II corso:la politica in SPQR

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Jacopo Vibio Frentano
     
    .

    User deleted


    Salve, ragazzi. Questo è il primo corso di Politica in SPQR, spero che gli iscritti a tale corso siano tanti. A quelli che sono desiderosi di farlo li invito a convalidare l'iscrizione nella bacheca dei corsi.
    Ecco la lezione. Vi premetto però che sarà possibile partecipare al corso solo da lunedì prossimo, permettendo così di aspettare eventuali iscritti.

    Il rapporto che esiste tra la politica e SPQR, per quanto si potesse pensare che l'aspirazione di romanità assunta dalla stessa possa essere uno svantaggio per lo svilupparsi di un libero sistema politico, invero è lo stesso che intercorre tra qualunque stato e il suo apparato politico.
    La costituzione e la legislazione vigente permettono alle correnti politiche di affermarsi nel pieno rispetto delle medesime.
    Infatti grazie al sistema di democrazia rappresentativa, equilibrio dei poteri e ad un apparato meritocratico, i partiti/movimenti politici trovano gli spazi necessari per vivere in un libero sistema politico.
    L'applicabilità delle ideologie trova però un'altra sistemazione. Possiamo dire che la quasi totalità delle ideologie politiche sono in differenti modi applicabili all'interno dell'accezione di stato romano.
    Per procedere nella nostra nalisi ci concentreremo sulle principali ideologie che si sono affermate in SPQR Res Publica nell'arco di questi primi mesi di vita e sulle principali ideologie che vi ci si potrebbero affermare.
    Per quanto concerne ai partiti, quelli che si sono avvicendati in SPQR sono stati sei, dei quali quattro ancora attivi. In ordine cronologico MPC (Movimento Populare Cesariano, PCI (Partito Comunista Imperiale), PNS (Partito Nazional Socialista), PFC (Partito Fascista Combattente), PIC (Partito Imperiale Conservatore) ex POS (Partito Oligarchico Spartano e infine il PDL (Partito Democratico Liberale).
    Procederemo nelle analisi partitiche esclusivamente per i quattro partiti ancora attivi, vale a dire MPC, PFC, PIC e PDL poiché le attività del PNS e del PCI sono assolutamente irrilevanti.
    L'MPC è uno dei più caratteristici (per il nome), ricco di riferimenti alla romanità e ideologicamente si basa sulla visione popularista, dunque tradizione e universalità della meritocrazia, nella prospettiva di uno stato quale detentore e garante di una missione storica compiuta dalla società.
    Il PFC è d'ispirazione fascista, ma di un fascismo moderato, che si propugna dei valori sui quali reggere la società, abiura la dittatura ma dichiara la necessità di uno stato forte che sia garante della collettività.
    Il PIC, fortemente conservatore, si basa sulla meritocrazioa oligarchica, dove chi merita, dunque i migliori, hanno l'onere di guidiare sapientemente la parte restante. Inoltre, bisogna aggiungere, che lo stesso partito crede che la cultura sia una fortissima arma per la difesa della società.
    MPC, PFC e PIC sono tutti e tre dei movimenti molto vicini ideologicamente, sopratutto nel concetto di meritocrazia. Ciò a dato vita alla CPR (Coalizione Paternalistica Romana).
    Nell'ideale fortissimo che SPQR porta avanti, ossia la Restauratio Imperii, tutte e tre queste ideologie, ossia popularismo, fascismo e conservatorismo oligarchico, e in generale la meritocrazia, troverebbero lo spazio necessario a svilupparsi, in qualunque tipo di governo.
    Il PDL, portatore di ideali democratici e fortemente liberale, è anch'esso, dal punto di vista ideologico, attuabile in uno stato Romano.
    Di fatto si troverebbe benissimo inel sistema di democrazia rappresentativa, cosìcome in una monarchia costituzionale, con forti poteri al parlamento e figura del sovrano rappresentativa.
    Dunque sia un sistema meritocratico che uno democratico potrebbero benissimo funzionare in uno stato quirita. Ciò perché le istituzioni di democrazia rappresentativa e quella del principato (princips,imperator) non vanno in contrasto agli quei ideali sopraccitati.
    Diversa è la situazione che si verrebbe a creare con una forte autocrazia o con uno stato socialista.
    Il primo ci riconduce al dominato, ma il rischioche si corre è quello di allontanarsi da quell'equilibrio formale dei poteri in uno stato romano per avvicinarsi viceversa a tirannie orientali, estranee alla cultura romana.
    Interessantissima sarebbe invece la creazione di un universale stato romano soacialista (o comunista). Infatti la rivoluzione sociale internazionalista coinciderebbe con l'universalità romana, e i popoli potrebbero vivere nella comunanza dei beni e la gestione socialista sotto le insegne di una tranquillizzante pax romana. Un immenso stato socialista (o comunista) che eguaglierebbe sotto di se le distinzioni sociali, esporterebbe nel globo la rivoluzione, dunque riecco a noi l'internazionale comunist, portando con se le idee rivoluzionarie.
    Le forme di governo che male si adatterebbero allo stato romano sono senza dubbio quelle dello stato teocratico e/o quello feudale, estranei entrambi alla cultura romana, laica e fondato su un diritto e sui i cittadini.
    L'ideologia più inattuabile è però senza dubbio quella anarchica, specialmente violenta, piché rifiutando la collettività e lo stato, rifiuta lo ius che è la base dello stato romano.

    Magistro Aquila
     
    .
0 replies since 3/9/2007, 12:20   118 views
  Share  
.