GERARCHIA E DEMOCRAZIA

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  1. Publio Cornelio Scipione
     
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    Proprongo qui un piccolo "saggio" sulla democrazia,scritto da un mio amico(alessandro) e accettato in toto da me.(anche perchè è di riferimento evoliano ed è un pò il concetto che abbiamo tutti di gerarchia)



    la società egualitaria sta allo stato ORGANICO (e quindi gerarchico) come un oggetto inanimato (tipo un sasso) o un organismo unicellulare sta ad un essere vivente di un certo livello (un mammifero o un uomo) e ti spiego anche perchè.

    quando tu dividi un due un sasso non avrai altro che due sassi, stesso discorso vale per gli organismi che si riproducono tramite scissione, se invece proverai a dividere a metà un uomo o un mammifero non avrai due creature viventi, ma un solo cadavere.
    gli individui di una società egualitaria sono difatti tra loro uguali (per definizione) e non presentano una specificità nel ruolo, esattamente come le molecole che compongono una roccia non hanno qualificazioni particolari e valgono non in relazione alla propria QUALITA' ma bensì in relazione alla propria QUANTITA': tre chili di oro valgono di più di un solo chilo dello stesso minerale.
    Il contrario invece vale per un essere vivente in cui ogni CELLULA (in contrapposizione alle MOLECOLE della roccia) ha un reale motivo per trovarsi nel luogo che occupa e non è sostituibile con una altra cellula qualsiasi, pena il malfunzionamento dell' organismo.
    Sai come si chiama la patologia che vede l' esponenziale moltiplicarsi di cellule prive di ogni specificità in un organismo umano? TUMORE!
    E' a causa dell' egualitarismo che questa società è affetta di tale male, è a causa di questa società malata che l' umanità eè divenuta un cancro per il pianeta terra!
    La sovversione inizia con la rivoluzione inglese del Cromwell che porta l' assolutismo ad un regime di monarchia costituzionale, precedente che poi dovette dare ispirazione ai borghesi che scatenarono la rivoluzione francese.
    Ora è vero che il re in quei casi era indegno, come coloro che lo circondavano e questo perchè, con l'assolutismo (e il totalitarismo, antitesi dello stato organico, ci tengo a precisare!) il re aveva voluto togliere influenza alla classe aristocratica facendola degenerare in una decadente corte di eunuchi.
    In quel caso come negli altri che la storia riporta (il crollo dell' impero zarista con conseguente avvento del socialismo sovietico in russia) non era il principio ad essere errato ma bensì coloro che quel principio rappresentavano, come altro esempio posso porre quello di Martin Lutero che, visitando la Roma papalina e trovandola decadente e corrotta, pensò bene di creare uno scisma senza precedenti al centro dell' Europa in funzione anti-gerarchica e anti-imperiale.

    Nello stato egualitario si ha la dittatura dei molti sui pochi, e alcuni potrebbero dire che questo sia positivo perchè così sono molti ad essere felici e pochi ad essere "sfruttati".. Ma io rispondo con una domanda:"QUANDO MAI LA MAGGIORANZA HA AVUTO RAGIONE?"
    Nell' egualitarismo vi è il dominio della MASSA, entità che, come ho spiegato prima, è amorfa in contrapposizione al POPOLO, che è organico.
    La massa è per definizione composta da individui mediocri e la mediocrità come sempre punta a guardare solo ed esclusivamente al proprio orticello senza curarsi di ciò che lo circonda.
    Come possono dunque tanti egoismi agire in modo costruttivo? quando mai la somma di molteplici mediocrità ha portato una sola eccellenza?
    MAI! E' questa la risposta.

    La gerarchia passa attraverso il riconoscimento del proprio posto ed il disconoscimento di qualsiasi altra occupazione che non si confaccia alla propria natura (il Dharma degli Hindu) e nella bhagavadgita è detto che è meglio l' obbedienza imperfetta al prorpio dharma che quella perfetta a quello altrui; lo stesso Evola ebbe a dire che era nettamente meglio un contadino o un artigiano che adempissero pienamente al proprio dovere rispetto ad un monarca che non agiva in modo positivo.
    Per quello che mi riguarda sarei ben lieto di lasciare ad altri il compito di gestire un impero dalle caste più elevate, riservandomi un posto da anonimo legionario nell' esercito o da sereno agricoltore che scandisce la propria vita tramite l' alternarsi delle stagioni.. questo ammesso, ovviamente, che ci siano persone molto migliori di me per rivestire quei ruoli di grande responsabilità.

