voglia di stare assieme, con gente che conosciamo ormai da troppi e troppi anni per tornare indietro.
E seppur nello scetticismo - che non manca e non mi manca - siamo in molti a rimettere la presenza. A dire: sì, ci siamo. Siamo quelli che non si arrendono mai, quello che stanno ritti sotto il vessillo. E' bastato un nonnulla, un soffio di vento, un tramonto, per farci uscire dalle nostre esistenze e darci la voglia, la forza, di riesumare l'antico stendardo.
E dunque eccoci e siccome ci risiamo, ognuno di noi riprende con forza e vigore la propria dignità di cittadino romano.
Ed io, in qualità di cittadino romano, sento di dover mandare un messaggio. Che ho raccolto nelle discussioni con altri concittadini, che condividono la mia stessa posizione.
La Res Publica è tale se è di tutti. Dunque il nostro è un appello al Pluralismo Ideologico: non possiao permettirci il lusso di imporre un pensiero unico alle teste libere e pensanti dei cittadini Romani. L'impressione mia e di molti altri, che ci sia un tentativo di congelare su posizioni uniche, chiuse, condivise tra pochi, l'intero posizionamento politico ed ideologico della società romana.
Su questo punto noi non ci stiamo.
Come noi non ci stiamo al fatto che tutto si riduca a dover assistere ai giochi di pochi incaricati, autonominati, nella condotta della vita politica della Res Publica.
Quello che chiediamo è questo: ristabilire la dignità dell'Assemblea Popolare di tutti i cittadini romani e tornare alla libera discussione nel rispetto delle forme repubblicane.
Noi confidiamo nella parola e nella saggezza del principe del Senato, Caio Regolo Cicerone, che ci tutelerà tutti in questo complicato e lungo passaggio.
Con affetto ed infinita stima,
un cittadino romano. -
DioNero94.
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Sottoscrivo,
Lorenzo Emilio Lepido
ex-Tribuno della Plebe. -
Un matto.
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Sottoscrivo e concordo pienamente con Aquila. . -
Marco Giuliano Leone.
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Il Senato è per eccellenza il luogo dell'auctoritas e della dignitas romana,Aquila. Sono certo che farà un lavoro eccellente perché è guidata da uno dei Padri della Patria, che al momento dell'appello, quando nessuno o pochi ci credevano, non si è tirato indietro e ha nominato i senatori nel rispetto delle leggi tradizionali romane. È la soluzione migliore, frater. Il pluralismo ideologico è preservato e tornerà consuetudine quando avremmo ristabilito l'ordinaria dialettica tra le fationes. Nel frattemo, l'appello che rivolgo io, è quello della Concordia: lavoriamo su noi stessi e tra di noi alla ricerca del vero spirito romano e della sua Universalitas. . -
Marco Licinio Crasso.
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Condivido le parole dell'eminente Caio Giulio Aquila.
Le condivido perché stiamo tornando a sognare, perché stiamo tornando nel luogo in cui, tutto sommato, col cuore giammai c'eravamo discostati e allontanati.
Condivido anche che la Res Publica è il luogo di tutti, proprio per il suo stesso significato, e che ogni cittadino è pari.
Tuttavia stiamo attraversando un periodo difficile.
La ripresa delle antiche e solide istituzioni per dare corpo e forma ai nostri ideali e alle nostre idee, per unirci sempre piu sotto un unico simbolo, ha bisogno di decisioni forti e, se non fulminee, diremmo celeri.
Per fare ciò c'è bisogno di accentramento decisionale, c'è bisogno di una figura forte che dia la spinta, l'avvio del nostro nuovo cammino, una persona che tracci il lavoro da fare e che per tale cosa tutti i cittadini, ed è qui il senso collegiale indicato dall'eminente Caio Giulio Aquila, recepiscano e mettano in atto.
Badate fratelli quiriti!
