I corso:attualità

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  1. Jacopo Vibio Frentano
     
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    Il corso si compone su tutti gli articoli pubblicati sul giornale Logos. Dunque una vera e propria raccolta più che un unico discorso organico

    La società Occidentale giunta nel suo beatissimus saeculum
    Occidente corrotto, decadente
    Europa, soffocata tra l’americanizazzione e la corruzione


    Ogni civiltà ha il suo declino, ogni società muore. E’ sempre stato così, dalla fine della civiltà Sumerica, fino alla fine dell’Impero Romano e dell’Evo antico. Ed ora anche la civiltà Occidentale-Europea agonizza nel proprio sangue. E’ l’incipit di tutto ciò, quella origine arcana che però non ne rappresenta di certo una causa, è nientemeno che il primo conflitto mondiale che segnò il declino definitivo della civiltà Europea, quella borghese e nazionale, quella della belle epoque.
    La I guerra mondiale è stato uno degli eventi più travolgenti della Storia. C'è a dire che per gli Italiani la Grande Guerra fu uno degli eventi bellici più sentiti, tanto che venne chiamata romanticamente la IV Guerra d'Indipendenza, come se ancora fossimo in pieno risorgimento, perchè erano ancora irredente le terre di Trento e Trieste. Ma questa guerra lunga e massacrante, costellata da oltre 600.000 morti da parte delle file italiane, fu un evento con cui si chiuse un'epoca. Un bella epoca, la belle epoque.
    Da allora l’Europa entrò in una spirale, che l’ha portata ad essere da faro e guida del mondo, da “caput mundi”, da “città di oro e luce”, a fanalino di coda del sistema mondiale, divorata dalla corruzione morale della società, dalla fine dei valori, da una perdita di identità e da una lenta ed inesorabile decadenza, corruzione ed americanizazzione.
    Storicamente parlando, la fine di una civiltà è del tutto simile alla fine di una precedente, soprattutto se simili sono i fattori che ne hanno determinato prima il declino, poi la caduta. Adesso, per potere meglio comprendere cerchiamo di paragonare l’Europa di oggi a l’Impero Romano d’Occidente. La I guerra mondiale non è altro che una dei conflitti della serie di guerre civili della potente ma divisa Roma. Già la belle epoque è paragonabile al beatissimus saeculum dei romani, in cui l'epoca d'oro favorisce la ricchezza, il divertimento, il lusso, la crescita relativa in tutti sensi ma accanto a ciò nasce già i primi semi della rovina.
    Allora iniziò la decadenza. Abbiamo avuto poi gli smodati anni '20 e '30, i cosiddetti anni della crisi, ricchezze, violenze e rinascite. L'anno dei dittatori, delle nuove potenze, del pericolo rosso, bianco e nero a seconda del punto di vista. E questo è paragonabile al periodo della dinasta Giulio-Claudia. La II guerra mondiale furono il corrispondente delle guerre civile successe alla morte di Nerone. , ma volendo al cinquantennio di anarchia militare dopo la morte di Commoddo, l’inetto figlio di Marco Aurelio, l’imperatore filosofo Dopo ci fu la rinascita, abbiamo avuto il nostro Colosseo, le nostre restaurazioni... e poi una sorta di pace vigile, mente il mondo intorno a noi fremeva, ora il terzo mondo, allora lo sconvolgimento che proveniva dalle steppe. Pace vigile perchè nel resto del mondo si combatteva mentre la Guerra Fredda turbava gli animi dei paesi.
    Dopo la fine della Guerra Fredda... la scomparsa di un "nemico" da combattere... la convinzione di essere i migliori al mondo, di poterlo dominare, ora come allora.
    Lo stesso mondo che si "globalizza"alla nuova civiltà che comanda, al nuovo IMPERO ROMANVM che non altro che gli U.S.A.
    La globalizzazione simile a quella romanizzazione, quel appiattimento.
    Ed ecco il ripiegamento in se stessi, il desiderio di cambiare ma è tardi, problemi ambientali (il nostro caldo volontario e il freddo involontario del IV secolo), l'immigrazione di questi novelli barbari.... lo scontro tra civiltà e religione... quante similitudini e paragoni possibili tra il grande Impero dei Romani e Noi. Ma da quella I guerra mondiale che non è stato altro che l'incipit, l'inizio del declino, quanto tutto è cambiato e si è corrotto. Ora l’Europa, dopo che l’asse è passato dalla Roma-Europa, al nuovo Oriente-America, si trova a guardare come gli stessi cittadini dell’Urbe capitolina. Volendo essere più precisi, soggiungo qualche caratteristica:
    *III-IV d.c. Calo demografico nelle province dell'Impero a causa delle tasse e della ristagnazione economica dovuta al malgoverno.
    *XX-XI d.c. Calo demografico nei paesi Occidentali a causa del costo della vita e della ristagnazione economica dovuta ad un governo incosciente. *
    III-IV d.c. Immigrazione entro i confini dell'Impero di grosse masse di barbari, che vengono sommariamente romanizzati, e cominciano a costituire grandi gruppi dentro i confini, frammentatone l'unità. L'Immigrazione è dovuta per fattori economici e politici.
    *XX-XI d.c. Immigrazione all'interno dei paesi Occidentale di enormi masse di immigrati, che si globalizzano, cominciano a diventare grossi gruppi, e causano la nascita della società multi-etnica e multi-razziale.
    *III-IV d.c. Dilagarsi della corruzione... i magistrati dell'epoca credevano d'ordine il regalarsi "doni". Enorme dispendio insensato di soldi e mostra di lusso da parte dei ricchi sempre più ricchi, mentre la popolazione muore dalla fame. Concentrazione dunque del denaro.
    *XX-XI d.c. Identica cosa nell'epoca moderna, una corruzione lenta, in una società del consumismo, del denaro, dello spreco.
    Ma mentre il mondo europeo si va sgretolando sotto i nostri occhi, nei valori, nei fondamenti, in tutte le sue particolarità, in un mondo che ammette che si levino i crocifissi dalle scuole, mentre le donne islamiche portano costrette il velo nel nostro territorio, in un Europa che rifiuta il cristianesimo, che rifiuta le sue origini, ecco, che i suoi cittadini chiudono gli occhi e volgono gli occhi. Finché continueremo a dormire nel nostro coma, con i nostri paraocchi, convinti di essere l’elite del mondo, e non un gigante con i piedi d’argilla, allora presto la nostra civiltà perderà la sua identità, scomparirà. Forse adesso i vari De Gaulle, Churcill e De Gasperi si staranno rivoltando nella tomba, chiedendosi perché i figli d’Europa si siano rassegnati ad un declino così lento ed inesorabile.

    L.Colaleo, Logos, Novembre, Uscita I, Anno I
     
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0 replies since 3/9/2007, 12:15   115 views
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