    La prevaricazione del ruolo altrui è un fenomeno che è nato proprio con le democrazie parlamentari poichè siccome TUTTI pososno ambire a TUTTO (almeno in teoria) ogniuno tenterà di arrivare all' apice della piramide senza riguardo alcuno per coloro che calpesterà in questa sua grottesca "scalata"..
    Usare tante energie per educare mediocremente l' intera popolazione è sbagliato, in quanto si potrebbero usare molte meno energie per educare fino ai livelli più elevati una classe ristretta di aristocratici insegnando loro le buone virtù umane e il buon governo sin dalla più tenera età, educando il resto della popolazione all' apprendimento delle arti liberali.

    Nella società egualitaria ad avere importanza non è difatti la virtù e il valore del singolo, è invece il conto in banca ad averla!

    E tutto questo discorso l' ho fatto quasi non tenendo conto della metafisica, visto che volendovisi credere è detto che ogni uomo ha la propria sorte decretata dal Fato, quindi se qualcuno nasce in una determinata CASTA (e non CLASSE ECONOMICA, badate bene!) c' è un motivo e non è casuale.
    E' anche da sottolineare la netta distanza tra le due classi inferiori: braccianti (shudra) e borghesi-artigiani(vaishya) (non tenendo conto della non-casta degli schiavi) e le tre superiori:Guerrieri (kshatriya), Sacerdoti (Brahmini) e, infine, la casta regale ove il monarca incarna il volgitore della ruota (chakravarti).
    La differenza tra queste caste è di natura interiore e ontologica prima che sociale ed economica: uno delle caste elevate, l' Arya, ha delle energie interiori che, una volta risvegliate tramite l' iniziazione, lo renderanno superiore agli uomini comuni (Vir viene da Vis, forza e della stessa radice è Virtus, virtù; al contrario Uomo viene da Homo, quindi da Humus, terra, Umiltà è della stessa radice).



    Fine

    Allora,io posso dire di concordare con ogni cosa scritta da Alessandro,e se avete domande o critiche,non fate a meno di farle.
     
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  2. Ged90
     
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    cioé una scietà egualitaria è il regno dei dementi mentre una società gerarchica/aristocratica sarebbe l'optimus reipublicae status atque nova insula utopia?non mi sembra che hai proposto argomentazioni valide o particolareggiate...
    inoltre se non erro anche in questa repubblica ognuno può ottenere una carica politica...oppure ci sono i patrizi che nascono per essere istruiti e per comandare e i plebei che arano i campi e fanno massa?
     
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    Romano

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    A quanto pare, mi sembra un punto di vista molto naturalistico dove un ordine superiore stabilisce una meritocrazia teocratica, dove la religione coincide con l'ideale.
    Mi sembra molto l'organizzazione germanica delle origini, con il capo-guerriero che guida una schiera di sottoposti divisi a seconda delle capacità individuali.
     
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    Picchè nu sem nu e quand passeme la gente fa': esseè...quiss!!

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    Se non vado errato il capo guerriero doveva dimostrarlo il suo valore, non gli era attribuito a gratisse.

    Ma comunque sia se l'idea è quella di un sistema tribale, allora siamo messi propio male.

    E spostiamoci su un altro aspetto: se io nasco in una "casta" perchè sono destinato a morirci? Che me ne frega a me se l'autore vuol passare la sua vita a zappare? Se sono figli odi agricoltore ma sono più capace del figlio del nobile o del guerriero, perchè non dovrei aspirare al comando politco o militare? Mi sembra una buona giustificazione della codardia dell'autore: io mi accontento di rimanere un nulla tra tanti nulla, condannati da questo presunto "fato". Mi si permetta di replicare che questa è un'idiozia. Si accusano i cattolici di esser creduloni per la lro fede, ma qui addirittura si invoca un fato che ha programmato tutto per tutti e che dovrebe condannare l'umanità ad essere sua schiava senza possibilità di scegliere. Deprimente.
     
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    Romano

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    L'uomo deve avere la possibilità di affermarsi.
     
