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Luca Giulio Siculo.
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CITAZIONEQuel microchip parla con neuroni e in futuro potrà anche "ripararli"
Un lavoro del Cnr di Bologna ha portato a una piattaforma che ha al centro un circuito trasparente, biocompatibile e organico. Obiettivo: mettere a punto nuovo tecniche di cura meno invasive
BOLOGNA - Un microchip trasparente, biocompatibile ed organico (quindi con un basso rischio di rigetto) capace di "parlare" e interagire con il funzionamento dei neuroni. Un'innovazione che potrà condurre, in futuro, alla "riparazione" dei neuroni malfunzionanti ad esempio per un trauma o per il morbo di Parkinson. La nuova piattaforma è stata creata dai ricercatori del Cnr di Bologna ed è stata pubblicata sulla rivista Nature Materials, una delle più prestigiose al mondo nel campo della scienza e la tecnologia dei materiali.
Il punto di partenza è stato individuare nuove tecniche, non invasive, per migliorare la conoscenza dei complicati processi che regolano il cervello. La ricerca ha dimostrato che si può stimolare l'attività neuronale, 'manipolarla', e conseguentemente leggerla. Lo strumento, un elettrostimolatore chiamato Ocst (Organic cell stimulating and sensing transistor), prevede una stimolazione e registrazione bidirezionale dell'attività dei neuroni. "In pratica - spiega il coordinatore del progetto Michele Muccini, responsabile del Cnr-Ismn di Bologna - l'elettronica organica trasparente riesce a rimanere per lungo tempo a contatto con i neuroni senza che questi vengano danneggiati, essendo biocompatibile. Il transistor è organico, dunque, molto più appetibile degli altri materiali usati fino ad oggi come il silicio".
Un domani, spiegano i ricercatori, la capacità di interazione tra cellule nervose e dispositivo potrebbe avere applicazioni per la rigenerazione del tessuto nervoso periferico compromesso dopo incidenti traumatici o malattie degenerative come il morbo di Parkinson oppure nella diagnosi precoce di eventi epilettici. Inoltre, lo sviluppo di questa piattaforma, potrà portare benefici anche all'industria chimico farmaceutica per lo screening a basso costo degli effetti di sostanze chimiche sulle cellule.
Insieme al Cnr, il progetto è stato realizzato grazie agli istituti Ismn (Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati) e Isof (Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività) con la collaborazione dell'Istituto italiano di tecnologia (Iit) ed E. t. c., spin off del Cnr e start up del gruppo Saes. Nei prossimi tre anni, l'obiettivo dei ricercatori è di sperimentare l'utilizzo del microchip non solo in vitro (come è stato fatto sugli animali fino ad oggi) ma anche in vivo. La ricerca ha beneficiato di finanziamenti pubblici (europei e regionali) ed, in parte, anche privati.
(06 maggio 2013)
larepubblica.it
Una scoperta rivoluzionaria che cambierà sicuramente la neurologia e la cura di diverse malattie e traumi. Un balzo in avanti anche sulla creazione dei primi cyborg umani... Pensate a dei transduttori di segnale che ricevono informazioni digitali per mezzo di un'antenna e li trasformano in segnali biochimici trasmessi sul sistema nervoso centrale...
Vi confesso che stavo facendo qualche ricerca anch'io a tal proposito.... -
Francesco Agricola Catone.
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Argomento interessantissimo fino a che punto si spingerà il progresso tecnologico? . -
DioNero94.
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Affascinante. .