Come ribadisce Caio Giulio, ci sono ancora molte incognite che devono essere rischiarate dai raggi abbacinanti della Res Publica rinata. Saremmo abbastanza forti da continuare il progetto appena ricominciato?
Ed è proprio da questa domanda che mediante Consulto Ultimo il Senato ha dato facoltà di Dictator al nostro beneamato Princeps.
Al lavoro, senza alcun indugio dunque. È una situazione straordinaria e come tale deve essere trattata.. -
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Si, ma adesso suggerirei che il Senato si sciolga in favore dell'assemblea popolare. . -
Filippo Techel.
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Le istituzioni attuali, sono state create per affrontare un momento che è davvaro difficile, la riapertura di questo forum.
Sciogliere questi organi subito all'inizio sarebbe causa destabilizzante di ciò che si intende fare. Creerebbe caos e metterebbe romani contro romani.
La res publica tornerà, ma ora ,come succedeva nell'antichità in casi straordinari, vanno prese decisioni straordinarie con istituti straordinari. Inoltre credo che il nostro numero debba essere superiore per pensare di far riavviare il normale funzionamento delle istituzioni democratiche.. -
RomulusLupus.
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A mio avviso, lo scioglimento degli organi decisionali in questo frangente tanto delicato provocherebbe ancora più caos. Un disordine che non possiamo permetterci se vogliamo che la Res Pubblica torni a funzionare come si deve in tempi brevi. Per ora pensiamo a ristabilire l'equilibrio. . -
Marco Giuliano Leone.
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Il Senato ha scelto la dittatura del Principe Cicerone, e non durerà più di quanto stabilito dalla nostra Costituzione. Se vogliamo che duri di meno, sta a noi. . -
.Le istituzioni attuali, sono state create per affrontare un momento che è davvaro difficile, la riapertura di questo forum.
Sciogliere questi organi subito all'inizio sarebbe causa destabilizzante di ciò che si intende fare. Creerebbe caos e metterebbe romani contro romani.
La res publica tornerà, ma ora ,come succedeva nell'antichità in casi straordinari, vanno prese decisioni straordinarie con istituti straordinari. Inoltre credo che il nostro numero debba essere superiore per pensare di far riavviare il normale funzionamento delle istituzioni democratiche.
Cosa c'è di meglio dell'utilizzare la costituzione? Il Senato non è stato eletto. Siamo già 12-13 cittadini. Si utilizzi l'assemblea popolare in seduta plenaria. Non c'è alcuna necessità di un senato che non rappresenti la pluralità di pensieri, intelligenze ed ordinamenti sociali.CITAZIONEIl Senato ha scelto la dittatura del Principe Cicerone, e non durerà più di quanto stabilito dalla nostra Costituzione. Se vogliamo che duri di meno, sta a noi.
Conosco a menadito la cosa. Anche se avrei consigliato di affiancarlo con il classico documento con cui si stabilisce il limite dei poteri. La nostra costituzione non conosce dittature con assegni in bianco.
Comunque sto richiedendo il rispetto delle forme costituzionali. E non sono il solo a pensarlo.. -
Filippo Techel.
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Chi altro lo pensa? . -
Un matto.
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Io. -
Marco Giuliano Leone.
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Se questo è il pensiero di due cittadini allora fatene esplicita richiesta al Dictator.
Io credo che il Senato rappresenti sempre la pluralità dei pensieri. La sua essenza è per natura sopra ogni parteggiamento. Dovremo ritrovare il senso della sanctitas del Senato.. -
DioNero94.
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Pure io. Non reputo corretto che non si faccia passare la nuova Cosituzione almeno per il voto finale nell'AP. . -
Un matto.
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Pure io. Non reputo corretto che non si faccia passare la nuova Cosituzione almeno per il voto finale nell'AP.
Quello è sancito nella costituzione e si dovrà fare per forza (parte VII art. III) ma credo che si possa fare anche di più in AP..
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