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    e leggendo in particolar modo questo trafiletto:
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    E tutto questo discorso l' ho fatto quasi non tenendo conto della metafisica, visto che volendovisi credere è detto che ogni uomo ha la propria sorte decretata dal Fato, quindi se qualcuno nasce in una determinata CASTA (e non CLASSE ECONOMICA, badate bene!) c' è un motivo e non è casuale.
    E' anche da sottolineare la netta distanza tra le due classi inferiori: braccianti (shudra) e borghesi-artigiani(vaishya) (non tenendo conto della non-casta degli schiavi) e le tre superiori:Guerrieri (kshatriya), Sacerdoti (Brahmini) e, infine, la casta regale ove il monarca incarna il volgitore della ruota (chakravarti).
    La differenza tra queste caste è di natura interiore e ontologica prima che sociale ed economica: uno delle caste elevate, l' Arya, ha delle energie interiori che, una volta risvegliate tramite l' iniziazione, lo renderanno superiore agli uomini comuni (Vir viene da Vis, forza e della stessa radice è Virtus, virtù; al contrario Uomo viene da Homo, quindi da Humus, terra, Umiltà è della stessa radice).

    dove emerge la possibilità per me e te ultimi tra gli ultimi di essere primi tra i primi?
    l'autore nega che si tratti di classi economiche rifugiandosi dietro la parola "caste" e il "fato".
    il fato sono io, sono io che divento padrone del mio destino decidendo cosa farne della mia vita e delle mie aspirazioni.
     
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  7. Publio Cornelio Scipione
     
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    CITAZIONE (Ged90 @ 27/9/2007, 23:10)
    cioé una scietà egualitaria è il regno dei dementi mentre una società gerarchica/aristocratica sarebbe l'optimus reipublicae status atque nova insula utopia?non mi sembra che hai proposto argomentazioni valide o particolareggiate...
    inoltre se non erro anche in questa repubblica ognuno può ottenere una carica politica...oppure ci sono i patrizi che nascono per essere istruiti e per comandare e i plebei che arano i campi e fanno massa?

    una società egualitaria è una società di pochi dementi che governano su molti dementi.

    perchè secondo te non ha argomentazioni valide? spiega.

    parli della repubblica italiana o della re spublica? se parli dell'italia io sono totalmente contro questo sistema,se parli della res publica idem,visto che di Romano fino ad adesso ha solamente il nome.

    Tu che cosa credi,meglio una persona valida,istruita sin dalla nascita a compiere il suo lavoro importante,oppure è meglio quel plebeo ignorante(berlusconi,prodi,fini,la mussolini,bertinotti,scanio ecc.) che ti comanda a tue spese?

    CITAZIONE (Caio Giulio Aquila @ 28/9/2007, 14:48)
    A quanto pare, mi sembra un punto di vista molto naturalistico dove un ordine superiore stabilisce una meritocrazia teocratica, dove la religione coincide con l'ideale.
    Mi sembra molto l'organizzazione germanica delle origini, con il capo-guerriero che guida una schiera di sottoposti divisi a seconda delle capacità individuali.

    si,esattamente.
    La religione deve per forza coincidere con l'ideale in quanto essendo metafisica è l'unica a poter decidere se l'uomo è adatto o meno a compiere dato "lavoro".
    Questa p erò è un ottica tradizionale,ora purtroppo siamo nell'era moderna e concedere ai religiosi il potere di decidere questioni così importanti sarebbe un suicidio.
    Beh,nella germania delle origini siamo già entrati nell'età del ferro(filosofica),io parlo proprio dell'era tradizionale,comunque questo è un altro punto.

    Quel che si potrebbe applicare in quet'era moderna sarebbe una società aristocratica di pochi(ma buoni) che governano per i molti(e non sui molti)
     
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  8. Flavio Cornelio Silla
     
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    Uno dei più bei motti latini che mi è stato insegnato è: Quisque est faber suae fortunae. Differenze di natura ontologica? Tra le persone? Ma per piacere. Ci sono i più capaci e i meno capace. E sono ben d'accordo che sono i primi ad aver il diritto di governare. Ma non diciamo che le capacità dipendono dall'estrazione sociale e dalla nascità, per favore.

    CITAZIONE
    tre chili di oro valgono di più di un solo chilo dello stesso minerale.

    e io che pensavo fosse un metallo :D

    Edited by Flavio Cornelio Silla - 28/9/2007, 15:45
     
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  9. Publio Cornelio Scipione
     
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    CITAZIONE (Flavio Giulio Bellico @ 28/9/2007, 14:59)
    Se non vado errato il capo guerriero doveva dimostrarlo il suo valore, non gli era attribuito a gratisse.

    Ma comunque sia se l'idea è quella di un sistema tribale, allora siamo messi propio male.

    E spostiamoci su un altro aspetto: se io nasco in una "casta" perchè sono destinato a morirci? Che me ne frega a me se l'autore vuol passare la sua vita a zappare? Se sono figli odi agricoltore ma sono più capace del figlio del nobile o del guerriero, perchè non dovrei aspirare al comando politco o militare? Mi sembra una buona giustificazione della codardia dell'autore: io mi accontento di rimanere un nulla tra tanti nulla, condannati da questo presunto "fato". Mi si permetta di replicare che questa è un'idiozia. Si accusano i cattolici di esser creduloni per la lro fede, ma qui addirittura si invoca un fato che ha programmato tutto per tutti e che dovrebe condannare l'umanità ad essere sua schiava senza possibilità di scegliere. Deprimente.

    Se per sistma tribale intendi un sistema a caste allora centri il punto.
    ANche se come ho detto prima questa "filosofia" potrebbe essere applicata solo in part a quest'era moderna.
    Tu GIUSTAMENTE mi dici che : perchè se sono nato in una casta sono destinato a morirci?
    Parlando da un ottica tradizionale,un uomo non avrebbe neanche osato fare questa domanda poichè perl'uomo della tradizione tutto ha un motivo e se è nato in una casta li deve restare poichè ha dietro di se decine di generazioni che hanno fatto lo stesso.

    Parlando da unottica moderna uno si chiede : ma se mio padre è medico(e quindi nasco nella classe degli artigiani) perchè devo fare il medico? io voglio fare il soldato!
    Ed infatti in quest'era moderna,se ci fosse una società aristocratica,tu lo potresti fare tranquillamente,poichè ora ognuno pensa come vuole.Prima non era così.

    Io non critico il cristinesimo medievale,io critico quello moderno. Se tornasse il cristinesimo degli ordini cavallereschi,ben venga! Io mi ci arruolerei subito!
    Erano dei valori cristiani molto alti e soprattutto veri!
    Comunque nessuno ha detto che questo fato decide tutto della tua vita..semplicemente traccia una "via principale" dove tu puoi liberamente "camminare" ma non sovvertire in toto.
    Io credo che ci sia un disegno universale nella quale agire liberamente purchè non si cerchi di distruggerlo o di sovvertirlo,a quel punto si vieni distrutti da esso.

    Poi nessuno ha detto di esser schiavi di qesto fato,semlicemente si dice di riconoscere che esiste e che il fato ha un suo filo conduttore.Tutto qua.

    CITAZIONE (Flavio Giulio Bellico @ 28/9/2007, 15:17)
    e leggendo in particolar modo questo trafiletto:
    CITAZIONE
    E tutto questo discorso l' ho fatto quasi non tenendo conto della metafisica, visto che volendovisi credere è detto che ogni uomo ha la propria sorte decretata dal Fato, quindi se qualcuno nasce in una determinata CASTA (e non CLASSE ECONOMICA, badate bene!) c' è un motivo e non è casuale.
    E' anche da sottolineare la netta distanza tra le due classi inferiori: braccianti (shudra) e borghesi-artigiani(vaishya) (non tenendo conto della non-casta degli schiavi) e le tre superiori:Guerrieri (kshatriya), Sacerdoti (Brahmini) e, infine, la casta regale ove il monarca incarna il volgitore della ruota (chakravarti).
    La differenza tra queste caste è di natura interiore e ontologica prima che sociale ed economica: uno delle caste elevate, l' Arya, ha delle energie interiori che, una volta risvegliate tramite l' iniziazione, lo renderanno superiore agli uomini comuni (Vir viene da Vis, forza e della stessa radice è Virtus, virtù; al contrario Uomo viene da Homo, quindi da Humus, terra, Umiltà è della stessa radice).

    dove emerge la possibilità per me e te ultimi tra gli ultimi di essere primi tra i primi?
    l'autore nega che si tratti di classi economiche rifugiandosi dietro la parola "caste" e il "fato".
    il fato sono io, sono io che divento padrone del mio destino decidendo cosa farne della mia vita e delle mie aspirazioni.

    QUesto è un sisterma altamente meritocratico.Se il ocntadino si dimostra abile nell'arte militare e politica ed il patrizio no,allora si cambiano i ruoli ed il patrizio,anche se di sangue nobile,va a zappar la terra ed il contadino va ad occuparsi dello stato poichè se lo merita.



    CITAZIONE (Flavio Cornelio Silla @ 28/9/2007, 15:42)
    Uno dei più bei motti latini che mi è stato insegnato è: Quisque est faber suae fortunae. Differenze di natura ontologica? Tra le persone? Ma per piacere. Ci sono i più capaci e i meno capace. E sono ben d'accordo che sono i primi ad aver il diritto di governare. Ma non diciamo che le capacità dipendono dall'estrazione sociale e dalla nascità, per favore.

    CITAZIONE
    tre chili di oro valgono di più di un solo chilo dello stesso minerale.

    e io che pensavo fosse un metallo :D

    Lo era prima,ora non più.

    Poichè prima solamente i più nobili potevano accederre agli studi ed essere iniziati all'arte politica e militare.ora tutti,quindi il problema non c'è più.

    Ricordatevi che quest'articolo è scritto sotto un punto di vista tradizionale,traducetelo nell'era moderna.
     
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    Romano

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    Tu GIUSTAMENTE mi dici che : perchè se sono nato in una casta sono destinato a morirci?
    Parlando da un ottica tradizionale,un uomo non avrebbe neanche osato fare questa domanda poichè perl'uomo della tradizione tutto ha un motivo e se è nato in una casta li deve restare poichè ha dietro di se decine di generazioni che hanno fatto lo stesso.

    Il padre ed il figlio possono avere attitudini diverse. Il discorso non regge: il figlio di Marco Aurelio non era per nulla come il padre.
    Il primo meritava di fare l'imperatore, il secondo il porco nella stalla.
     
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  11. Flavio Cornelio Silla
     
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    La prevaricazione del ruolo altrui è un fenomeno che è nato proprio con le democrazie parlamentari poichè siccome TUTTI pososno ambire a TUTTO (almeno in teoria) ogniuno tenterà di arrivare all' apice della piramide senza riguardo alcuno per coloro che calpesterà in questa sua grottesca "scalata"..
    Usare tante energie per educare mediocremente l' intera popolazione è sbagliato, in quanto si potrebbero usare molte meno energie per educare fino ai livelli più elevati una classe ristretta di aristocratici insegnando loro le buone virtù umane e il buon governo sin dalla più tenera età, educando il resto della popolazione all' apprendimento delle arti liberali.

    Scusa ma con che criterio classifichiamo in massa la gran parte della popolazione e selezioniamo la ristretta cerchia di quelli che devono essere educati in maniera eccellente fin dalla tenere età per diventare la classe dirigente? Non è forse attraverso l'educazione uguale di tutti che quelli buoni vengono a galla? E' vero che talvolta i sistemi sono marci e c'è corruzione ecc...ma come principio è testando il tutto che si scopre la parte migliore, non selezionandola a priori. Onestamente non ha molto senso sta roba. C'e della gente che anche se venisse educata dalla regina Elisabetta non imparerebbe le buone maniere e al contrario persone umili con una finezza e una signorilità straordinaria.

    Non si può scegliere un gruppo a caso ed eleggerlo a futuro governante e quindi degno della migliore educazione, così come non si puo capire dalla tenerà età quali sono i migliori (sempre che questa parola abbia un senso...lo ha solo specificando il contesto). E crescendo che si emerge sugli altri. E' vero che a volte anche chi è bravo non riesce a emergere e chi non lo è magari con sotterfugi riesce. Ma queste ingiustizie mi sembrano più piccole di una ingiustizia pazzesca quale può essere quella di delegare la gran parte del popolo al lavoro e riservare l'educazione a pochi.

    CITAZIONE
    Poichè prima solamente i più nobili potevano accederre agli studi ed essere iniziati all'arte politica e militare.ora tutti,quindi il problema non c'è più.

    Allora non era una differenza di natura ontologica, stiamo attenti a come usiamo le parole. Era semplicemente una differenza di possibilità ed educazione.
     
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  12. Publio Cornelio Scipione
     
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    CITAZIONE (Caio Giulio Aquila @ 28/9/2007, 15:56)
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    Tu GIUSTAMENTE mi dici che : perchè se sono nato in una casta sono destinato a morirci?
    Parlando da un ottica tradizionale,un uomo non avrebbe neanche osato fare questa domanda poichè perl'uomo della tradizione tutto ha un motivo e se è nato in una casta li deve restare poichè ha dietro di se decine di generazioni che hanno fatto lo stesso.

    Il padre ed il figlio possono avere attitudini diverse. Il discorso non regge: il figlio di Marco Aurelio non era per nulla come il padre.
    Il primo meritava di fare l'imperatore, il secondo il porco nella stalla.

    tu mi tiri fuori roma,

    roma,come concetto è moderna come lo è la grecia o l'egitto...
    io ti parlo ancor prima dei babilonesi,hittiti o sumeri..io ti parlo dell'era della tradizione indo-ariana.
     
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    Romano

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    CITAZIONE (Publio Cornelio Scipione @ 1/10/2007, 15:41)
    CITAZIONE (Caio Giulio Aquila @ 28/9/2007, 15:56)
    Il padre ed il figlio possono avere attitudini diverse. Il discorso non regge: il figlio di Marco Aurelio non era per nulla come il padre.
    Il primo meritava di fare l'imperatore, il secondo il porco nella stalla.

    tu mi tiri fuori roma,

    roma,come concetto è moderna come lo è la grecia o l'egitto...
    io ti parlo ancor prima dei babilonesi,hittiti o sumeri..io ti parlo dell'era della tradizione indo-ariana.

    Che significa, allora non è più una ideologia, ma un trattato di storia sull'aristocrazia. Prego di mantenere una certa coerenza.

    Io ti ho parlato in termini pratici: se il padre è capace, il figlio può essere un idiota.
     
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  14. Publio Cornelio Scipione
     
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    CITAZIONE (Flavio Cornelio Silla @ 28/9/2007, 16:02)
    CITAZIONE
    La prevaricazione del ruolo altrui è un fenomeno che è nato proprio con le democrazie parlamentari poichè siccome TUTTI pososno ambire a TUTTO (almeno in teoria) ogniuno tenterà di arrivare all' apice della piramide senza riguardo alcuno per coloro che calpesterà in questa sua grottesca "scalata"..
    Usare tante energie per educare mediocremente l' intera popolazione è sbagliato, in quanto si potrebbero usare molte meno energie per educare fino ai livelli più elevati una classe ristretta di aristocratici insegnando loro le buone virtù umane e il buon governo sin dalla più tenera età, educando il resto della popolazione all' apprendimento delle arti liberali.

    Scusa ma con che criterio classifichiamo in massa la gran parte della popolazione e selezioniamo la ristretta cerchia di quelli che devono essere educati in maniera eccellente fin dalla tenere età per diventare la classe dirigente? Non è forse attraverso l'educazione uguale di tutti che quelli buoni vengono a galla? E' vero che talvolta i sistemi sono marci e c'è corruzione ecc...ma come principio è testando il tutto che si scopre la parte migliore, non selezionandola a priori. Onestamente non ha molto senso sta roba. C'e della gente che anche se venisse educata dalla regina Elisabetta non imparerebbe le buone maniere e al contrario persone umili con una finezza e una signorilità straordinaria.

    Non si può scegliere un gruppo a caso ed eleggerlo a futuro governante e quindi degno della migliore educazione, così come non si puo capire dalla tenerà età quali sono i migliori (sempre che questa parola abbia un senso...lo ha solo specificando il contesto). E crescendo che si emerge sugli altri. E' vero che a volte anche chi è bravo non riesce a emergere e chi non lo è magari con sotterfugi riesce. Ma queste ingiustizie mi sembrano più piccole di una ingiustizia pazzesca quale può essere quella di delegare la gran parte del popolo al lavoro e riservare l'educazione a pochi.

    CITAZIONE
    Poichè prima solamente i più nobili potevano accederre agli studi ed essere iniziati all'arte politica e militare.ora tutti,quindi il problema non c'è più.

    Allora non era una differenza di natura ontologica, stiamo attenti a come usiamo le parole. Era semplicemente una differenza di possibilità ed educazione.

    ma che ideologia fascista è la tua silla? mi illumini per favore?

    un fascista che mi parla coem un comunista...tirando le solite prole dell'educazione di tutti,dei diritti di tutti,dell'uguaglianza di tutti e cazzate del genere...
    quale autore fascista ti sei letto?

    comunque ti rispondo molto semplicemente.

    questo cambiamento si può applicare solamente se vi è una rivoluzione..
    le persone che si sono distint nella rivoluzioena ndranno a far parte dell'aristocrazia e nomineranno di conseguenza quelli che nell'ordine guerriero dovranno sceglierei i bambini adatti a fare quel dato lavoro.
    non ci vuole molto,oggi,a capire chi è adato o meno con i mezzi che abbiamo..persino gli spartani che vivevano più di 2500 anni fa sapevano chi era idoneo o meno...pensiamo noi oggi.

    Con una ferrea disciplina e con una formazione di minimo 20 anni stai sicuro che l'aristocrazia viene fuori bene.

    Vedi è proprio con questa mentalità di aprire tutto a tutti ch si è creato questo..che si è creato questo tumore!

     
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    CITAZIONE (Publio Cornelio Scipione @ 1/10/2007, 15:58)
    ma che ideologia fascista è la tua silla? mi illumini per favore?

    un fascista che mi parla coem un comunista...tirando le solite prole dell'educazione di tutti,dei diritti di tutti,dell'uguaglianza di tutti e cazzate del genere...
    quale autore fascista ti sei letto?

    mi permetto di ricordarti che di pensatori (e non) fascisti a parlare nei medesimi termini ce ne sono stati tanti (un esempio? Mussolini in primis). basta uscire dalla cerchia di Evola.

    CITAZIONE
    questo cambiamento si può applicare solamente se vi è una rivoluzione..
    le persone che si sono distint nella rivoluzioena ndranno a far parte dell'aristocrazia e nomineranno di conseguenza quelli che nell'ordine guerriero dovranno sceglierei i bambini adatti a fare quel dato lavoro.

    in pratica c'è chi sceglie i bambini per fare qualcosa.
    bene, in pratica il figlio del contadino zapperà la terra fin da piccolo xkè da bambino pochi sono i segnali di cosa farà da grande.
    io figlio di contadini sono un ingegnere, alla faccia degli stronzi figli di papà buttati qua e la in giro. il tuo sistema mi avrebbe scartato e m'avrebbe messo a zappare la terra.

    se ti sforzi di andare oltre le parole di Silla (non perchè non comprende quanto segue, ma xkè è scontato) capirai che quando si parla di educazione e diritti per tutti si intende che tutti devono avere la possibilità d'essere padroni e del proprio destino, ma è ovvi oche deve poi essere il merito il vero discrimine. tu invece riporti il discrimine nelle mani di pochi scelti da altrettanti pochi; i quali pochi selezionatori imprimono il sigillo su degli infanti che non hanno avuto la possibilità di dimostrare il proprio valore in un certo campo. come fai a dire che un bambino sarà un fisico o un letterato o uno zappatore dall'infanzia? dovrà per lo meno provare - come tutti - per misurare il suo valore?

    CITAZIONE
    non ci vuole molto,oggi,a capire chi è adato o meno con i mezzi che abbiamo..

    errato ed illusorio.
    non esiste metodo al mondo per predire le possibilità di questo o quell'individuo.
    le variazioni genetiche che influsicono sulle capacità intellettive sono minime (se si escludono particolari malattie assai rare) e del tutto insignificanti se comparate con la formazione a lungo termine della persona.

    CITAZIONE
    persino gli spartani che vivevano più di 2500 anni fa sapevano chi era idoneo o meno...pensiamo noi oggi.

    ad esempio gli Spartani avrebbero gettato dalla rupe il deforme Hawking, genio indiscusso della fisica moderna (sempre che tu sappia riconoscere il valore di una tale mente superiore non fermandoti all'abilità tribale di lotta e forza fisica).

    CITAZIONE
    Vedi è proprio con questa mentalità di aprire tutto a tutti ch si è creato questo..che si è creato questo tumore!

    tu sei frutto di questo tumore, quindi?
    il sistema allo stato attuale è errato perchè applicato in modo erroneo se non incompleto. ma tu proponi come soluzione qualcosa di deleterio che bloccherebbe la società alle scelte di alcuni presunti scopritori di talenti e alle rigide caste che condannano dalla nascita.
     
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24 replies since 25/9/2007, 16:44   196 views
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